Stintino, azione legale contro l'eolico
Il Consiglio vota la nuova iniziativa
STINTINO. Continua la battaglia del consiglio comunale contro l’installazione di impianti eolici nel priprio territorio e nelle zone limitrofe. Una contrarietà ribadita all’unanimità da tutti i consiglieri che hanno espresso parere negativo sia sull’impianto eretto di recente in zona Scala Erre sia su quelli che si vogliono costruire ai confini comunali. Oltre al rigetto formale, il Consiglio cerca una base legale: nei prossimi giorni darà mandato a un legale per presentare ricorso contro le autorizzazioni a costruire in aree limitrofe al territorio stintinese.
Così lunedì l’assemblea cittadina ha preso una posizione netta nei confronti delle centrali eoliche e fotovoltaiche che stanno sorgendo e che potrebbero sorgere a poche centinaia di metri da aree Sic e Zps nella Nurra. Il consiglio comunale ha dato mandato al sindaco Antonio Diana e alla Giunta di «pretendere la propria convocazione alle conferenze di servizi anche per l’approvazione di impianti da costruire nei comuni limitrofi al territorio di Stintino». Inoltre, l’assemblea ha autorizzato il primo cittadino a nominare «un legale, per impugnare eventuali autorizzazioni già rilasciate e per portare avanti azioni di protesta che possono sensibilizzare gli enti preposti alle autorizzazioni e dal rilascio delle quali si potrebbe verificare una progressiva e irreversibile svalutazione del territorio».
«Negli anni scorsi – ha detto il primo cittadino ripercorrendo in breve alcune vicende che hanno visto Stintino opposto a due società – abbiamo avuto mandato dal consiglio di difendere il territorio in sede regionale, durante la discussione della Vas per due progetti di parchi eolici. In quella occasione ci opponemmo con successo. Ora altre società sono tornate alla carica e a Scala Erre vediamo il risultato. Ci sono altri progetti per 150 pale eoliche – ha proseguito – e ci sarebbero istanze e sondaggi di società per montare nella Nurra altre 400 pale». Durante la seduta è stato messo in evidenza il fatto che la «costruzione di queste pale, oltre a trasformare in maniera irreversibile il territorio, vincoleranno per anni quelle aree, sulle quali non sarà possibile svolgere attività agricole». Ma per fugare dubbi sul fatto che Stintino non è certo contrario alle energie alternative, Antonio Diana ha ricordato che «nel Puc abbiamo inserito criteri di premialità per la costruzione di abitazioni a risparmio energetico, e ancora il minieolico e il fotovoltaico per le aziende agricole i cui impianti devono possedere determinate dimensioni. Ad aprile poi approveremo il Paes. Ma non possiamo dimenticare che abbiamo avviato progetti europei per la valorizzazione dell’ambiente e dell’habitat di alcune specie di volatili» che potrebbero essere danneggiate proprio dalla presenza di queste pale. Stintino ha quindi fatto la sua scelta, proteggere l’ambiente e puntare sul turismo balneare, al turismo ambientale ecosostenibile e non solo. «In alcune aree di Pozzo San Nicola ci sono terreni di grande valenza archeologica – ha ricordato Antonio Diana – come Casteddu che, dagli esperti, è considerata una piccola Barumini ancora tutta da scoprire».
Per l’assessore comunale al Turismo Angelo Schiaffino non è soltanto una questione di bruttezza, «non esistono infatti cartoline turistiche che hanno sullo sfondo centrali eoliche», ma anche ambientale: «Qui si parla di compromettere il futuro agropastorale della Nurra – ha detto – e i vantaggi per gli agricoltori sono momentanei o illusori, anzi questi uccidono le loro aziende. Gli incentivi sono ben altri». Gli ha fatto eco il consigliere di minoranza Antonio Scano: «Non sono contrario alle energie rinnovabili in sé, ma sono contrario a questo uso meramente speculativo e indiscriminato. Non si vedono ricadute economiche di un certo spessore a livello locale e non vedo ricadute sulla diminuzione delle tariffe elettriche a carico delle famiglie e delle imprese sarde».
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