Sassari. Tares e Tari, arrivano i solleciti di pagamento
L'obiettivo è rafforzare l'attività di recupero delle morosità, nel rispetto dei principi di equità fiscale, per fare in modo che i costi del servizio raccolta e gestione rifiuti vengano sostenuti da tutti coloro che ne usufruiscono. Per questo motivo l'amministrazione comunale di Sassari ha predisposto 18.000 solleciti di pagamento che verranno inviati ai contribuenti risultanti non in regola con i versamenti Tares e Tari.
Le 18 mila cartelle sono il risultato di un controllo tra i versamenti dell'annualità 2013 per la Tares, i tributi comunali sui rifiuti e servizi, e quelli dell'annualità 2014 per la Tari, la tassa rifiuti.
L'importo complessivo dei solleciti della tassa rifiuti ammonta a circa 13 milioni di euro e il recupero consentirebbe all'amministrazione di investire immediatamente le risorse per le molteplici esigenze della città.
«È necessario investire sul senso civico dei cittadini – afferma il sindaco di Sassari Nicola Sanna – e sul riconoscimento consapevole che il gettito tributario è finalizzato all'erogazione dei servizi e al loro miglioramento. L'evasione e la morosità nel pagamento gravano su tutta la collettività oltre che su coloro che correttamente adempiono ai propri doveri fiscali. Il Comune, pagando regolarmente la ditta di raccolta rifiuti, in mancanza delle entrate specifiche di Tares e Tari ha anticipato la spesa togliendo denari alla manutenzione delle strade e dei marciapiedi».
L'invito dell'amministrazione comunale è, allora, sollecitare i cittadini ritardatari nell'adempimento spontaneo del pagamento. Si eviterebbero così le successive procedure esecutive che prevedono maggiori spese e gravose sanzioni sugli stessi ritardatari. Qualora il contribuente che riceve il sollecito avesse già provveduto al pagamento – fanno sapere dagli uffici comunali – potrà produrre le eventuali attestazioni al settore Tributi ed entrate (in via Wagner 2/4) i cui uffici saranno a disposizione per informazioni e verifiche delle posizioni tributarie. Il pagamento potrà essere effettuato attraverso il modello F24.
«Il rafforzamento della capacità di riscossione dei tributi per un maggior recupero delle morosità e la lotta all'evasione – ricorda l'assessore al Bilancio e tributi Alessio Marras – rientrano tra gli obiettivi strategici della nostra amministrazione, come riportato anche nel documento unico di programmazione. L'obiettivo è garantire un incremento della base imponibile con conseguenti maggiori entrate e distribuzione più equa del carico fiscale tra i contribuenti, unita ad una costante attenzione al contesto economico sociale della comunità».
Dai rapporti annuali del ministero delle Finanze si legge che si impone alle istituzioni un impegno costante per contrastare e ridurre i fenomeni di evasione e la concretizzazione di azioni efficaci. L’evasione, infatti, comporta effetti economici negativi molto rilevanti, determina effetti distorsivi sull’allocazione delle risorse e interferisce con il normale funzionamento del mercato; altera l’equità e la progressività del sistema tributario.
Comportando un aumento del livello della pressione fiscale per i contribuenti che adempiono correttamente ai propri doveri fiscali, l’evasione genera iniquità sociale, mina i principi di solidarietà e legalità sui quali si fonda il “patto” tra l'amministrazione e i cittadini. Chi non paga quanto dovuto – spiegano dal Ministero – non soltanto ottiene per sé un vantaggio immediato, in termini di maggiori disponibilità finanziarie, ma trae vantaggio dall’onestà altrui, beneficia dei servizi pubblici finanziati dai contribuenti che ottemperano ai propri doveri tributari e può ottenere l’accesso ad agevolazioni e a servizi sociali originariamente previsti per i meno abbienti, negandone la fruizione agli effettivi destinatari.
Le 18 mila cartelle sono il risultato di un controllo tra i versamenti dell'annualità 2013 per la Tares, i tributi comunali sui rifiuti e servizi, e quelli dell'annualità 2014 per la Tari, la tassa rifiuti.
L'importo complessivo dei solleciti della tassa rifiuti ammonta a circa 13 milioni di euro e il recupero consentirebbe all'amministrazione di investire immediatamente le risorse per le molteplici esigenze della città.
«È necessario investire sul senso civico dei cittadini – afferma il sindaco di Sassari Nicola Sanna – e sul riconoscimento consapevole che il gettito tributario è finalizzato all'erogazione dei servizi e al loro miglioramento. L'evasione e la morosità nel pagamento gravano su tutta la collettività oltre che su coloro che correttamente adempiono ai propri doveri fiscali. Il Comune, pagando regolarmente la ditta di raccolta rifiuti, in mancanza delle entrate specifiche di Tares e Tari ha anticipato la spesa togliendo denari alla manutenzione delle strade e dei marciapiedi».
L'invito dell'amministrazione comunale è, allora, sollecitare i cittadini ritardatari nell'adempimento spontaneo del pagamento. Si eviterebbero così le successive procedure esecutive che prevedono maggiori spese e gravose sanzioni sugli stessi ritardatari. Qualora il contribuente che riceve il sollecito avesse già provveduto al pagamento – fanno sapere dagli uffici comunali – potrà produrre le eventuali attestazioni al settore Tributi ed entrate (in via Wagner 2/4) i cui uffici saranno a disposizione per informazioni e verifiche delle posizioni tributarie. Il pagamento potrà essere effettuato attraverso il modello F24.
«Il rafforzamento della capacità di riscossione dei tributi per un maggior recupero delle morosità e la lotta all'evasione – ricorda l'assessore al Bilancio e tributi Alessio Marras – rientrano tra gli obiettivi strategici della nostra amministrazione, come riportato anche nel documento unico di programmazione. L'obiettivo è garantire un incremento della base imponibile con conseguenti maggiori entrate e distribuzione più equa del carico fiscale tra i contribuenti, unita ad una costante attenzione al contesto economico sociale della comunità».
Dai rapporti annuali del ministero delle Finanze si legge che si impone alle istituzioni un impegno costante per contrastare e ridurre i fenomeni di evasione e la concretizzazione di azioni efficaci. L’evasione, infatti, comporta effetti economici negativi molto rilevanti, determina effetti distorsivi sull’allocazione delle risorse e interferisce con il normale funzionamento del mercato; altera l’equità e la progressività del sistema tributario.
Comportando un aumento del livello della pressione fiscale per i contribuenti che adempiono correttamente ai propri doveri fiscali, l’evasione genera iniquità sociale, mina i principi di solidarietà e legalità sui quali si fonda il “patto” tra l'amministrazione e i cittadini. Chi non paga quanto dovuto – spiegano dal Ministero – non soltanto ottiene per sé un vantaggio immediato, in termini di maggiori disponibilità finanziarie, ma trae vantaggio dall’onestà altrui, beneficia dei servizi pubblici finanziati dai contribuenti che ottemperano ai propri doveri tributari e può ottenere l’accesso ad agevolazioni e a servizi sociali originariamente previsti per i meno abbienti, negandone la fruizione agli effettivi destinatari.
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