Sassari. Si possono perdere le partite, soprattutto contro una squadra più forte. Ma c’è modo e modo di perdere. La sconfitta della Torres contro l’Atalanta under 23 è stata una disfatta. La batosta più pesante mai subita dalla Torres nella sua storia ultracentenaria. Ed è arrivata in un momento in cui tutta la Sassari sportiva si aspettava uno scatto d’orgoglio per cercare di coronare un sogno che ogni tifoso della Torres culla da oltre 120 anni. E invece è arrivata una sconfitta vergognosa. Sì, vergognosa per il punteggio ma anche per la prestazione. La Torres scesa in campo a Caravaggio è stata una squadra senza nerbo, senza capo né coda, sempre in balia dell’Atalanta che ha imperversato fino all’ultimo istante di gioco. Una Torres incomprensibile, schierata con una formazione che fin dall’inizio sembrava destinata al martirio. Due soli centrocampisti: Brentan incontrista e Mastinu fantasista. Sulle fasce due fantasmi come Zecca e soprattutto Guijebre. Scotto a galleggiare tra centrocampo e attacco dietro a Nanni e Fischnaller. In difesa l’ombra di Antonelli, un inguardabile Dametto e Mercadante unico baluardo a resistere. In porta Zaccagno vittima sacrificale che ha fatto anche una paratona ma ha preso la bellezza di 7 gol e ha mostrato troppe incertezze quando ha avuto la palla tra i piedi. E in panchina: un fantasma. Greco non è infatti intervenuto quando la squadra ha cominciato a prendere schiaffi, non ha cambiato nulla nonostante l’Atalanta stesse travolgendo la Torres soprattutto sul fianco destro della difesa. Ha aspettato che finisse il primo tempo per cambiare qualcosa, ma ormai era troppo tardi visto che i rossoblù erano già sotto di 4 gol. E nonostante questo disastro, questa valanga di reti, un pubblico meraviglioso non ha smesso un solo istante di cantare, incitare e tentare di scuotere i giocatori in campo. Si sentivano solo loro nel piccolo stadio di Caravaggio, poco più di 200 tifosi rossoblù che hanno rappresentato una città intera che stava trepidando e soffrendo davanti alla tv. Duecento meravigliosi tifosi che meritano un 10 in pagella, ma che soprattutto hanno continuato orgogliosamente a tifare Torres nonostante le dimensioni della sconfitta stessero assumendo contorni da tregenda. Tifosi che meritano qualcosa di più di quel che si è visto contro l’Atalanta. Così come la società che ha investito soldi, impegno e passione per inseguire un sogno che si è purtroppo infranto sul primo scoglio. Come la scorsa stagione contro il Benevento. Ma questa volta con una disfatta di proporzioni vergognose. È vero che quello di domenica è stato solo il primo tempo, ma sarà impresa ardua ribaltare una situazione simile nel secondo che si giocherà mercoledì sera al Vanni Sanna. Tutto è possibile ed è giusto crederci, ma non sarà facile. Però a volte anche i sogni impossibili si avverano. Mercoledì servirebbe un miracolo. Vale la pena di provarci. Ed è per questo che dico che, smaltita la rabbia per la disfatta, mercoledì tutta la Sassari sportiva dovrebbe riversarsi al Vanni Sanna per sostenere la squadra e incitarla. Spingere i rossoblù a una prova d’orgoglio. Gli spagnoli la chiamano “Remuntada” noi dovremmo essere più realistici e chiamarla con il nome più adatto all’occasione: Miracolo. Ma a volte anche i miracoli si possono realizzare. Se li ha fatti l’Atalanta 7 gol in 90 minuti perché non può farli la Torres? Dai su, smaltiamo la rabbia e proviamo a crederci. Tutti insieme. Lo merita la nostra amata Torres, lo merita la società che sta facendo tanti sacrifici e ci ha riportato in alto dopo tanti anni bui. Lo merita Sassari. Ma soprattutto lo meritano i tifosi che hanno seguito la Torres sempre e ovunque. E allora mercoledì che ne pensate se… “Zi Vidimmu alla Torres” e proviamo a incoraggiare con tutto il fiato che abbiamo in gola la squadra per spingerla a fare il miracolo? Ajò. Dai, proviamo a stringerci intorno alla squadra per spingerla a fare il miracolo. E voi, ragazzi che indossate quella gloriosa maglietta rossoblù, provate almeno a regalarci la speranza.
ZACCAGNO 5: ha preso 7 gol e forse ha colpa in uno per un rinvio sbagliato, ha però anche evitato l’ottavo gol. Incredibilmente incerto con i piedi, strano davvero viste le sue prestazioni durante il campionato.
DAMETTO 3: il voto giusto se fosse stato uno scolaretto delle elementari sarebbe stato ZERO SPACCATO. Ha sbagliato tutto. E dopo il primo errore, cercando di rimediare ha fatto ancora peggio. L’Atalanta è entrata nell’area della Torres sempre dalla sua parte e ha imperversato fino alla fine del primo tempo. Dopo i primi due svarioni doveva essere sostituito perché non era più in campo con la testa, ingiusto lasciarlo in campo e farlo umiliare dagli avversari che lo puntavano e lo saltavano senza difficoltà andando a fare gol.
ANTONELLI 4,5: dispiace dare un voto così basso a un giocatore generoso come lui, ma contro l’Atalanta ha mostrato di non essere al meglio e si è perso nel marasma della difesa rossoblù sempre in balia degli atalantini. In crisi fisica evidente.
