SANITÀ
Dipendenti "Gena" in fibrillazione
per gli stipendi in ritardo
di Francesco Bellu
SASSARI. Una settantina di lavoratori del centro di riabilitazione "Gesù Nazareno" di Sassari si trovano da tempo a subire ritardi nei pagamenti delle retribuzioni. Per questo motivo le organizzazioni sindacali sono scese in campo per sensibilizzare sia il datore di lavoro, sia le le istituzioni locali e regionali a risolvere queste criticità. La situazione, sottolineano le tre segreterie territoriali - Pierpaolo Spandedda per Cgil-Fp; Antonio Monni per la Cisl-Fp e Dario Cuccuru - Uil-Fp -, è ormai definita «intollerabile» e non escludono, nel caso la vertenza non venga risolta in tempi rapidi, di portare la protesta sino a Cagliari di fronte all'assessorato regionale alla Sanità.
«Le cause di tale criticità - si legge nel documento inviato dalle associazioni di categoria - si riconducono essenzialmente all’odioso gioco al rimpallo tra Committente ad Ente gestore, rispettivamente tra Aziende Sanitarie e/o Regione ed Enti convenzionati come l’Opera Ge.Na., scaricandosi reciprocamente le responsabilità rispetto a due ordini di fattori: il primo riguarda i crediti inerenti le prestazioni in regime di convenzione; il secondo si riferisce ai tempi di riconoscimento e pagamento della cosidetta “quota sociale». In concreto i lavoratori sono «utilizzati come bancomat del sistema cioè sono obbligati a vedersi pagate le retribuzioni a data da stabilirsi, senza che con ciò si renda conto a nessuno, ne tantomeno al sindacato, dei motivi che impediscono appunto tali ritardi». Sia in passato, sia pochi giorni fa i sindacati avevano scritto una nota all’Assessore segnalandole la difficile situazione, sottolineando come le modalità di finanziamento della “quota sociale» abbia bisogno di modifiche urgenti poiché le strutture socio-riabilitative si vedono riconoscere soltanto a consuntivo il 60 per cento dei propri ricavi.
«Ci sono poi altri fattori critici che tuttavia rendono difficoltoso garantire le spettanze ai lavoratori, - rimarcano - a cominciare dai crediti vantati con le Aziende Sanitarie che talvolta si trasformano in contenziosi. Insomma una giungla di scartoffie dove la legge del più forte prevale sul diritto sacrosanto dei Lavoratori, un diritto sul quale ogni rimostranza o protesta appare ormai inefficace, talvolta repressa da velate minacce sulla tenuta occupazionale. Il sistema della riabilitazione, in particolare quello socio-riabilitativo, - concludono - necessita di iniziative al livello regionale, facendo si che le regole tra committenza ed ente gestore vadano a tutelare in primo luogo i sacrosanti diritti salariali».
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