Sale operatorie bloccate da un mese
Il comitato di Ozieri lancia l'allarme
Ora ci pensa il comitato "Salviamo l’ospedale di Ozieri” a rinfrescare la memoria alla Asl e alla politica con un comunicato dai toni allarmanti. «Si tratta di un giochetto banale nel suo ripetersi e scellerato nei risultati», avverte il comitato, che con la chiusura della sala operatoria di Ortopedia dice di «rivivere un film già visto nel 2007 quando, improvvisamente, vennero a mancare gli anestesisti e l’attività chirurgica subì un blocco disastroso per alcuni mesi». Poi «seguirono tagli a risorse e personale con accorpamento di reparti e un elenco corposo di disservizi motivati da scarsa produttività», prosegue la nota. Ma «se il costante calo dei pazienti deriva dalla perdita di qualità, se gli amministratori a tutti i livelli operano scelte disastrose per mantenere in vita apparati tanto clientelari quanto inefficienti, noi cittadini siamo autorizzati a pensare che si tratta di un disegno che porta gli ospedali verso una inefficienza programmata - avverte il comitato -, che serve a solo a giustificare tagli, chiusure e precariato».
E poi giù con l’elenco dei problemi , dalle sale accorpate da un anno, appunto, al personale, alla Neurologia che aspetta il trasferimento dal 2003, data di inizio dei lavori. «Oggi ci informano che anche i locali per le terapie oncologiche non sono più a norma . Ma come mai questo viene alla luce solo adesso? - avverte "Salviamo l'ospedale di Ozieri" -. Perché chi avrebbe dovuto controllare non lo ha fatto?».
In questo quadro fosco non mancano le contraddizioni, perché mentre il servizio sanitario piange, «sono stati aperti con toni trionfalistici il nuovo Poliambulatorio e la nuova Radiologia dove fa bella mostra un nuovissimo apparecchio per la Risonanza magnetica fermo da un anno. Si tratta di “zuccherini” per mandar giù le numerose pillole amare oppure della volontà di trasformare il “Segni” in un bel Poliambulatorio? - conclude il comitato - Intanto mentre le inadempienze si accumulano e le liste di attesa si allungano il disagio si riflette sui pazienti. Ci aspettiamo che gli amministratori del Logudoro-Goceano non si accontentino più di riunioni, convegni e rituali promesse: è tempo di agire sino al raggiungimento dell’obiettivo per riportare l’ospedale Segni e le strutture del territorio in linea con la tutela della salute dei cittadini».
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