Facebook, la Procura indaga
Denunciati 13 ragazzi sotto i 21 anni
Oscurati i loro profili e il gruppo incriminato
di Grazia Sini
SASSARI. Guai seri per undici ragazzi sassaresi tra i 18 e i 21 anni e per due minorenni che in questo momento stanno subendo perquisizioni della Polizia in casa a causa di Facebook. I giovani, infatti, sono ritenuti responsabili a vario titolo, di aver commesso, attraverso il social network, i reati di diffamazione aggravata, vilipendio, delle forze armate e istigazione al consumo di stupefacenti. Senza dimenticare alcuni post pubblicati nelle bacheche che avevano un contenuto discriminatorio e orientati alla esaltazione di esponenti e/o fatti del disciolto partito fascista.
Le indagini sono iniziate qualche mese fa, dopo alcuni furti e atti di vandalismo compiuti nel centro storico. Anche in attuazione del progetto del ministero dell'Interno denominato “Defender”, gli operatori della Seconda Sezione hanno intensificato i controlli tra i giovani che frequentavano i vicoli. Esaminando i graffiti sui muri, la polizia si è accorta che erano firmati con una sigla, rivelatasi un acronimo, che era anche il nome di un gruppo su Facebook. La pagina contava un centinaio di iscritti. Nei post chiare e pesanti offese alle forze dell'ordine, ma non solo. Nella nota della Polizia si legge infatti che il risultato dei controlli appare «“inquietante” per la leggerezza con la quale sono state effettuate affermazioni e diffuse immagini correlate, fortemente diffamatorie nei confronti delle istituzioni e, in particolare, della Polizia di Stato, nonché delle altre Forze di Polizia, e con le quali si esaltano atti e condotte che sono considerati illeciti dal nostro ordinamento giuridico».
Ma i guai per i giovani cibernauti non si fermano qui. Oltre alle offese alle forze dell'ordine, infatti, nei post i ragazzi istigavano «all'uso di droghe anche attraverso la correlazione di simboli ed icone che rievocavano in forma celebrativa il consumo di sostanze stupefacenti, una pericolosa forma di proselitismo ideologico dannosa anche per i numerosi adolescenti che navigano quotidianamente nel web». Uno dei giovani indagati, i mesi scorsi, era anche stato arrestato perché trovato in possesso di 30 grammi di hashish. Per un altro invece si sta procedendo a Roma, dove risiede per motivi di studio.
Il Questore di Sassari, per i giovani coinvolti che hanno già precedenti di polizia, ha disposto che fosse avviato l’iter per l’applicazione di misure di prevenzione.
Per tutti perquisizione nelle abitazioni, oscuramento dei profili su Facebook e del gruppo incriminato.
I sostituti procuratori Paolo Piras e Gabriella Pintus stanno coordinando le indagini rispettivamente per i maggiorenni e per i due minorenni.
Le indagini sono iniziate qualche mese fa, dopo alcuni furti e atti di vandalismo compiuti nel centro storico. Anche in attuazione del progetto del ministero dell'Interno denominato “Defender”, gli operatori della Seconda Sezione hanno intensificato i controlli tra i giovani che frequentavano i vicoli. Esaminando i graffiti sui muri, la polizia si è accorta che erano firmati con una sigla, rivelatasi un acronimo, che era anche il nome di un gruppo su Facebook. La pagina contava un centinaio di iscritti. Nei post chiare e pesanti offese alle forze dell'ordine, ma non solo. Nella nota della Polizia si legge infatti che il risultato dei controlli appare «“inquietante” per la leggerezza con la quale sono state effettuate affermazioni e diffuse immagini correlate, fortemente diffamatorie nei confronti delle istituzioni e, in particolare, della Polizia di Stato, nonché delle altre Forze di Polizia, e con le quali si esaltano atti e condotte che sono considerati illeciti dal nostro ordinamento giuridico».
Ma i guai per i giovani cibernauti non si fermano qui. Oltre alle offese alle forze dell'ordine, infatti, nei post i ragazzi istigavano «all'uso di droghe anche attraverso la correlazione di simboli ed icone che rievocavano in forma celebrativa il consumo di sostanze stupefacenti, una pericolosa forma di proselitismo ideologico dannosa anche per i numerosi adolescenti che navigano quotidianamente nel web». Uno dei giovani indagati, i mesi scorsi, era anche stato arrestato perché trovato in possesso di 30 grammi di hashish. Per un altro invece si sta procedendo a Roma, dove risiede per motivi di studio.
Il Questore di Sassari, per i giovani coinvolti che hanno già precedenti di polizia, ha disposto che fosse avviato l’iter per l’applicazione di misure di prevenzione.
Per tutti perquisizione nelle abitazioni, oscuramento dei profili su Facebook e del gruppo incriminato.
I sostituti procuratori Paolo Piras e Gabriella Pintus stanno coordinando le indagini rispettivamente per i maggiorenni e per i due minorenni.
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