I geologi sono risorse indispensabili, armi di difesa per il nostro territorio
I nuovi scenari della pianificazione non sono più determinati dalle spinte di una rendita fondiaria, peraltro sempre meno congruente con le effettive richieste del mercato, bensì dalla costruzione di un sistema di conoscenze all’interno del quale gli aspetti geomorfologici e pedologici assumono un ruolo fondamentale sia per la tutela che per la valorizzazione del territorio. L’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu è partito da queste considerazioni, nel suo intervento all’incontro promosso dall’Ordine dei Geologi della Sardegna sul tema ‘La professione di geologo’, che si è tenuto questa mattina al Dipartimento di Scienze chimiche e geologiche dell’ateneo cagliaritano.
“La forma del territorio – ha sottolineato ancora Erriu – insieme alla sua morfologia e ai suoi colori, è una componente essenziale del paesaggio. Quest’ultimo oggi ricopre il ruolo di cornice qualitativa di ogni azione antropica, pertanto la sua pianificazione non può fare a meno di tutte le conoscenze che le scienze della terra sono in grado di fornire. In più, considerato il ruolo strategico che vogliamo attribuire alle produzioni agricole in termini economici e di presidio del territorio, abbiamo la necessità di ricevere dalle scienze della terra tutti i dati e gli indirizzi che ne consentano l’uso più efficiente e virtuoso”.
L’assessore Erriu, ricollegandosi ai principali temi trattati nel corso dei lavori, ha precisato che “non possiamo trascurare l’apporto della geologia e dell’idrologia nel programmare un territorio urbanizzato libero dai rischi e dalle minacce gravissimi di un dissesto che tanti danni e vittime ha prodotto negli ultimi decenni, per aver trascurato i moniti che venivano dagli operatori delle discipline geologiche. Le indicazioni che provengono dagli esperti costituiscono una invariante primaria e imprescindibile rispetto ad ogni azione di pianificazione: questo vale per gli strumenti generali, per i piani e i progetti attuativi. Gli studi idrogeologici non devono essere considerati una sorta di accessorio di ogni strumento di pianificazione, ma un punto di partenza da cui far discendere decisioni e scelte progettuali”.
Erriu ha poi ricordato che buona parte dei 700 milioni del mutuo contratto dalla Regione nel 2015 sarà dedicata a opere per il contenimento del dissesto idrogeologico.
“La forma del territorio – ha sottolineato ancora Erriu – insieme alla sua morfologia e ai suoi colori, è una componente essenziale del paesaggio. Quest’ultimo oggi ricopre il ruolo di cornice qualitativa di ogni azione antropica, pertanto la sua pianificazione non può fare a meno di tutte le conoscenze che le scienze della terra sono in grado di fornire. In più, considerato il ruolo strategico che vogliamo attribuire alle produzioni agricole in termini economici e di presidio del territorio, abbiamo la necessità di ricevere dalle scienze della terra tutti i dati e gli indirizzi che ne consentano l’uso più efficiente e virtuoso”.
L’assessore Erriu, ricollegandosi ai principali temi trattati nel corso dei lavori, ha precisato che “non possiamo trascurare l’apporto della geologia e dell’idrologia nel programmare un territorio urbanizzato libero dai rischi e dalle minacce gravissimi di un dissesto che tanti danni e vittime ha prodotto negli ultimi decenni, per aver trascurato i moniti che venivano dagli operatori delle discipline geologiche. Le indicazioni che provengono dagli esperti costituiscono una invariante primaria e imprescindibile rispetto ad ogni azione di pianificazione: questo vale per gli strumenti generali, per i piani e i progetti attuativi. Gli studi idrogeologici non devono essere considerati una sorta di accessorio di ogni strumento di pianificazione, ma un punto di partenza da cui far discendere decisioni e scelte progettuali”.
Erriu ha poi ricordato che buona parte dei 700 milioni del mutuo contratto dalla Regione nel 2015 sarà dedicata a opere per il contenimento del dissesto idrogeologico.
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