Sassari. Dal Teatro Civico al Teatro Civico, cinquant’anni dopo. La Cooperativa Teatro e/o Musica ha celebrato ieri, 3 giugno, il suo mezzo secolo di vita, nella stessa sala teatrale che, nel luglio 1975, aveva battezzato la sua attività. La lunga attività dell’associazione, ormai un caposaldo della cultura nel territorio, è stata celebrata in un partecipato incontro al teatro oggi intitolato al regista Giampiero Cubeddu, che con l’attuale presidente Stefano Mancini è stato l’anima di Teatro e/o Musica per molti anni.
Aperta dall’intervento musicale di Denise Gueye alla voce e Marco Carta alla chitarra, la serata, moderata dalla giornalista Rachele Falchi, ha riunito sullo storico palcoscenico il sindaco di Sassari Giuseppe Mascia, il presidente della Fondazione di Sardegna Giacomo Spissu, Stefano Mancini e Antonio Ligios, storico della musica che ha curato il volume “Teatro e musica senza confini”, edito da EDES, che racconta i primi cinquant’anni della Cooperativa.
Tra il pubblico, anche il prefetto Grazia La Fauci, l’assessora comunale alla Cultura Nicoletta Puggioni e il presidente della Fondazione Orchestra regionale dei Conservatori Antonio Oggiano. Gli intervenuti hanno concordato sul grande impatto che il Teatro e/o Musica ha avuto fin dalla sua fondazione, «in un periodo intenso e di grande fermento per Sassari, come per tutto il Paese, nell’anno in cui la città ebbe un giovane sindaco, Fausto Fadda, e per la prima volta una giunta di sinistra», ha spiegato Giacomo Spissu.
Un lavoro importante sul territorio che il sindaco attuale, Giuseppe Mascia, ha ricordato anche per la sua originalità, «che scopre nuovi mondi con produzioni di qualità, senza darsi arie ma lavorando per far scoprire a tutti, esperti e meno esperti, eccellenze non sempre note». La storia dell’associazione, ricordata da Stefano Mancini, ha portato la Cooperativa a fare «tutte le esperienze possibili e immaginabili al pari di quelle dei teatri nazionali, lavorando con la musica e con il teatro, con tanti amici e colleghi legati alla comunità del Conservatorio, grazie soprattutto a due figure caposaldo della cultura di quegli anni, Pietro Sassu e Giampiero Cubeddu».
L’analisi del libro è stata affidata al suo autore, Antonio Ligios, che ne ha ripercorso le tappe: un lavoro intenso, articolato, diversificato, proprio come l’esperienza della Cooperativa «complicato perché in 50 anni l’attività è stata ramificata in tanti filoni non sempre semplici da recuperare; in una città in cui non sempre la memoria viene onorata, questo volume è importante, perché segna il primo mezzo secolo di una gloriosa istituzione che ho potuto conoscere fin dalla sua nascita al Conservatorio che allora frequentavo come studente».
Il percorso della Cooperativa Teatro e/o Musica prosegue, per assolvere al suo compito: promuovere la cultura che, come ha spiegato il sindaco Mascia, «come elemento di crescita deve riconnettere la città, in tutte le sue parti», in un sapiente mix, invocato dal presidente Spissu, «con l’esperienza degli anziani e la freschezza dei giovani», per fare, ancora insieme, teatro e musica.