Sassari. In occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione al Suicidio, che si celebrerà il 10 settembre, il Comune di Sassari aderisce alla campagna globale di sensibilizzazione illuminando di blu Palazzo Ducale, storico simbolo della città. L’iniziativa, promossa in collaborazione con Voce Amica Sassari ODV, ha l’obiettivo di porre l’attenzione su un tema spesso trascurato e offrire un segnale di speranza a chiunque si trovi in una situazione di difficoltà emotiva.
In questa occasione, la Presidente di Voce Amica Sassari ODV, Annalisa Masala, ha voluto esprimere il proprio ringraziamento per il gesto simbolico del Comune:
“In occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione al Suicidio, desidero esprimere la nostra più sincera gratitudine al Comune di Sassari per il prezioso gesto di illuminare di blu Palazzo Ducale. Questo segnale di solidarietà non solo rende visibile una problematica troppo spesso ignorata, ma rappresenta anche un importante segnale per tutta la comunità. La luce blu che illuminerà Palazzo Ducale è un simbolo di speranza, un invito a non voltarsi dall’altra parte e a riconoscere il valore dell’ascolto e della prevenzione. È anche un forte richiamo alla collaborazione tra istituzioni e associazioni come la nostra, che ogni giorno si impegna a offrire supporto a chi sta attraversando momenti di crisi. Solo insieme possiamo creare una rete di sostegno solida, che permetta a chiunque si trovi in difficoltà di trovare ascolto, aiuto e comprensione.
Questa giornata ci ricorda che prevenire il suicidio è possibile, e che ogni gesto di vicinanza e sostegno può fare la differenza nella vita di una persona. Il nostro impegno quotidiano è offrire uno spazio sicuro, attraverso il telefono, la mail e la chat, dove chiunque possa trovare una voce amica pronta ad ascoltare.
Ringraziamo nuovamente il Comune di Sassari per essere al nostro fianco in questa battaglia. Illuminare Palazzo Ducale è un segnale forte e visibile, che accende la speranza e ci ricorda l’importanza di fare rete per proteggere le vite umane.”
Nell’ambito di questo impegno, Voce Amica Sassari ODV è alla ricerca di nuovi volontari che desiderino contribuire attivamente al servizio di ascolto. I volontari potranno entrare a far parte della rete di supporto dopo aver partecipato a un corso di formazione gratuito della durata di circa tre mesi, durante il quale saranno fornite le competenze necessarie per svolgere questo ruolo così importante. Chi è interessato a unirsi a Voce Amica Sassari può scrivere all’indirizzo email sassari@telefonoamico.it per manifestare la propria disponibilità e ricevere maggiori informazioni.
Il Sindaco di Sassari, Giuseppe Mascia, ha sottolineato l’importanza di un impegno collettivo:
“Il lavoro che svolge Voce Amica a Sassari è prezioso e insostituibile, ma l’emergenza cui i volontari devono far fronte ci impone il dovere di concretizzare quelle politiche di inclusione di cui ci siamo fatti promotori, facendo in modo che la rete costituita da una comunità aperta, solidale, in grado di ascoltare i problemi altrui, ma anche di farsene carico collettivamente, possa attutire il senso di impotenza e di disperazione di chi si sente ai margini, di chi si sente escluso, di chi si sente senza speranza.”
L’Assessora alle Politiche Sociali, Lalla Careddu, ha invece evidenziato i dati allarmanti che emergono dalle richieste di aiuto:
“I dati di cui dispone Voce Amica Sassari, secondo i quali in uscita dalla pandemia c’è stato un aumento del 70% delle richieste di aiuto arrivate ai volontari, è un sintomo delle ampie sacche di disagio e di solitudine con cui dobbiamo fare i conti. Poter far fronte all’emergenza, anche grazie alla presenza di strumenti come Voce Amica Sassari, è fondamentale. Ma è necessario lavorare anzitutto sulla prevenzione, sulla costruzione di una comunità sempre più sensibile e premurosa verso chi è in difficoltà. Ma ancora di più dobbiamo sforzarci per rimuovere o eliminare tutti gli ostacoli che impediscono a moltissime persone di emanciparsi da condizioni di marginalità.”
