Vertenza Ipab, finite le speranze, si andrà avanti con la mobilitazione
Un momento della conferenza stampa (foto: SassariNotizie.com)
L’Ipab di Ploaghe è un ente pubblico e come tale va salvaguardato, è una realtà che da oltre vent’anni è presente sul territorio, garantendo circa 400 prestazioni sanitarie e riabilitative ad altrettanti cittadini bisognosi di cure.
Il triste primato però è anche quello della miriade di battaglie che da oltre vent’anni hanno impegnato sindacati e lavoratori nel rivendicare in tutte le piazze il rispetto dei diritti contrattuali ed occupazionali.
Negli ultimi mesi dello scorso anno la vertenza si è trasferita per l’ennesima volta a Cagliari p.sso la sede de Consiglio regionale, in quell’occasione l’Aula approvò un ordine del giorno che impegnava la Giunta “a reperire le risorse finanziarie per consentire il pagamento degli stipendi arretrati”. Impegno ovviamente e tristemente disatteso, tant’è che a novembre u.s. è stata indetta l’ennesima mobilitazione a Ploaghe con un corteo per le vie del paese culminato con una assemblea pubblica svoltasi in piazza San Pietro, alla quale hanno partecipato Sindaci e Consiglieri regionali. Il 3 dicembre u.s. finalmente, grazie alla forte mobilitazione, il Consiglio regionale ha votato un emendamento che modica l’art.44 della legge regionale n.23/2005, disponendo il passaggio del personale alla ASL competente delle Ipab che non sono in grado di sussistere. Da quella data tutto si è fermato, perciò la settimana scorsa è stata convocata una assemblea sindacale, al termine della quale le OO.SS. della funzione pubblica di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl, le lavoratrici ed i lavoratori dell’Ipab di Ploaghe hanno deciso di convocare per oggi un incontro “aperto”, al quale sono stati invitati i rappresentanti delle istituzioni locali e regionali, presenti all’incontro il Sindaco di Ploaghe Carlo Sotgiu e alcuni consiglieri di maggioranza ed opposizione, per la Regione gli onorevoli Marco Tedde, Antonello Peru e Luigi Lotto. L’assemblea è stata aperta dalle OO.SS. tracciando il punto della situazione sulla grave situazione gestionale dell’ente e per reiterare il grido di allarme verso la Giunta, l’Assessorato alla sanità e la Presidenza della Regione sottolineando con perentoria fermezza di dare applicazione alla legge regionale n.32 del 03 dicembre 2015, più precisamente all’art.4 dove si dispone il trasferimento alla ASL di Sassari dei beni, funzioni e personale dell’Ipab.
Quanto sopra a causa della gravissima situazione economico finanziaria della struttura, che vede i lavoratori e collaboratori professionali con sei mensilità arretrate, così come i fornitori di beni e servizi anch’essi in forte difficoltà. Il Sindaco di Ploaghe e i Consiglieri regionali presenti nell’accogliere le istanze rappresentate, hanno manifestato tutto il loro impegno affinché il salvataggio dell’ente ed il pagamento delle spettanze ai lavoratori sia fatto in tempi rapidi. Il Sindaco ha inoltre informato i presenti che domani mattina a Nuoro è previsto un incontro tra l’Assessorato regionale alla sanità ed il Commissario Straordinario per la definizione degli
adempimenti normativi che precedono gli atti deliberativi regionali e successivamente quelli di competenza della ASL affinché il personale possa riacquistare la dignità che merita, ovvero quella di essere retribuito regolarmente alla stregua dei dipendenti della pubblica amministrazione.
I procedimenti di cui sopra prevedono in prima istanza la modifica del regolamento di attuazione della legge regionale n.23/2005 che disciplina il riordino della Ipab, cosicché il Presidente della Giunta possa procedere ad emanare il relativo decreto di estinzione dell’ente. Procedure che consentiranno da un lato di attingere ai fondi del bilancio regionale sulle Ipab estinte di circa tre milioni di euro, risorse che saranno utilizzate per sanare i debiti con i lavoratori e fornitori; dall’altro permettere alla ASL di Sassari di porre in essere, con i relativi atti deliberativi, il passaggio del personale all’interno dei propri organici. Le OO.SS. hanno detto che non c’è più tempo da perdere, il San Giovanni Battista deve essere salvato, si deve voltare pagina definitivamente: i lavoratori sono sfiniti, demotivati, non credono più a niente e a nessuno.
Non ci sono più le condizioni per andare avanti in questo modo dove l’assenza di garanzie e prospettive lasciano spazio alla precarietà salariale, gestionale ed organizzativa, a danno dell’utenza e dei cittadini contribuenti, poiché l’ente continua a macinare debiti su debiti, contribuendo alla formazione del debito della sanità. Per le ragioni sopraesposte l’assemblea odierna “aperta” invita i rappresentanti delle istituzioni locali e regionali a fare quadrato al di là dell’appartenenza politica, unendosi in maniera compatta alle iniziative delle OO.SS. e delle lavoratrici e lavoratori dell’Ipab, sollecitando con forza il Governo regionale affinché proceda alla piena applicazione della legge regionale n.32/2015, inserendo nell’agenda dei lavori dell’Aula consiliare e della Giunta regionale i provvedimenti di competenza che precedono il passaggio del personale alla ASL di Sassari, nonché quelli che consentiranno il pagamento delle retribuzioni arretrate. Appare superfluo rappresentare fin da ora che in assenza di segnali e/o fatti concreti rispetto alle istanze in argomento, non mancheranno iniziative di mobilitazione più incisive volte a richiamare la politica regionale alle responsabilità.
