«Pronto soccorso declassato a serie B»
La denuncia del Comitato di Ozieri
Salviamo l'ospedale sul piede di guerra contro il Piano di ridimensionamento della rete ospedaliera regionale
Il nuovo ospedale di Ozieri
OZIERI. «Il Pronto soccorso del presidio "Segni" è stato declassato a struttura di serie B». È l'accusa del comitato Salviamo l'ospedale di Ozieri che punta il dito contro la proposta di riorganizzazione della rete ospedaliera della Giunta regionale.
«Il 7 ottobre, alla presenza dell’assessore alla Sanità, sono stati inaugurati il Poliambulatorio e la nuova Radiologia dell'ospedale – scrive il comitato in un documento -. Peccato che con la delibera 31/2 di due mesi prima l'ex assessore Liori abbia dato un colpo di coda che ha declassato il Pronto soccorso di Ozieri a struttura emplice». Un ruolo in contrasto con le esigenza della popolazione, dice il comitato, perché «relega la struttura a ruolo di baluardo per un territorio vasto un terzo della provincia di Sassari». Questione di numeri, si sa, perché «la funzione di Pronto soccorso semplice è prevista per un bacino di utenza di circa 40 mila – 150 mila abitanti», si legge nella delibera della Regione, o nei casi in cui i tempi di percorrenza fino all'ospedale di riferimento (che sarebbe Sassari) siano maggiori di un’ora. Discorso che vale solo per il numero di accessi, probabilmente, ma non per i tempi di percorrenza. Perché per fare la 597 in ambulanza da Ozieri ci vogliono almeno 50 minuti, ma se si parte dai territori dell'interno, come Pattada, non basta un'ora. Dunque «continua la solita solfa – accusa il comitato -. Nella sanità sarda esistono cittadini di serie A, che vivono in città, e di serie B, che vivono in territori disagiati».
Per fortuna che nella delibera viene riportata la promessa di "promuovere una larga consultazione della comunità regionale"», prosegue la nota, e il comitato si chiede «se ci sono spazi di manovra per un riequilibrio». La speranza è quella di risalire la classifica e ritornare al passato perché il precedente Piano sanitario regionale, varato nel 2007, assegnava a Ozieri una Diaprtimento di emergenza e accettazione di primo livelllo (DEA I). Come Alghero, che ha conservato questa attribuzione, mentre il "Segni" è scivolato più in basso. Ma il comitato lamenta anche una serie di problemi che preludono altre novità. «Forse nell'ottica del ridimensionamento si è già decisa la chiusura della sala operatoria e del punto nascita, da alcuni giorni ospitato in Oculistica – dicono i membri di Salviamo l'ospedale -. Appare segnato quindi il destino della pediatria del nosocomio, come più volte avevamo denunciato». Altri problemi si segnalano anche in l'Oncologia, «dove ha chiuso il locale per la preparazione dei farmaci e i pazienti sono costretti ad andare due volte in ospedale due volte: la per fare gli esami del sangue, la seconda per fare la chemioterapia». In Cardiologia, poi, «non si eseguono più gli elettrocardiogrammi per esterni a causa della mancanza di specialisti e se si presenta un'emergenza non resta che sperare che ci sia un cardiologo di turno oppure prendere la strada per Sassari».
Infine, una domanda: «A giugno sono stati donati alla Asl apparecchi del valore di 100 mila euro. Perché non sono stati ancora collaudati e messi a disposizione del pubblico? Ci troviamo nella situazione assurda in cui l'ente non investe e per di più non acquisisce i regali che la collettività mette a disposizione», conclude il comitato.
«Il 7 ottobre, alla presenza dell’assessore alla Sanità, sono stati inaugurati il Poliambulatorio e la nuova Radiologia dell'ospedale – scrive il comitato in un documento -. Peccato che con la delibera 31/2 di due mesi prima l'ex assessore Liori abbia dato un colpo di coda che ha declassato il Pronto soccorso di Ozieri a struttura emplice». Un ruolo in contrasto con le esigenza della popolazione, dice il comitato, perché «relega la struttura a ruolo di baluardo per un territorio vasto un terzo della provincia di Sassari». Questione di numeri, si sa, perché «la funzione di Pronto soccorso semplice è prevista per un bacino di utenza di circa 40 mila – 150 mila abitanti», si legge nella delibera della Regione, o nei casi in cui i tempi di percorrenza fino all'ospedale di riferimento (che sarebbe Sassari) siano maggiori di un’ora. Discorso che vale solo per il numero di accessi, probabilmente, ma non per i tempi di percorrenza. Perché per fare la 597 in ambulanza da Ozieri ci vogliono almeno 50 minuti, ma se si parte dai territori dell'interno, come Pattada, non basta un'ora. Dunque «continua la solita solfa – accusa il comitato -. Nella sanità sarda esistono cittadini di serie A, che vivono in città, e di serie B, che vivono in territori disagiati».
Per fortuna che nella delibera viene riportata la promessa di "promuovere una larga consultazione della comunità regionale"», prosegue la nota, e il comitato si chiede «se ci sono spazi di manovra per un riequilibrio». La speranza è quella di risalire la classifica e ritornare al passato perché il precedente Piano sanitario regionale, varato nel 2007, assegnava a Ozieri una Diaprtimento di emergenza e accettazione di primo livelllo (DEA I). Come Alghero, che ha conservato questa attribuzione, mentre il "Segni" è scivolato più in basso. Ma il comitato lamenta anche una serie di problemi che preludono altre novità. «Forse nell'ottica del ridimensionamento si è già decisa la chiusura della sala operatoria e del punto nascita, da alcuni giorni ospitato in Oculistica – dicono i membri di Salviamo l'ospedale -. Appare segnato quindi il destino della pediatria del nosocomio, come più volte avevamo denunciato». Altri problemi si segnalano anche in l'Oncologia, «dove ha chiuso il locale per la preparazione dei farmaci e i pazienti sono costretti ad andare due volte in ospedale due volte: la per fare gli esami del sangue, la seconda per fare la chemioterapia». In Cardiologia, poi, «non si eseguono più gli elettrocardiogrammi per esterni a causa della mancanza di specialisti e se si presenta un'emergenza non resta che sperare che ci sia un cardiologo di turno oppure prendere la strada per Sassari».
Infine, una domanda: «A giugno sono stati donati alla Asl apparecchi del valore di 100 mila euro. Perché non sono stati ancora collaudati e messi a disposizione del pubblico? Ci troviamo nella situazione assurda in cui l'ente non investe e per di più non acquisisce i regali che la collettività mette a disposizione», conclude il comitato.
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