L’iniziativa dell’illuminazione di Palazzo Ducale non è solo un gesto simbolico, ma un invito all’intera comunità di Sassari a riflettere sull’importanza della prevenzione e della solidarietà verso chi si trova in un momento di fragilità.
I DATI DI TELEFONO AMICO ITALIA – Sono state oltre 7.000 le persone che nel 2023 si sono rivolte a Telefono Amico Italia per gestire un pensiero suicida, proprio o di un caro. Mai così tante e cresciute del 24% rispetto al 2022. Nel 2024 si intravede una piccola inversione di tendenza: nel primo semestre le richieste d’aiuto sono state 3.500, -6,5% dal primo semestre 2023. Numeri ancora molto lontani dai livelli pre pandemia, quando l’organizzazione di volontariato gestiva mille chiamate l’anno di questo tipo.
«In questi anni abbiamo visto come le persone hanno imparato sempre più a chiedere aiuto» afferma Cristina Rigon, presidente di Telefono Amico Italia, commentando i dati dell’organizzazione diffusi in occasione della Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio, che ricorre il 10 settembre. «Ora sono le Istituzioni che devono imparare ad ascoltare e dare una risposta puntuale e strutturale. Noi continueremo ad aiutare chi si rivolge a noi, ma possiamo arrivare solo fino a un certo punto. Ci mettiamo a disposizione per partecipare a un tavolo nazionale, per individuare i giusti interventi e le strategie da mettere in atto.»
La necessità di un piano di prevenzione è sottolineato anche dai dati Istat[1] che, nell’ultimo anno monitorato, il 2021, segnalano un aumento dei suicidi: sono stati 3.870, a fronte dei 3.748 del 2020. Aumento che si riscontra in tutte le fasce d’età ad eccezione dei 50-64enni e che è più elevato tra gli under 49. Tra i 15 e 34 anni, in particolare, la crescita dei suicidi nel 2021 è stata del 16%. «I dati più recenti segnalano un aumento del numero dei suicidi, forse anche dovuto all’effetto della pandemia che si è sommata alle fragilità già esistenti in alcuni individui.» Sottolinea Maurizio Pompili, Professore Ordinario di Psichiatria presso Sapienza Università di Roma e Direttore della Unità Operativa Complessa di Psichiatria presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea di Roma: «Avere a disposizione il dato epidemiologico dei suicidi è centrale nell’analisi del fenomeno perchè permette di osservarne l’andamento e dunque anche di implementare misure preventive.»
Se gli ultimi dati Istat sui suicidi dipingono un fenomeno in crescita, le tante persone che ricevono aiuto indicano la strada da seguire e evidenziano l’importanza della prevenzione.
«La creazione di contesti dedicati alla prevenzione del suicidio, che utilizzino tutte le conoscenze specifiche e multidisciplinari sul fenomeno, aiuta sicuramente a salvare vite – prosegue Pompili – Fondamentale è la prevenzione primaria, che aumenti cioè la consapevolezza circa la prevenzione del suicidio. Poi è necessario soffermarsi sui gruppi a rischio e definire interventi preventivi ad hoc, come ad esempio nel caso di giovani o degli anziani. Infine, la prevenzione terziaria interviene su coloro che hanno fatto tentativi di suicidio o hanno ideazione suicidaria grave. L’organizzazione di interventi preventivi che vadano in queste tre direzioni potrebbe contrastare il fenomeno; l’ausilio di helplines e centri di ascolto rappresentano interventi imprescindibili.»
Negli ultimi anni le richieste d’aiuto arrivate a Telefono Amico Italia sono aumentate sempre di più, per questo motivo l’organizzazione ha deciso di ampliare ulteriormente il servizo telefonico nazionale aumentando di 1 ora la fascia d’ascolto garantita: dal 1° settembre 2024 i volontari risponderanno allo 02 2327 2327 dalle 9 del mattino a mezzanotte (non più dalle 10 alle 24). Il telefono è lo strumento usato dalla maggior parte delle persone che si rivolgono a Telefono Amico Italia, ma ci sono altre due modalità per chiedere aiuto, sempre più usate: il servizio di chat WhatsappAmico (324 011 7252) e la mail, accessibile attraverso la compilazione di un form anonimo sul sito www.telefonoamico.it.
