Continuano le rassicurazioni del presidente della Regione Solinas, alla vigilia della Festa Nazionale del Lavoro. Riportiamo le sue dichiarazioni sul concetto di lavoro, sulla precarietà  economica, sulla situazione delle donne e sullo spopolamento della Sardegna:

“Il lavoro è dignità, libertà, fonte di accrescimento culturale, economico e sociale. Il lavoro rappresenta la dimensione fondamentale per la vita di ogni uomo e di ogni donna, un diritto sacrosanto che abbiamo il dovere di difendere per costruire una società migliore, inclusiva e giusta. Oggi il mio pensiero va a tutte le donne e gli uomini che si impegnano nel loro lavoro, a tutti coloro che ancora attendono stabilità e certezze nell’occupazione e, in modo particolare, ai lavoratori di Portovesme e San Gavino che la multinazionale Glencore sta condannando ad una stagione drammatica di incertezza. La Regione non li abbandonerà e garantirà non solo il sostegno di ammortizzatori sociali, ma anche ogni azione finalizzata a esplorare possibili soluzioni per la ripresa degli impianti”. Lo ha detto il Presidente della Regione, Christian Solinas, alla vigilia della Festa nazionale del Lavoro.

“Davanti a una precarietà dilagante – spiega il Presidente – la Regione ha messo in campo azioni e risorse per combattere l’impoverimento occupazionale, l’emorragia di posti di lavoro, le difficoltà di reinserimento lavorativo per le categorie considerate più fragili e per creare nuove opportunità di sviluppo che nei diversi ambiti possano accrescere la competitività del sistema sardo e offrire più certezze lavorative”.

Rivolgendo un pensiero particolare ai giovani, il Presidente ha evidenziato come “la Sardegna abbia bisogno dell’intraprendenza e dell’entusiasmo delle nuove generazioni, che si affacciano con spirito genuino e positivo al mercato del lavoro”.

“La lotta allo spopolamento – ha proseguito il Presidente – consiste anche nel creare nuove opportunità in grado di lenire la piaga dell’esodo giovanile per lasciare nella nostra terra capitale umano, ricchezza, saperi. Oggi abbiamo il dovere di pensare a chi il lavoro non lo ha, a chi lo ha perso e fatica a ritrovarlo, a chi lo cerca per la prima volta e a chi, per i motivi più disparati, non riesce a costruire una propria identità lavorativa”. Ecco allora che il Primo maggio, prosegue il Presidente “deve essere per tutti motivo di riflessione e occasione per tenere a mente i principi fondanti scritti nella Costituzione ed evidenziare il valore del lavoro e il diritto per ogni cittadino di svolgere un’attività in libertà, dignità e sicurezza”.

Dietro i numeri, spiega il Presidente Solinas, “ci sono sempre delle persone. Penso ai nostri giovani ma anche alle donne, tante volte vittime di una società che ancora oggi tende ad emarginare anziché accogliere, ad escludere anziché includere, a penalizzare anziché valorizzare sia in termini di opportunità, sia in termini di competenze, adattamento e attitudini al lavoro, oltre che in termini salariali. Ecco, oggi più che mai serve un’azione politica capace di incidere e combattere le disparità, abbattere i muri lavorativi e creare quello sviluppo economico di cui l’economia sarda ha bisogno”, ha concluso il Presidente.