Senegalesi in festa per il loro marabout
La visita in città di Mame Mor Mbacké
Incontro questa mattina al teatro Verdi con le autorità civili e religiose
di Michele Spanu | Twitter: @MicheleSpanu84
SASSARI. Hanno tolto dall'armadio l'abito più bello. I senegalesi di Sassari si sono tirati a lucido per la visita della loro guida spirituale, Mame Mor Mbacké, nipote di Hamadou Bamba, fondatore del mouridismo, la confraternita islamica più diffusa in Africa. Un evento molto atteso dalla comunità islamica sassarese: questa mattina tutti, nessuno escluso, si sono radunati al teatro Verdi per salutare e ascoltare il marabout del Senegal. Le donne con i gioielli tradizionali e gli uomini con un lungo costume colorato. Il capo religioso è arrivato in città dopo un anno dalla sua prima visita, attorniato dai suoi fedeli che lo considerano una sorta di santo vivente. Anche questa volta ha voluto lanciare un messaggio di pace: «Chi associa la violenza alla religione dà un messaggio sbagliato. Nel Corano c'è scritto che dobbiamo impegnarci a conoscerci sempre meglio. Con la religione cristiano abbiamo tanti punti in comune, che superano le differenze», ha detto Mame Mor Mbacké. E questo invito al dialogo è stato ripetuto anche da don Francesco Soddu, responsabile della Caritas diocesana, che ha sostituito il vescovo nell'incontro con il marabout. Il saluto di don Soddu ha riassunto la posizione della Chiesa cattolica nei confronti dell'Islam: no agli estremismi, sì a un dialogo di conoscenza reciproca.
La visita è iniziata con i canti religiosi, ispirati ad alcuni versetti del Corano. Al Verdi, stracolmo dei senegalesi che vivono e lavorano in città, erano presenti tutte le autorità cittadine: il sindaco Ganau, la presidente della provincia Alessandra Giudici e il segretario della Cisl Gavino Carta. Tutti si sono complimentati per la perfetta integrazione dei senegalesi a Sassari. Una comunità molto importante per la città, perché è stata una delle prime ad inserirsi gradualmente nel capoluogo. Lo ha ricordato il sindaco Gianfranco Ganau. «Ormai condividiamo un cammino comune. E nei prossimi cinque anni di mandato vogliamo continuare nel farvi sempre più a vostro agio. Bisogna dare risposte a molti problemi, ma sono convinto che la diversità tra le nostre culture possa essere un punto di forza e non un motivo di divisione». Dopo la visita Mame Mor Mbacké ha chiesto al sindaco che questo incontro diventi un appuntamento fisso per i senegalesi. Impegno prontamente accolto da Ganau, che ha lasciato i senegalesi tra applausi e i canti di preghiera.
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