Non era una "no profit": contestata dalla Guardia di Finanza evasione per oltre 600mila euro
SCOPERTA EVASIONE PER OLTRE 600.000 EURO.
Nell’ambito delle attività di contrasto all’evasione fiscale, le Fiamme Gialle della Tenenza di Iglesias hanno concluso un’attività di verifica nei confronti di un Ente non commerciale operante nel Sulcis nel settore socio-assistenziale.
L’input operativo scaturisce da una preliminare attività informativa nell’ambito del controllo del territorio e da successivi approfondimenti attraverso la consultazione delle banche dati in uso al Corpo.
L’azione dei Finanzieri è stata orientata alla verifica del corretto inquadramento giuridico dell’Ente e dei conseguenti adempimenti di natura contabile e tributaria da esso derivanti, atteso che è parso subito anomala la costituzione di una associazione no profit per lo svolgimento di un’attività di tipo socio-assistenziale nei confronti di persone anziane.
Come è noto, infatti, l’attività svolta da un Ente “no profit” deve essere svolta senza scopo di lucro e rivolta unicamente nei confronti degli associati ovvero anche nei confronti di terzi purché, in quest’ultimo caso, non risulti preponderante rispetto alla reale attività e agli scopi associativi.
Sin dall’atto dell’accesso presso i locali dell’associazione, però, le Fiamme Gialle hanno riscontrato che l’attività assistenziale veniva svolta in modo organizzato ed “imprenditoriale”, costituendo una vera e propria attività commerciale: lo “schermo” dell’associazione senza scopo di lucro costituiva uno stratagemma per usufruire del regime fiscale agevolativo riservato agli enti no profit.
La successiva analisi documentale acquisita durante la verifica ha confermato la natura commerciale dell’attività effettivamente svolta: gli assistiti non erano soci, per di più completamente ignari degli scopi dell’associazione, i quali provvedevano a pagare le rette in relazione alle prestazioni assistenziali ricevute. Per di più chiunque poteva liberamente accedere alle prestazioni della struttura, indipendentemente dal pagamento delle quote associative.
Una volta appurata la natura commerciale delle attività svolte dall’associazione, si è proceduta alla ricostruzione dei ricavi conseguiti e dei relativi costi sostenuti attraverso l’esame della documentazione contabile, extra-contabile e bancaria reperita durante le fasi ispettive.
Le operazioni di controllo hanno permesso di appurare che il soggetto controllato, indicizzato quindi quale realtà commerciale a tutti gli effetti, per la sola annualità 2013, non ha presentato le dovute dichiarazioni fiscali ai fini delle II.DD. e IVA qualificandosi quale evasore totale, occultando ricavi per 603.000 euro.
L’intervento si inserisce nel più ampio ed articolato dispositivo della Guardia di Finanza finalizzato al contrasto dell’evasione fiscale, fenomeno che produce effetti negativi per l’economia, danneggia le risorse economiche dello Stato ed accresce il carico fiscale per i cittadini onesti.
Nell’ambito delle attività di contrasto all’evasione fiscale, le Fiamme Gialle della Tenenza di Iglesias hanno concluso un’attività di verifica nei confronti di un Ente non commerciale operante nel Sulcis nel settore socio-assistenziale.
L’input operativo scaturisce da una preliminare attività informativa nell’ambito del controllo del territorio e da successivi approfondimenti attraverso la consultazione delle banche dati in uso al Corpo.
L’azione dei Finanzieri è stata orientata alla verifica del corretto inquadramento giuridico dell’Ente e dei conseguenti adempimenti di natura contabile e tributaria da esso derivanti, atteso che è parso subito anomala la costituzione di una associazione no profit per lo svolgimento di un’attività di tipo socio-assistenziale nei confronti di persone anziane.
Come è noto, infatti, l’attività svolta da un Ente “no profit” deve essere svolta senza scopo di lucro e rivolta unicamente nei confronti degli associati ovvero anche nei confronti di terzi purché, in quest’ultimo caso, non risulti preponderante rispetto alla reale attività e agli scopi associativi.
Sin dall’atto dell’accesso presso i locali dell’associazione, però, le Fiamme Gialle hanno riscontrato che l’attività assistenziale veniva svolta in modo organizzato ed “imprenditoriale”, costituendo una vera e propria attività commerciale: lo “schermo” dell’associazione senza scopo di lucro costituiva uno stratagemma per usufruire del regime fiscale agevolativo riservato agli enti no profit.
La successiva analisi documentale acquisita durante la verifica ha confermato la natura commerciale dell’attività effettivamente svolta: gli assistiti non erano soci, per di più completamente ignari degli scopi dell’associazione, i quali provvedevano a pagare le rette in relazione alle prestazioni assistenziali ricevute. Per di più chiunque poteva liberamente accedere alle prestazioni della struttura, indipendentemente dal pagamento delle quote associative.
Una volta appurata la natura commerciale delle attività svolte dall’associazione, si è proceduta alla ricostruzione dei ricavi conseguiti e dei relativi costi sostenuti attraverso l’esame della documentazione contabile, extra-contabile e bancaria reperita durante le fasi ispettive.
Le operazioni di controllo hanno permesso di appurare che il soggetto controllato, indicizzato quindi quale realtà commerciale a tutti gli effetti, per la sola annualità 2013, non ha presentato le dovute dichiarazioni fiscali ai fini delle II.DD. e IVA qualificandosi quale evasore totale, occultando ricavi per 603.000 euro.
L’intervento si inserisce nel più ampio ed articolato dispositivo della Guardia di Finanza finalizzato al contrasto dell’evasione fiscale, fenomeno che produce effetti negativi per l’economia, danneggia le risorse economiche dello Stato ed accresce il carico fiscale per i cittadini onesti.
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