MERCADANTE 4,5: l’ultimo ad arrendersi, anche se nel finale del primo tempo è andato in barca insieme a tutti i compagni di reparto. Si è però ripreso nel secondo tempo con qualche chiusura efficace.
FABRIANI 5: non ha fatto nulla di trascendentale ma appena entrato ha fatto vedere di essere di ben altra pasta rispetto a Dametto. Poi nel finale anche lui si è fatto trascinare nel caos difensivo rossoblù, ma ci ha messo un po’ di esuberanza e ha fatto vedere di stare bene fisicamente.
ZECCA 4: ha provato a scatenarsi sulla fascia nei primi minuti, poi gli avversari l’hanno costretto a ripiegare e anche lui si è fatto risucchiare dal caos della retroguardia rossoblù facendosi superare con facilità e perdendo una miriade di contrasti.
GUIJEBRE 3,5: si è perso subito. Ha provato qualche discesa sulla sinistra, poi è stato costretto a ripiegare e giocare quasi da fermo. Senza la sua corsa travolgente ha perso il 90 per cento delle sue qualità e la Torres ha perso la sua spinta sulla fascia sinistra.
BRENTAN 4,5: da solo in mezzo al campo a combattere contro i centrocampisti atalantini che spuntavano da tutte le parti. Ha provato a tamponare. Ha provato a rilanciare. Ha provato a sostenere e coprire il compagno di reparto Mastinu. Ma ci ha solo provato perché non si è mai vista una sua giocata che una. Peccato. Ma è giovane e ha grandi potenzialità e un passaggio a vuoto ci può anche stare.
SCOTTO 4: ha toccato una decina di palloni senza mai incidere. Non ha mai provato un dribbling, non ha azzardato una giocata delle sue. Non è mai riuscito a inventare qualcosa di buono. Solo tanto impegno, ma senza risultati concreti: giusta la sostituzione a fine primo tempo.
MASTINU 4: ha provato a prendere per mano la squadra nei primi minuti, poi anche lui si è perso nel marasma generale. Ha provato a impostare qualche azione, ma non ha mai trovato un compagno con cui scambiare il pallone in maniera pulita. Sovrastato dai centrocampisti atalantini che l’hanno sempre attaccato e raddoppiato quando aveva il pallone tra i piedi.
NANNI 4,5: ci ha messo entusiasmo e forza fisica niente altro, anche perché di palloni giocabili ne ha visti veramente pochi, anzi nulla. Ha provato a spazzare e a difendere qualche pallone per far salire la squadra, ma il suo impegno non è servito a niente.
FISCHNALLER 4,5: ha calciato una splendida punizione, ha cercato la porta con tiri dal limite, ma anche lui si è perso nel nulla cosmico del gioco, gioco si fa per dire!, della Torres.
ZAMPARO 6: l’unica sufficienza per un giocatore che non t’aspetti in una giornata così nefasta. Nei pochi minuti che è stato in campo ha colpito un palo e segnato un gol. Tracce del bomber Zamparo che potrebbero essere utili per il tentativo di “Remuntada” di mercoledì.
VARELA 5: tanta voglia di farsi vedere e di guidare la riscossa della Torres. Tanta corsa come sempre, ma sempre scarsa concretezza. Bello un suo tiro dal limite deviato in angolo dal portiere atalantino.
LIVIERO 6: sta bene fisicamente e l’ha dimostrato nei pochi minuti in cui ha giocato con alcune belle volate sulla fascia sinistra e due cross deliziosi da cui sono scaturiti il palo e il gol di Zamparo.
ZAMBATARO s.v.: pochi minuti in campo senza incidere.
GRECO: il voto per lui, così come per Dametto, sarebbe “ZERO SPACCATO”. Ha schierato una squadra votata al martirio. Senza copertura a centrocampo e sbilanciata in avanti che è infatti crollata al primo vero assalto dell’Atalanta. Una domanda sorge spontanea: ma il tecnico rossoblù si era preoccupato in settimana di studiare gli avversari? La risposta più logica dopo il disastro sarebbe: NO. Non si spiega altrimenti una disfatta di simili proporzioni. Affrontare l’Atalanta con una formazione così sbilanciata e priva di filtro davanti alla difesa è stata una scelta di difficile comprensione. La Torres è stata sovrastata in ogni settore del campo, ma in difesa è stata imbarazzante, anzi disastrosa. Tutte le remore e tutti i dubbi già visti e sottolineati durante la stagione sono emersi improvvisamente in tutta la loro gravità contro l’Atalanta, una squadra concreta e di qualità. Greco non è mai riuscito a trovare le contromisure per arginare la valanga nerazzurra. Perché non sostituire Dametto, in evidente difficoltà, dopo il secondo gol dell’Atalanta? Perché aspettare la fine del tempo per fare i cambi e nel frattempo subire 4 gol sempre nello stesso modo? Perché lasciare che la squadra andasse alla deriva e perdesse la fiducia nei propri mezzi incassando gol senza riuscire a reagire? Perché? Perché? Dovremmo stare tutto il giorno a chiedere i perché di certe scelte fatte da Alfonso Greco e che sono all’origine di questa batosta memorabile. Resta il fatto che il tecnico, pur rendendosi conto della situazione sempre più fallimentare, non è mai riuscito a riportare la squadra su livelli decenti, lasciandola andare allo sbaraglio e incontro alla sconfitta più pesante della sua storia.
