Percepivano il reddito di cittadinanza, ma non gli spettava: scoperti in 21
Nell’ambito delle attività operative finalizzate alla tutela della spesa pubblica, i Finanzieri del Comando Provinciale Cagliari, in sinergia e collaborazione con l’INPS, hanno sottoposto a verifica le condizioni legittimanti la fruizione del cd. “Reddito di Cittadinanza” in capo ai soggetti beneficiari.
Tale forma di assistenza economica è stata introdotta con D.L. 4/2019 ed è riservata a quella fascia di popolazione che versa in condizioni reddituali disagiate o che ha da poco perso il lavoro e rappresenta uno strumento di politica attiva del lavoro, di contrasto alla povertà, alla diseguaglianza ed all’esclusione sociale; la stessa spetta in presenza di concomitanti circostanze, autocertificate dal richiedente e volte a dimostrare non solo la propria condizione di difficoltà, ma anche quella dei componenti il nucleo familiare.
In questo contesto si inserisce il controllo operato dalla Guardia di Finanza, chiamata a verificare che le risorse messe a disposizione dallo Stato vadano a beneficio di chi ne ha realmente bisogno.
La base di partenza per i controlli in materia di reddito di cittadinanza è stato lo sviluppo delle diverse informazioni acquisite quotidianamente a seguito sia dell’attività di controllo del territorio che delle risultanze delle diverse attività di servizio, nonché anche grazie alla stretta sinergia ed allo scambio informativo con l’I.N.P.S.
La metodologia operativa adottata nei controlli effettuati nel campo dell’erogazione di questa pubblica provvidenza si sostanzia nel confronto tra le autodichiarazioni prodotte dai richiedenti con le informazioni emergenti dall’analisi degli stati di famiglia, in cui trova indicazione la reale composizione del nucleo familiare.
Tale forma di assistenza economica è stata introdotta con D.L. 4/2019 ed è riservata a quella fascia di popolazione che versa in condizioni reddituali disagiate o che ha da poco perso il lavoro e rappresenta uno strumento di politica attiva del lavoro, di contrasto alla povertà, alla diseguaglianza ed all’esclusione sociale; la stessa spetta in presenza di concomitanti circostanze, autocertificate dal richiedente e volte a dimostrare non solo la propria condizione di difficoltà, ma anche quella dei componenti il nucleo familiare.
In questo contesto si inserisce il controllo operato dalla Guardia di Finanza, chiamata a verificare che le risorse messe a disposizione dallo Stato vadano a beneficio di chi ne ha realmente bisogno.
La base di partenza per i controlli in materia di reddito di cittadinanza è stato lo sviluppo delle diverse informazioni acquisite quotidianamente a seguito sia dell’attività di controllo del territorio che delle risultanze delle diverse attività di servizio, nonché anche grazie alla stretta sinergia ed allo scambio informativo con l’I.N.P.S.
La metodologia operativa adottata nei controlli effettuati nel campo dell’erogazione di questa pubblica provvidenza si sostanzia nel confronto tra le autodichiarazioni prodotte dai richiedenti con le informazioni emergenti dall’analisi degli stati di famiglia, in cui trova indicazione la reale composizione del nucleo familiare.
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