Il sassarese Carlo Usai è il neo eletto presidente della Fadoi
È Carlo Usai, sassarese, il neo presidente della Fadoi, la Federazione associazione dirigenti medici ospedalieri internisti. Il nuovo presidente che prenderà le redini della Federazione a partire dal 1 gennaio prossimo, è dirigente medico della Medicina interna dell’Aou di Sassari.
Il passaggio di consegne tra l’attuale presidente regionale, la dottoressa Mariantonietta Marzilli, dirigente medico di Medicina interna al Santissima Trinità di Cagliari, è avvenuto nei giorni scorsi a Cagliari in occasione del XIX congresso regionale dei Medici di medicina interna organizzato in collaborazione con Animo, l’Associazione nazionale infermieri di medicina interna.
Carlo Usai resterà in carica per i prossimi tre anni e tra gli obiettivi quello di proseguire il lavoro intrapreso in questi anni, nel segno della continuità e del coinvolgimento fra tutte le Medicine interne del territorio regionale. «Il Covid ha dimostrato la centralità delle Medicine interne, della necessità di portare avanti lavori multidisciplinari – ha detto il neo presidente –. Ma adesso vorremmo andare avanti, guardare oltre il Covid e tornare a parlare delle malattie di cui si siamo sempre occupati. Non solo, si deve puntare a far giocare agli ospedali periferici un ruolo significativo. A questo punteremo come società scientifica che metterà in primo piano l’importanza di ripartire dai giovani medici, sui quali dobbiamo investire perché sono il nostro punto di forza».
Il congresso regionale ha visto riuniti medici e infermieri provenienti da tutta la Sardegna, per la prima volta in presenza dopo 2 anni di assenza dovuti alla pandemia da COVID-19.
Si è trattato di un evento molto partecipato, nel quale sono stati affrontati numerosi temi. Si è partiti da una sessione sulla pandemia da COVID19, una battaglia non ancora vinta nella quale i medici internisti hanno giocato e giocano tuttora un ruolo fondamentale nell’affrontare una patologia del tutto nuova e complessa che «ha richiesto l’attivazione di meccanismi straordinari per espandere rapidamente i servizi sanitari di assistenza ospedalieri e territoriali», ha sottolineato il dottor Francesco Bandiera, past-president Fadoi e direttore sanitario, oltre che direttore della Medicina interna, dell’Aou di Sassari.
Si è discusso inoltre di alcuni temi classici riguardanti la Medicina interna ma sempre in evoluzione: epatiti virali, infezioni ospedaliere, malattie rare come il mordo di Gaucher (con l’esperta nazionale professoressa Cappellini), malattie della coagulazione, Bpco, nutrizione clinica e non solo, con un cenno ai nuovi protocolli diagnostici e alle nuove possibilità terapeutiche.
È stata l’occasione infine, come ha sottolineato dal professor Dario Manfellotto presidente nazionale Fadoi e direttore del Dipartimento medico e Medicina interna del Fatebenefratelli di Roma, per analizzare e discutere dell’imminente revisione del decreto sulla riorganizzazione della rete ospedaliera nazionale (DM70).
«Occorre cambiare il modo di gestire la nostra sanità. Il Ssn può essere economicamente sostenibile, però bisogna abbandonare la logica del budget a tutti i costi per passare a quella dell’investimento nella produzione e nella tutela della salute. Questa sarebbe la vera riforma degli ospedali», ha dichiarato Manfellotto.
Il passaggio di consegne tra l’attuale presidente regionale, la dottoressa Mariantonietta Marzilli, dirigente medico di Medicina interna al Santissima Trinità di Cagliari, è avvenuto nei giorni scorsi a Cagliari in occasione del XIX congresso regionale dei Medici di medicina interna organizzato in collaborazione con Animo, l’Associazione nazionale infermieri di medicina interna.
Carlo Usai resterà in carica per i prossimi tre anni e tra gli obiettivi quello di proseguire il lavoro intrapreso in questi anni, nel segno della continuità e del coinvolgimento fra tutte le Medicine interne del territorio regionale. «Il Covid ha dimostrato la centralità delle Medicine interne, della necessità di portare avanti lavori multidisciplinari – ha detto il neo presidente –. Ma adesso vorremmo andare avanti, guardare oltre il Covid e tornare a parlare delle malattie di cui si siamo sempre occupati. Non solo, si deve puntare a far giocare agli ospedali periferici un ruolo significativo. A questo punteremo come società scientifica che metterà in primo piano l’importanza di ripartire dai giovani medici, sui quali dobbiamo investire perché sono il nostro punto di forza».
Il congresso regionale ha visto riuniti medici e infermieri provenienti da tutta la Sardegna, per la prima volta in presenza dopo 2 anni di assenza dovuti alla pandemia da COVID-19.
Si è trattato di un evento molto partecipato, nel quale sono stati affrontati numerosi temi. Si è partiti da una sessione sulla pandemia da COVID19, una battaglia non ancora vinta nella quale i medici internisti hanno giocato e giocano tuttora un ruolo fondamentale nell’affrontare una patologia del tutto nuova e complessa che «ha richiesto l’attivazione di meccanismi straordinari per espandere rapidamente i servizi sanitari di assistenza ospedalieri e territoriali», ha sottolineato il dottor Francesco Bandiera, past-president Fadoi e direttore sanitario, oltre che direttore della Medicina interna, dell’Aou di Sassari.
Si è discusso inoltre di alcuni temi classici riguardanti la Medicina interna ma sempre in evoluzione: epatiti virali, infezioni ospedaliere, malattie rare come il mordo di Gaucher (con l’esperta nazionale professoressa Cappellini), malattie della coagulazione, Bpco, nutrizione clinica e non solo, con un cenno ai nuovi protocolli diagnostici e alle nuove possibilità terapeutiche.
È stata l’occasione infine, come ha sottolineato dal professor Dario Manfellotto presidente nazionale Fadoi e direttore del Dipartimento medico e Medicina interna del Fatebenefratelli di Roma, per analizzare e discutere dell’imminente revisione del decreto sulla riorganizzazione della rete ospedaliera nazionale (DM70).
«Occorre cambiare il modo di gestire la nostra sanità. Il Ssn può essere economicamente sostenibile, però bisogna abbandonare la logica del budget a tutti i costi per passare a quella dell’investimento nella produzione e nella tutela della salute. Questa sarebbe la vera riforma degli ospedali», ha dichiarato Manfellotto.
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