La protesta
Un processo per dieci sardi illustri
L'accusa è "incitazione alla cultura"
Il governo battuto due volte alla Camera. Manifestazioni e scontri tra studenti e forze di polizia in tutta Italia
SASSARI. Sono dieci i sardi illustri accusati di "incitazione alla cultura" e eresia, la condanna inflitta dai ministri Maristella Gelmini e Giulio Tremonti è il silenzio e la morte intellettuale. È l'evento-performance realizzata dagli studenti universitari di Sassari nell'atrio del rettorato, un significato forte per dire no al ddl che riforma l'Università e che si sta votando in queste ore alla Camera. Un'atmosfera tragica e intensa, da tribunale dell'Inquisizione, per l'evento organizzato dai ragazzi del forum studentesco, che seguono insieme agli studenti delle superiori in diretta audio i lavori del Parlamento sul ddl Gelmini.
La scena e i protagonisti. In ginocchio, imbavagliati e con le mani legate dietro la schiena. I dieci attori rappresentavano Antonio Gramsci, politico; Salvatore Satta, giurista e scrittore; Claudio Fermi, scienziato e docente; Daniel Bovet, svizzero ma docente a Sassari e premio Nobel per la medicina; Emilio Lussu, politico e scrittore; Antonio Pigliaru, filosofo e giurista; Grazia Deledda, scrittrice e premio Nobel per la letteratura; Mario Sironi, pittore; Domenico Alberto Azuni, giurista; Eleonora d'Arborea, giudicessa sarda e promulgatrice della 'Carta de logu'.
Le similitudini. I condannati sono stati scelti tra coloro che hanno innovato la cultura sarda, il ddl Gelmini secondo i ricercatori e gli studenti bloccherà la crescita culturale, bloccando la crescita. Ecco le parole: «Acciocche' questo vostro grave e pernicioso errore e trasgressione non resti del tutto impunito, e siate piu' cauti nell'avvenire e esempio all'altri che si astenghino da simili delitti - si legge nella medievaleggiante sentenza - ordiniamo che per pubblico editto sia proibito il vostro sapere».
La manifestazione e la protesta. Per tutto il giorno la protesta nell'ateneo seguirà i lavori alla Camera per il ddl Gelmini. La diretta audio seguirà i ritmi delle altre iniziative fino a stasera.
Poco prima fuori dalla sede centrale dell'Università in protesta c'erano i ragazzi delle scuole superiori, circa trecento, che sono arrivati in corteo con gli striscioni della protesta (vedi foto).
La discussione alla Camera. Intorno a mezzogiorno maggioranza e governo sono stati battuti alla Camera nelle votazioni sugli emendamenti al ddl università. Con il parere contrario anche della commissione Bilancio, è stato approvato un emendamento di Fabio Granata (Fli) all'articolo 19 (assegni di ricerca) che prevede la norma non possa portare oneri aggiuntivi anziché 'nuovi o maggiori oneri' com'era la versione precedente. Alle 15 è di nuovo iniziata la discussione in aula.
Di nuovo una bocciatura per governo e maggioranza poco dopo le 17 sull'articolo 25: la commissione Bilancio l'Assemblea di Montecitorio ha approvato tre emendamenti identici di Fli, Api e Pd riferiti all'articolo 25. Gli emendamenti sono passati con 283 sì e 261 no. Determinante il voto dei deputati di Fli, era il penultimo emendamento al testo
Nel resto d'Italia. In tutta la penisola le proteste stanno infiammando gli atenei e le città: a Roma le vie del centro sono chiuse, e ci sono stati diversi scontri tra studenti e i poliziotti. Lo stesso è successo a Bologna e Milano mentre a Genova è stato bloccato il casello autrostradale. Da Nord a Sud è stata una giornata di mobilitazione degli studenti non solo universitari.
La scena e i protagonisti. In ginocchio, imbavagliati e con le mani legate dietro la schiena. I dieci attori rappresentavano Antonio Gramsci, politico; Salvatore Satta, giurista e scrittore; Claudio Fermi, scienziato e docente; Daniel Bovet, svizzero ma docente a Sassari e premio Nobel per la medicina; Emilio Lussu, politico e scrittore; Antonio Pigliaru, filosofo e giurista; Grazia Deledda, scrittrice e premio Nobel per la letteratura; Mario Sironi, pittore; Domenico Alberto Azuni, giurista; Eleonora d'Arborea, giudicessa sarda e promulgatrice della 'Carta de logu'.
Le similitudini. I condannati sono stati scelti tra coloro che hanno innovato la cultura sarda, il ddl Gelmini secondo i ricercatori e gli studenti bloccherà la crescita culturale, bloccando la crescita. Ecco le parole: «Acciocche' questo vostro grave e pernicioso errore e trasgressione non resti del tutto impunito, e siate piu' cauti nell'avvenire e esempio all'altri che si astenghino da simili delitti - si legge nella medievaleggiante sentenza - ordiniamo che per pubblico editto sia proibito il vostro sapere».
La manifestazione e la protesta. Per tutto il giorno la protesta nell'ateneo seguirà i lavori alla Camera per il ddl Gelmini. La diretta audio seguirà i ritmi delle altre iniziative fino a stasera.
Poco prima fuori dalla sede centrale dell'Università in protesta c'erano i ragazzi delle scuole superiori, circa trecento, che sono arrivati in corteo con gli striscioni della protesta (vedi foto).
La discussione alla Camera. Intorno a mezzogiorno maggioranza e governo sono stati battuti alla Camera nelle votazioni sugli emendamenti al ddl università. Con il parere contrario anche della commissione Bilancio, è stato approvato un emendamento di Fabio Granata (Fli) all'articolo 19 (assegni di ricerca) che prevede la norma non possa portare oneri aggiuntivi anziché 'nuovi o maggiori oneri' com'era la versione precedente. Alle 15 è di nuovo iniziata la discussione in aula.
Di nuovo una bocciatura per governo e maggioranza poco dopo le 17 sull'articolo 25: la commissione Bilancio l'Assemblea di Montecitorio ha approvato tre emendamenti identici di Fli, Api e Pd riferiti all'articolo 25. Gli emendamenti sono passati con 283 sì e 261 no. Determinante il voto dei deputati di Fli, era il penultimo emendamento al testo
Nel resto d'Italia. In tutta la penisola le proteste stanno infiammando gli atenei e le città: a Roma le vie del centro sono chiuse, e ci sono stati diversi scontri tra studenti e i poliziotti. Lo stesso è successo a Bologna e Milano mentre a Genova è stato bloccato il casello autrostradale. Da Nord a Sud è stata una giornata di mobilitazione degli studenti non solo universitari.
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