Coldiretti Sardegna. Le gelate mettono in pericolo i raccolti
Agricoltura in allarme dopo le gelate che hanno interessato a macchia di leopardo tutto il territorio regionale.
La maggiore preoccupazione riguarda i vigneti ma in pericolo ci sono anche ortaggi e frutta.
Il crollo delle temperature sottozero in primavera, infatti, mette a rischio i raccolti dopo un lungo periodo di alte temperature che hanno favorito il risveglio della vegetazione che è ora più sensibile al grande freddo.
È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti del maltempo sulle coltivazioni agricole. Le piante durante il riposo invernale – sottolinea la Coldiretti - sono in grado di sopportare temperature inferiori allo zero, anche di decine di gradi, ma diventano particolarmente sensibili, una volta risvegliate, in fase di fioritura o dopo aver emesso le nuove foglioline.
Il brusco abbassamento delle temperature rischia di compromettere la produzione di ortaggi e frutta.
Fuori dal riposo invernale e, pertanto, più sensibili al gelo, anche la vite. E proprio per i vignaioli sono ore di paura dopo le scottanti perdite dovute alle gelate dell’aprile 2017. Le prossime ore saranno decisive per capire il livello del danno.
“Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu - con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo”.
Cambiamenti climatici che hanno fatto perdere all’agricoltura italiana – evidenzia la Coldiretti – oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.
L’agricoltura sarda, purtroppo, non è stata esente da questo fenomeno che l’ha interessata in prima persona con diversi eventi estremi, spesso anche nella stessa stagione: alluvioni, siccità, grandinate, gelate fuori stagione, temperature altissime, vento.
La maggiore preoccupazione riguarda i vigneti ma in pericolo ci sono anche ortaggi e frutta.
Il crollo delle temperature sottozero in primavera, infatti, mette a rischio i raccolti dopo un lungo periodo di alte temperature che hanno favorito il risveglio della vegetazione che è ora più sensibile al grande freddo.
È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sugli effetti del maltempo sulle coltivazioni agricole. Le piante durante il riposo invernale – sottolinea la Coldiretti - sono in grado di sopportare temperature inferiori allo zero, anche di decine di gradi, ma diventano particolarmente sensibili, una volta risvegliate, in fase di fioritura o dopo aver emesso le nuove foglioline.
Il brusco abbassamento delle temperature rischia di compromettere la produzione di ortaggi e frutta.
Fuori dal riposo invernale e, pertanto, più sensibili al gelo, anche la vite. E proprio per i vignaioli sono ore di paura dopo le scottanti perdite dovute alle gelate dell’aprile 2017. Le prossime ore saranno decisive per capire il livello del danno.
“Siamo di fronte alle conseguenze dei cambiamenti climatici – afferma il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu - con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo”.
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L’agricoltura sarda, purtroppo, non è stata esente da questo fenomeno che l’ha interessata in prima persona con diversi eventi estremi, spesso anche nella stessa stagione: alluvioni, siccità, grandinate, gelate fuori stagione, temperature altissime, vento.
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