libri
Immigrati, mare e respingimenti,
le inchieste di Gabriele Del Forte
Presentato nella libreria Odradek, in anteprima nazionale, il nuovo lavoro del fondatore del blog Fortresse Europe
di Valentina Guido
Gabriele Del Forte, fondatore di Fortress Europe (foto: SassariNotizie.com)
SASSARI. Ha iniziato con un articolo, poi due, poi tre: così per Gabriele Del Forte il tema dell'immigrazione è diventato prima un blog – Fortress Europe, 2000 contatti al giorno- poi un libro, “Mamadou va a morire” del 2007; pochi giorni fa, un altro libro, “Il mare di mezzo. Al tempo dei respingimenti”, che è stato presentato ieri nella libreria Odradek a Sassari, in anteprima nazionale.
«Non ho fatto niente di particolare, anzi, una cosa banale» - ha spiegato l'autore toscano al pubblico che ha riempito la taverna della libreria. «Il mio blog è nato nel 2006 perché mi son chiesto quante persone avessero perso la vita nel Mediterraneo. E così ho messo insieme i link degli articoli usciti nella stampa nazionale e mi sono accorto che i morti, dall'88, sono 15mila». Queste però sono solo le cifre documentate, non quelle reali, perché il mare raramente restituisce le testimonianze di chi è passato.
“Il mare di mezzo”, pubblicato da Infinito edizioni, raccoglie tre anni d'inchieste fatte da Gabriele tra l'Africa e l'Italia, un viaggio straziante durante il quale il 28enne di Lucca ha conosciuto la disperazione di chi resta: genitori che non vedono i figli dal giorno in cui hanno preso la nave del destino; ragazze inconsolabili che ancora aspettano, in Francia, l'arrivo del promesso sposo partito dall'Algeria. Migliaia di vite umane sono sparite nel nulla senza che né il governo italiano, né le autorità africane riescano a scoprire dove siano finite.
E al tempo dei respingimenti, Del Forte si chiede come facciano i capitani della Guardia costiera a riaccompagnare a destinazione i migranti, loro che fino a ieri erano abituati a salvare i naufraghi. «Li vorrei intervistare ma non si può: delle forze dell'ordine nessuno parla, ma so, attraverso altre fonti, che anche loro piangono quando sulla nave le donne incinte si sentono male e gli uomini minacciano di buttarsi fra le onde».
Gabriele Del Forte è nato a Lucca nel 1982 e oggi vive a Milano. Si è laureato in Studi Orientali a Bologna; scrive per l'Unità e Peace Reporter.
«Non ho fatto niente di particolare, anzi, una cosa banale» - ha spiegato l'autore toscano al pubblico che ha riempito la taverna della libreria. «Il mio blog è nato nel 2006 perché mi son chiesto quante persone avessero perso la vita nel Mediterraneo. E così ho messo insieme i link degli articoli usciti nella stampa nazionale e mi sono accorto che i morti, dall'88, sono 15mila». Queste però sono solo le cifre documentate, non quelle reali, perché il mare raramente restituisce le testimonianze di chi è passato.
“Il mare di mezzo”, pubblicato da Infinito edizioni, raccoglie tre anni d'inchieste fatte da Gabriele tra l'Africa e l'Italia, un viaggio straziante durante il quale il 28enne di Lucca ha conosciuto la disperazione di chi resta: genitori che non vedono i figli dal giorno in cui hanno preso la nave del destino; ragazze inconsolabili che ancora aspettano, in Francia, l'arrivo del promesso sposo partito dall'Algeria. Migliaia di vite umane sono sparite nel nulla senza che né il governo italiano, né le autorità africane riescano a scoprire dove siano finite.
E al tempo dei respingimenti, Del Forte si chiede come facciano i capitani della Guardia costiera a riaccompagnare a destinazione i migranti, loro che fino a ieri erano abituati a salvare i naufraghi. «Li vorrei intervistare ma non si può: delle forze dell'ordine nessuno parla, ma so, attraverso altre fonti, che anche loro piangono quando sulla nave le donne incinte si sentono male e gli uomini minacciano di buttarsi fra le onde».
Gabriele Del Forte è nato a Lucca nel 1982 e oggi vive a Milano. Si è laureato in Studi Orientali a Bologna; scrive per l'Unità e Peace Reporter.
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