il caso
Trovato il corpo di Campus
Svolta nel giallo di Florinas
Era nel punto indicato da uno degli imputati, il romeno Ciuca
(foto: SassariNotizie.com)
FLORINAS. Ci sono volute due ore, ma poi è stato trovato finalmente, dopo mezzogiorno, il corpo di Gianfranco Campus, l'allevatore di Florinas, di 57 anni, sequestrato dalla sua azienda la notte tra il 24 e il 25 settembre dell'anno scorso.
Chi ha parlato non mentiva. Il luogo è infatti quello indicato a fine agosto da uno degli imputati, il romeno Nicolae Cristian Ciuca: il terreno in zona "Bainzu Ascu" di proprietà del principale imputato, Angelo Garau, 53 anni. Sul posto i carabinieri del Nucleo operativo del comando provinciale di Sassari guidati dal colonello Gabriele Stifanelli, il magistrato che coordina le indagini, Maria Grazia Genoese, e gli avvocati delle parti. E proprio in quel terreno i militari erano già stati nei mesi scorsi, convinti che il corpo di Campus fosse stato occultato lì, da qualche parte in quei 70 ettari.
La certezza assoluta dell'identità di Campus si avrà comunque solo con l'esame del Dna.
Gli scavi. Sono iniziati questa mattina alle 10 con il Bob - Cat dei Vigili del fuoco che invano ha lavorato per più di un'ora e mezza senza risultati. A dare le indicazioni lo stesso Ciuca accompagnato dai suoi avvocati, che ha ribadito più volte le sue affermazioni. A un certo punto è stata chiamata una pala meccanica che ha subito trovato il corpo di Campus, e un telo arancione in cui sarebbe stato avvolto.
Le indicazioni. Ciuca ricordava perfettamente il luogo in cui era stato sepolto Campus, il suo riferimento era una pietra grande nel terreno di Garau vicino a un roveto. Si è quindi iniziato a scavare cinque metri a sinistra e il romeno ha continuato a confermare la sua versione anche quando non si trovava nulla. Solo dopo si è proceduto a scavare per altri cinque metri nell'altra direzione, a destra, per un'ampiezza totale di dieci metri. E con l'intervento della pala meccanica è stato individuato il corpo a una bassa profondità. L'imputato che ha deciso di raccontare ciò che sapeva non ha commentato in nessun modo il momento del rinvenimento. Gli inquirenti sono convinti che lì vicino possa esser ritrovata anche l'arma del delitto, che pare sia, secondo i racconti di Ciuca, servo pastore alle dipendenze di Garau, un forcone.
La vicenda e gli imputati. Questa di oggi (sabato 4 settembre) rappresenta una svolta in un'indagine lunga iniziata quasi un anno fa con la scomparsa dell'allevatore di Florinas, Gianfranco Campus. Tre gli imputati che hanno ricevuto la richiesta di rinvio a giudizio per sequestro di persona, omicidio e occultamento di cadavere.
Il principale è Angelo Garau, ex amico della vittima, che avrebbe agito per motivi di gelosia: la moglie da cui si stava separando avrebbe avuto una relazione con Campus, mai confermata. Gli altri due sono suoi aiutanti nell'azienda: Gian Luca Pittalis, 21 anni, di Orune e il servo pastore romeno, Nicolae Cristian Ciuca, 40 anni. È lui, arrestato in Olanda lo scorso dicembre, che ha parlato a fine agosto con il magistrato Maria Grazia Genoese, raccontando dell'esecuzione di Campus e del luogo in cui era stato sepolto. Versione oggi confermata dal ritrovamento del corpo. Sulle modalità dell'omicidio il servo pastore sostiene che sia avvenuto non con una pistola ma con un forcone e che la vittima sia stata poi finita con un masso.
Una storia torbida a cui manca ancora qualche tassello che i rilievi scientifici potranno chiarire. Per i tre imputati il 27 settembre sarà il giorno in cui verranno ascoltati dal gup Antonello Spanu.
Chi ha parlato non mentiva. Il luogo è infatti quello indicato a fine agosto da uno degli imputati, il romeno Nicolae Cristian Ciuca: il terreno in zona "Bainzu Ascu" di proprietà del principale imputato, Angelo Garau, 53 anni. Sul posto i carabinieri del Nucleo operativo del comando provinciale di Sassari guidati dal colonello Gabriele Stifanelli, il magistrato che coordina le indagini, Maria Grazia Genoese, e gli avvocati delle parti. E proprio in quel terreno i militari erano già stati nei mesi scorsi, convinti che il corpo di Campus fosse stato occultato lì, da qualche parte in quei 70 ettari.
La certezza assoluta dell'identità di Campus si avrà comunque solo con l'esame del Dna.
Gli scavi. Sono iniziati questa mattina alle 10 con il Bob - Cat dei Vigili del fuoco che invano ha lavorato per più di un'ora e mezza senza risultati. A dare le indicazioni lo stesso Ciuca accompagnato dai suoi avvocati, che ha ribadito più volte le sue affermazioni. A un certo punto è stata chiamata una pala meccanica che ha subito trovato il corpo di Campus, e un telo arancione in cui sarebbe stato avvolto.
Le indicazioni. Ciuca ricordava perfettamente il luogo in cui era stato sepolto Campus, il suo riferimento era una pietra grande nel terreno di Garau vicino a un roveto. Si è quindi iniziato a scavare cinque metri a sinistra e il romeno ha continuato a confermare la sua versione anche quando non si trovava nulla. Solo dopo si è proceduto a scavare per altri cinque metri nell'altra direzione, a destra, per un'ampiezza totale di dieci metri. E con l'intervento della pala meccanica è stato individuato il corpo a una bassa profondità. L'imputato che ha deciso di raccontare ciò che sapeva non ha commentato in nessun modo il momento del rinvenimento. Gli inquirenti sono convinti che lì vicino possa esser ritrovata anche l'arma del delitto, che pare sia, secondo i racconti di Ciuca, servo pastore alle dipendenze di Garau, un forcone.
La vicenda e gli imputati. Questa di oggi (sabato 4 settembre) rappresenta una svolta in un'indagine lunga iniziata quasi un anno fa con la scomparsa dell'allevatore di Florinas, Gianfranco Campus. Tre gli imputati che hanno ricevuto la richiesta di rinvio a giudizio per sequestro di persona, omicidio e occultamento di cadavere.
Il principale è Angelo Garau, ex amico della vittima, che avrebbe agito per motivi di gelosia: la moglie da cui si stava separando avrebbe avuto una relazione con Campus, mai confermata. Gli altri due sono suoi aiutanti nell'azienda: Gian Luca Pittalis, 21 anni, di Orune e il servo pastore romeno, Nicolae Cristian Ciuca, 40 anni. È lui, arrestato in Olanda lo scorso dicembre, che ha parlato a fine agosto con il magistrato Maria Grazia Genoese, raccontando dell'esecuzione di Campus e del luogo in cui era stato sepolto. Versione oggi confermata dal ritrovamento del corpo. Sulle modalità dell'omicidio il servo pastore sostiene che sia avvenuto non con una pistola ma con un forcone e che la vittima sia stata poi finita con un masso.
Una storia torbida a cui manca ancora qualche tassello che i rilievi scientifici potranno chiarire. Per i tre imputati il 27 settembre sarà il giorno in cui verranno ascoltati dal gup Antonello Spanu.
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