Finisce al T.A.R. Sardegna il chiosco di Porticciolo
Sassari. La raccolta caletta del Porticciolo, sulla costa algherese, è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), rientra nel parco naturale regionale di Porto Conte e nel S.I.C./Z.P.S. “Capo Caccia (con le Isola Foradada e Piana) e Punta Giglio” ai sensi delle direttive n. 92/43/CEE sulla salvaguardia degli habitat naturali e semi-naturali e n. 09/147/CE sulla tutela dell’avifauna selvatica.
Gli ambienti dunali sono impreziositi dai tipici Habitat psammofili con alcuni rari endemismi come l’Anchusa crispa, eppure, ormai da tanti anni, ogni estate viene posizionato un chiosco con vari servizi balneari da parte della Società esercente il campeggio contiguo esistente.
Nel corso degli anni la superficie in concessione è anche stata ampliata, così come sono stati realizzati vari sottoservizi attraverso le piccole dune.
Secondo il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), tutto quanto è stato realizzato con le varie autorizzazioni, nonostante la c.d. ordinanza balneare annuale emessa dalla Regione autonoma della Sardegna affermi testualmente:
“E’ sempre vietata la sosta e/o l’occupazione, ancorché temporanea, il calpestio delle dune e della relativa vegetazione. Per dune si intendono accumuli sabbiosi situati nell’area retrostante la spiaggia, disposti parallelamente alla linea di costa, di forma irregolare dipendente dalla direzione dei venti dominanti. Nelle dune indicate con appositi segnali è interdetto il transito e l’attraversamento”.
Quest’anno lo dispone la determinazione D.G. Enti locali e Finanze della Regione autonoma della Sardegna prot. n. 10208 del 3 aprile 2022 (art. 3, comma 1°, lettera g).
E anche quest’anno, il Comune di Alghero, con il provvedimento unico SUAP (determinazione motivata conclusione conferenza di servizi) n. 295 del 12 aprile 2022, ha autorizzato il posizionamento di chiosco con servizi balneari.
Il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) è convinto della illegittimità del provvedimento e perciò ha proposto ricorso al T.A.R. Sardegna per ottenerne l'annullamento.
L’azione legale è sostenuta dal Comitato per Punta Giglio, da Italia Nostra – Sardegna, da Sardenya i Llibertat, da Legambiente – Alghero, da A.S.C.E., da ResPublica, da Caminera Noa.
Con il ricorso al T.A.R. Sardegna è stato chiesto l’annullamento del provvedimento unico SUAP e la sospensione cautelare dell’efficacia, anche parziale, per evitare - secondo il GrIG - ulteriori pericoli al bene ambientale tutelato.
Gli ambienti dunali sono impreziositi dai tipici Habitat psammofili con alcuni rari endemismi come l’Anchusa crispa, eppure, ormai da tanti anni, ogni estate viene posizionato un chiosco con vari servizi balneari da parte della Società esercente il campeggio contiguo esistente.
Nel corso degli anni la superficie in concessione è anche stata ampliata, così come sono stati realizzati vari sottoservizi attraverso le piccole dune.
Secondo il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG), tutto quanto è stato realizzato con le varie autorizzazioni, nonostante la c.d. ordinanza balneare annuale emessa dalla Regione autonoma della Sardegna affermi testualmente:
“E’ sempre vietata la sosta e/o l’occupazione, ancorché temporanea, il calpestio delle dune e della relativa vegetazione. Per dune si intendono accumuli sabbiosi situati nell’area retrostante la spiaggia, disposti parallelamente alla linea di costa, di forma irregolare dipendente dalla direzione dei venti dominanti. Nelle dune indicate con appositi segnali è interdetto il transito e l’attraversamento”.
Quest’anno lo dispone la determinazione D.G. Enti locali e Finanze della Regione autonoma della Sardegna prot. n. 10208 del 3 aprile 2022 (art. 3, comma 1°, lettera g).
E anche quest’anno, il Comune di Alghero, con il provvedimento unico SUAP (determinazione motivata conclusione conferenza di servizi) n. 295 del 12 aprile 2022, ha autorizzato il posizionamento di chiosco con servizi balneari.
Il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) è convinto della illegittimità del provvedimento e perciò ha proposto ricorso al T.A.R. Sardegna per ottenerne l'annullamento.
L’azione legale è sostenuta dal Comitato per Punta Giglio, da Italia Nostra – Sardegna, da Sardenya i Llibertat, da Legambiente – Alghero, da A.S.C.E., da ResPublica, da Caminera Noa.
Con il ricorso al T.A.R. Sardegna è stato chiesto l’annullamento del provvedimento unico SUAP e la sospensione cautelare dell’efficacia, anche parziale, per evitare - secondo il GrIG - ulteriori pericoli al bene ambientale tutelato.
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