Verona. Con 72 realtà vitivinicole a rappresentare l’eccellenza della sua produzione enologica, dal 2 al 5 aprile la Regione Sardegna torna a Vinitaly per far conoscere a professionisti del settore, giornalisti e appassionati da tutto il mondo il patrimonio enogastronomico della sua terra.
Durante la quattro giorni veronese dedicata al vino sono numerose le occasioni che permetteranno ai
visitatori di scoprire la storia, il territorio e i vitigni della Sardegna, sia attraverso incontri diretti con i
produttori, sia grazie a un percorso guidato di degustazioni. Il format degli appuntamenti riservati agli assaggi
proposto dalla Regione Sardegna per questa 55a edizione della manifestazione ricalca quello di successo dello
scorso anno, dove il racconto dell’identità agropastorale dell’isola è affidato alla voce degli artigiani sardi. Le
loro testimonianze si alterneranno in un programma frutto dell’incontro tra la tradizione vitivinicola
millenaria della regione e l’artigianato gastronomico locale. Quello che ne scaturisce è un percorso che,
giorno dopo giorno, svela le eccellenze della produzione panificatoria, casearia, salumiera e dolciaria della
Sardegna, abbinate a una selezione di etichette di alta qualità.
Protagonista indiscusso delle degustazioni rimane infatti il vino sardo, un vino dalla forte personalità, che
vanta qualità organolettiche e strutturali uniche, grazie alle eccezionali caratteristiche ambientali e climatiche dell’isola e alla sua peculiare conformazione orogenetica.
I percorsi sensoriali quest’anno saranno condotti dal giornalista Giuseppe Carrus e verranno scanditi dalle
tipicità gastronomiche isolane. Si parte domenica 2 aprile in compagnia del panificatore Riccardo Porta che
dimostrerà come un prodotto apparentemente semplice come il pane possa essere abbinato a diverse tipologie di vino, in base alle farine utilizzate e al procedimento di cottura. Il secondo giorno, lunedì 3 aprile, sarà il turno del formaggio di capra con l’esperto Danilo Farina a testimoniare la vocazione casearia della Sardegna. Martedì 4 aprile si passa all’arte salumiera con Antonello Salis che farà conoscere i migliori prodotti della norcineria sarda. Infine, mercoledì 5 aprile, si chiude in dolcezza con i prodotti della pasticceria tradizionale sarda, accompagnati dalle parole del giornalista, scrittore e gastronomo Giovanni Fancello.
Per tutte le informazioni e la registrazione alle degustazioni:
www.sardegnavinitaly.it/eventi
LA REGIONE SARDEGNA e IL VINO
La combinazione di diversi fattori come il clima mite, i venti marini, la grande diversità dei terreni e l’esposizione solare fa della Sardegna una terra unica nel suo genere, che permette la coltivazione di uve differenti e una produzione enologica di elevata qualità.
Dalla superficie vitata della regione, che raggiunge i 27mila ettari, si ottengono così diverse tipologie di vini: dagli spumanti ai vini bianchi, sia giovani che evoluti; dai rosati ai rossi giovani, strutturati, invecchiati, fino ai dolci passiti e liquorosi.
Con le sue 15 Indicazioni Geografiche Tipiche e le 18 Denominazioni d’Origine, tra cui una DOCG – il Vermentino di Gallura – le etichette sarde sono in grado di competere con le migliori produzioni europee anche grazie alle più recenti e avanzate tecnologie e al know-how di agricoltori e produttori.
Tra i vitigni più coltivati oggi in Sardegna troviamo il Cannonau e il Vermentino, legati indissolubilmente nell’immaginario collettivo all’identità isolana, ma anche altri vitigni come il Carignano, il Nuragus, il Monica, il Cagnulari, il Torbato, il Semidano, il Nasco, il Moscato, il Girò, la Malvasia e la Vernaccia, che hanno una diffusione maggiormente localizzata in aree specifiche e ne esprimono con forza il carattere e il patrimonio tradizionale e culturale.