Il triste primato però è anche quello della miriade di battaglie che da oltre vent’anni hanno impegnato sindacati e lavoratori nel rivendicare in tutte le piazze il rispetto dei diritti contrattuali ed occupazionali.
Negli ultimi mesi dello scorso anno la vertenza si è trasferita per l’ennesima volta a Cagliari p.sso la sede de Consiglio regionale, in quell’occasione l’Aula approvò un ordine del giorno che impegnava la Giunta “a reperire le risorse finanziarie per consentire il pagamento degli stipendi arretrati”. Impegno ovviamente e tristemente disatteso, tant’è che a novembre u.s. è stata indetta l’ennesima mobilitazione a Ploaghe con un corteo per le vie del paese culminato con una assemblea pubblica svoltasi in piazza San Pietro, alla quale hanno partecipato Sindaci e Consiglieri regionali. Il 3 dicembre u.s. finalmente, grazie alla forte mobilitazione, il Consiglio regionale ha votato un emendamento che modica l’art.44 della legge regionale n.23/2005, disponendo il passaggio del personale alla ASL competente delle Ipab che non sono in grado di sussistere. Da quella data tutto si è fermato, perciò la settimana scorsa è stata convocata una assemblea sindacale, al termine della quale le OO.SS. della funzione pubblica di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl, le lavoratrici ed i lavoratori dell’Ipab di Ploaghe hanno deciso di convocare per oggi un incontro “aperto”, al quale sono stati invitati i rappresentanti delle istituzioni locali e regionali, presenti all’incontro il Sindaco di Ploaghe Carlo Sotgiu e alcuni consiglieri di maggioranza ed opposizione, per la Regione gli onorevoli Marco Tedde, Antonello Peru e Luigi Lotto. L’assemblea è stata aperta dalle OO.SS. tracciando il punto della situazione sulla grave situazione gestionale dell’ente e per reiterare il grido di allarme verso la Giunta, l’Assessorato alla sanità e la Presidenza della Regione sottolineando con perentoria fermezza di dare applicazione alla legge regionale n.32 del 03 dicembre 2015, più precisamente all’art.4 dove si dispone il trasferimento alla ASL di Sassari dei beni, funzioni e personale dell’Ipab.
Quanto sopra a causa della gravissima situazione economico finanziaria della struttura, che vede i lavoratori e collaboratori professionali con sei mensilità arretrate, così come i fornitori di beni e servizi anch’essi in forte difficoltà. Il Sindaco di Ploaghe e i Consiglieri regionali presenti nell’accogliere le istanze rappresentate, hanno manifestato tutto il loro impegno affinché il salvataggio dell’ente ed il pagamento delle spettanze ai lavoratori sia fatto in tempi rapidi. Il Sindaco ha inoltre informato i presenti che domani mattina a Nuoro è previsto un incontro tra l’Assessorato regionale alla sanità ed il Commissario Straordinario per la definizione degli
adempimenti normativi che precedono gli atti deliberativi regionali e successivamente quelli di competenza della ASL affinché il personale possa riacquistare la dignità che merita, ovvero quella di essere retribuito regolarmente alla stregua dei dipendenti della pubblica amministrazione.
I procedimenti di cui sopra prevedono in prima istanza la modifica del regolamento di attuazione della legge regionale n.23/2005 che disciplina il riordino della Ipab, cosicché il Presidente della Giunta possa procedere ad emanare il relativo decreto di estinzione dell’ente. Procedure che consentiranno da un lato di attingere ai fondi del bilancio regionale sulle Ipab estinte di circa tre milioni di euro, risorse che saranno utilizzate per sanare i debiti con i lavoratori e fornitori; dall’altro permettere alla ASL di Sassari di porre in essere, con i relativi atti deliberativi, il passaggio del personale all’interno dei propri organici. Le OO.SS. hanno detto che non c’è più tempo da perdere, il San Giovanni Battista deve essere salvato, si deve voltare pagina definitivamente: i lavoratori sono sfiniti, demotivati, non credono più a niente e a nessuno.
Non ci sono più le condizioni per andare avanti in questo modo dove l’assenza di garanzie e prospettive lasciano spazio alla precarietà salariale, gestionale ed organizzativa, a danno dell’utenza e dei cittadini contribuenti, poiché l’ente continua a macinare debiti su debiti, contribuendo alla formazione del debito della sanità. Per le ragioni sopraesposte l’assemblea odierna “aperta” invita i rappresentanti delle istituzioni locali e regionali a fare quadrato al di là dell’appartenenza politica, unendosi in maniera compatta alle iniziative delle OO.SS. e delle lavoratrici e lavoratori dell’Ipab, sollecitando con forza il Governo regionale affinché proceda alla piena applicazione della legge regionale n.32/2015, inserendo nell’agenda dei lavori dell’Aula consiliare e della Giunta regionale i provvedimenti di competenza che precedono il passaggio del personale alla ASL di Sassari, nonché quelli che consentiranno il pagamento delle retribuzioni arretrate. Appare superfluo rappresentare fin da ora che in assenza di segnali e/o fatti concreti rispetto alle istanze in argomento, non mancheranno iniziative di mobilitazione più incisive volte a richiamare la politica regionale alle responsabilità.
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