Le oltre 7.000 richiesta d’aiuto arrivate nel 2023 da persone attraversate dal pensiero del suicidio o preoccupate per il possibile suicidio di un proprio caro sono arrivate per il 75% al numero telefonico, per il 18% in chat e per il 7% via email.
Si sono rivolte a Telefono Amico Italia più donne (51%), che sono state la maggioranza a scrivere sia su Whatsapp (57%) sia per email (54%); uomini e donne hanno invece telefonato in egual misura.
I tre strumenti si distinguono circa l’età delle persone che li hanno usati. Il telefono è stato usato per il 18,5% da persone tra i 26 e i 35 anni, per il 17,5 tra i 46 e i 55 anni e per il 17 dai 56-65enni. La chat è stata usata soprattutto da giovani tra i 19 e i 25 anni (25%), dai 26-35enni (22%) e dai giovanissimi tra i 15 e 18 anni (21%). Anche l’email ha un’utenza più giovane del telefono: il 14,5% ha tra i 19 e i 25 anni, il 13% tra i 15 e i 18 e tra i 46 e i 55.
La maggioranza di chi si è rivolto a Telefono Amico Italia per pensieri suicidi, propri o di un caro, vive con la famiglia o gli amici (telefono 41%, whatsapp 43%, email 39%); segue chi vive solo, con una percentuale maggiore tra chi chiama (31%) rispetto a chi scrive (whatsapp 14%, email 21%).
L’APPELLO ALLE ISTITUZIONI. «La prevenzione è l’unico modo che abbiamo per contrastare il fenomeno dei suicidi.» È l’appello lanciato da Telefono Amico Italia e dalla sua presidente Cristina Rigon alle Istituzioni «Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescente attenzione verso la salute mentale. Il bonus psicologo è sicuramente un esempio. Un primo passo verso la giusta direzione, ma non basta. Servono interventi strutturali, che arrivino anche a chi non sa chiedere aiuto, e più specifici per la prevenzione al suicidio.»
“Cambiare la narrativa” del suicidio è il tema individuato dall’Associazione Internazionale per la Prevenzione del Suicidio (IASP) per la Giornata Mondiale per la Prevenzione del Suicidio 2024, l’obiettivo è passare da una visione in cui il suicidio è uno stigma e un tabù, a una in cui è un fenomeno che può e deve essere prevenuto. Per farlo sono indispensabili politiche e legislazioni che considerino la salute mentale una priorità, che migliorino l’accesso alle cure e forniscano supporto a chi ne ha bisogno.
«Il suicidio e la salute mentale devono diventare oggetto di un dialogo pubblico, aperto, costruttivo, che coinvolga tutti i soggetti e le professionalità coinvolte – prosegue Rigon – Solo un approccio strutturale e multidisciplinare, che sappia prendere in carico con i giusti strumenti ogni fase del dolore mentale che può portare al suicidio, può essere efficace.»
Nella serata del 10 settembre i monumenti di alcune città italiane si accenderanno di luce blu, il colore simbolo di Telefono Amico Italia. Tra le città che illumineranno i loro monumenti: Bergamo (Porta San Giacomo), Brescia (fontana di piazza Repubblica), Mantova (fontana di Largo Pradella), provincia di Modena (fontana del Graziosi a Modena e municipio di Formigine), Padova (torre campanaria di Palazzo Moroni), Palermo (Teatro Massimo), Parma (Palazzo dell’Assistenza Pubblica, illuminato fino al 15 settembre), Prato (Castello dell’Imperatore e Istituto Diagnostico Santo Stefano), Rovigo (Municipio), Sassari (Palazzo Ducale), Trento (Fontana del Nettuno in Piazza Duomo), Udine (Via Mercatovecchio), provincia di Venezia-Mestre (Cà Farsetti e Cà Loredan a Venezia, municipio di via Palazzo e torre civica di piazza Ferretto a Mestre, municipi di Camponogara, Spinea, Mirano, Campagna Lupia, Chioggia), Vicenza (Loggia del Capitaniato).