Università, firmato protocollo
per le indennità del 2011-2013
di Francesco Bellu
SASSARI. Un punto fermo ma anche una sorta di "ombrello" che mette ai ripari l'Università di Sassari da nuove richieste di pagamenti. Dopo le due sentenze del Tar, che obbligano l'Ateno a scucire dalle tasche ben 3milioni di euro a 33 docenti-medici per le indennità di posizione e esclusività accumulate in dieci anni - dal 2001 al 2011 -, è stato siglato un protocollo d'intesa con l'Azienda ospedaliera universitaria (Aou) per cui verranno pagati gli arretrati dal 2011 sino ad oggi. In totale si tratta di circa 4milioni 682 mila euro suddivisi per annualità: 1milione 550mila per il 2011, 1milione 556mila per il 2012 e 1milione 566mila per l'anno in corso. Per il rettore Attilio Mastino, che ha presentato stamattina in una conferenza stampa i particolari sull'accordo, si tratta «di un momento importante perché ci mette tranquilli per il futuro». Erano presenti anche i rappresentanti dell'Aou, i sindacati e una parte del Cda dell'Università.
Sul tavolo ora c'è da sbrogliare la matassa delle sentenze del Tribunale amministrativo regionale sul quale il Consiglio di amministrazione si pronuncerà il 27 di questo mese. I tempi sono strettissimi: entro 45 giorni l'Università deve sanare la situazione di debito nei confronti dei medici-docenti. Le opzioni contemplate sono quattro: riccorrere in appello, anche se Mastino lo ritiene difficile sia per l'allungamento ulteriore della vicenda, sia per l'aggravio di costi; pagare l'intera somma e poi aspettare i rimborsi dalla Regione e dal Servizio sanitario regionale; oppure rateizzare le somme dovute in accordo con le parti; o aspettare che il Tar nomini un commissario. Dall'altro lato però il rettore sottolinea come i docenti abbiano diritto a chiedere quanto gli spetta ed è necessario che questa vertenza si concluda nel migliore dei modi. «Ci aspettavamo che questi nodi venissero al pettine. - sottolinea - La situazione l'abbiamo eredidata così, dal precedente mandato. L'Aou a inizio degli anni Duemila ancora non esisteva». Infatti, l'Azienda ospedaliera universitaria nasce nel luglio del 2007, e il personale medico-docente sino a quella data rispondeva direttamente alla Asl e al Sistema sanitario regionale. Pertanto dovrebbero essere loro a dover onorare il debito pregresso e non l'Ateneo. Per questo motivo Mastino ha intenzione di chiedere anche un appuntamento al presidente della Regione Ugo Cappellacci e all'assessore alla Sanità, Simona De Francisci che si sono adoperati fino a ora per favorire la risoluzione di una vicenda che avrebbe dovuto chiudersi sin dal 2001.
Alla base di tutto c'è, infatti, la legge 517 del 1999, applicata in tutta Italia, ma inspiegabilmente, sino ad ora, non ancora in Sardegna che disciplina le nuove modalità di trattamento economico da attribuire ai professori e ricercatori che «svolgono anche attività assistenziale riconoscendogli, oltre al trattamento erogato dall'Università e ai compensi legati alle particolari condizioni di lavoro, anche un trattamento aggiuntivo graduato in relazione al lavoro svolto nell'attività assistenziale e gestionale». In sostanza le richieste di pagamento sono legate alla doppia funzione dei lavoratori che svolgongono in contemporanea sia la funzione di professore universitario, sia di medico nelle cliniche.
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