"Ercole Punto Zero": dal Gruppo Cellino nasce la prima filiera del grano duro 100% sardo
LA FILIERA. Pasta e semola sarde al 100% sono l’obiettivo del Gruppo Cellino, che ad agosto 2019 ha portato sugli scaffali della grande distribuzione le prime confezioni Ercole Punto Zero. Semola, ma anche malloreddus, spaghetti e mezze penne, trafilate al bronzo: questi i risultati del processo iniziato con la prima semina di fine 2018, nei campi selezionati fra Medio e Basso Campidano, Trexenta e Marmilla, che ha portato alla produzione di ben 260mila quintali totali di grano duro sardo da macina certificato.
IL GRANO. Un grano ottenuto grazie ai test sviluppati negli anni passati sulle diverse varietà prodotte nei campi sperimentali, cui è seguita la selezione delle migliori cultivar di grano duro, scelte per la capacità di adattamento alle condizioni ambientali e climatiche del territorio sardo. Un miglioramento genetico ottenuto grazie alle più sofisticate tecniche di incrocio, che hanno permesso di ottenere grani ibridi, poi selezionati durante oltre dieci anni di studi sperimentali.
LE MOTIVAZIONI E LA RETE. Salvaguardare la cerealicoltura sarda, sostenere l’economia regionale e incentivare i giovani a impegnarsi nel settore; tutelare gli agricoltori e garantire un prezzo minimo, oltre la premialità per obiettivi (proteine, qualità proteica, peso specifico e vitrosità dei grani); introdurre e sistematizzare le più avanzate innovazioni tecnologiche, aumentando la superficie coltivata a grano duro in Sardegna e valorizzando il territorio locale, riducendo così le importazioni di grano.
Queste le motivazioni alla base del progetto, che ha messo le sue radici più di 10 anni fa e che oggi può dirsi forte di una solida rete di collaboratori, capace di coinvolgere dopo neppure un anno dal lancio più di 500 agricoltori del territorio.
IL VALORE DIFFERENZIALE. Se sono tanti i protagonisti, uno soltanto è il vero elemento che differenzia la nuova filiera da altri esperimenti che negli anni vanno nascendo sull’Isola: l’intero processo produttivo certificato e controllato (ISO: 22005).
La selezione del seme è ottenuta in campo con la collaborazione dell’Agris Sardegna e di Syngenta, azienda leader al mondo delle sementi; la preparazione e il confezionamento della semente ottenuta avviene nel sementificio Simec, lo stoccaggio nei silos Simec, l’analisi nel laboratorio controllo qualità Simec, la trasformazione nel molino Simec e la pastificazione nel pastificio F.lli Cellino.
La distribuzione dei prodotti viene svolta dal personale, selezionato e qualificato, della nostra tanto amata terra sarda.
LA CEREALICOLTURA IN SARDEGNA. Un contesto desolante, quello vissuto oggi dalla cerealicoltura sarda, sul quale però il Gruppo Cellino ha deciso di scommettere con forza. Negli ultimi anni l’Isola ha infatti registrato una riduzione della terra destinata alla coltivazione del grano duro, un tracollo legato anzitutto all’incertezza della remunerazione, che ha spinto gli agricoltori ad abbandonare la terra.
Il nostro obiettivo futuro:
1) produrre 1 milione di quintali di grano duro sardo di filiera,
2) mettere a reddito più di 25.000 ettari di territorio sardo,
3) Ridurre le importazioni del 50% rispetto ad oggi,
4) Investire su varietà di grano tenero da adattarsi al territorio sardo,
5) Dare speranza al mondo agricolo per un futuro migliore.
Tutto questo fatto in Sardegna da gente di Sardegna, per far in modo che la qualità sia una forte emozione.
IL GRANO. Un grano ottenuto grazie ai test sviluppati negli anni passati sulle diverse varietà prodotte nei campi sperimentali, cui è seguita la selezione delle migliori cultivar di grano duro, scelte per la capacità di adattamento alle condizioni ambientali e climatiche del territorio sardo. Un miglioramento genetico ottenuto grazie alle più sofisticate tecniche di incrocio, che hanno permesso di ottenere grani ibridi, poi selezionati durante oltre dieci anni di studi sperimentali.
LE MOTIVAZIONI E LA RETE. Salvaguardare la cerealicoltura sarda, sostenere l’economia regionale e incentivare i giovani a impegnarsi nel settore; tutelare gli agricoltori e garantire un prezzo minimo, oltre la premialità per obiettivi (proteine, qualità proteica, peso specifico e vitrosità dei grani); introdurre e sistematizzare le più avanzate innovazioni tecnologiche, aumentando la superficie coltivata a grano duro in Sardegna e valorizzando il territorio locale, riducendo così le importazioni di grano.
Queste le motivazioni alla base del progetto, che ha messo le sue radici più di 10 anni fa e che oggi può dirsi forte di una solida rete di collaboratori, capace di coinvolgere dopo neppure un anno dal lancio più di 500 agricoltori del territorio.
IL VALORE DIFFERENZIALE. Se sono tanti i protagonisti, uno soltanto è il vero elemento che differenzia la nuova filiera da altri esperimenti che negli anni vanno nascendo sull’Isola: l’intero processo produttivo certificato e controllato (ISO: 22005).
La selezione del seme è ottenuta in campo con la collaborazione dell’Agris Sardegna e di Syngenta, azienda leader al mondo delle sementi; la preparazione e il confezionamento della semente ottenuta avviene nel sementificio Simec, lo stoccaggio nei silos Simec, l’analisi nel laboratorio controllo qualità Simec, la trasformazione nel molino Simec e la pastificazione nel pastificio F.lli Cellino.
La distribuzione dei prodotti viene svolta dal personale, selezionato e qualificato, della nostra tanto amata terra sarda.
LA CEREALICOLTURA IN SARDEGNA. Un contesto desolante, quello vissuto oggi dalla cerealicoltura sarda, sul quale però il Gruppo Cellino ha deciso di scommettere con forza. Negli ultimi anni l’Isola ha infatti registrato una riduzione della terra destinata alla coltivazione del grano duro, un tracollo legato anzitutto all’incertezza della remunerazione, che ha spinto gli agricoltori ad abbandonare la terra.
Il nostro obiettivo futuro:
1) produrre 1 milione di quintali di grano duro sardo di filiera,
2) mettere a reddito più di 25.000 ettari di territorio sardo,
3) Ridurre le importazioni del 50% rispetto ad oggi,
4) Investire su varietà di grano tenero da adattarsi al territorio sardo,
5) Dare speranza al mondo agricolo per un futuro migliore.
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