Sassari. Venerdì 6 giugno al festival di cinema documentario e fotografia Asincronie arriva un maestro internazionale della fotografia: il fotoreporter italoamericano Lou Dematteis. Nato in California nel 1948 da una famiglia di origine italiana, Dematteis ha collaborato a lungo con la prestigiosa Agenzia Reuters, documentando, con sguardo lucido e profondamente partecipe, rivoluzioni e cambiamenti epocali nelle zone più turbolente del mondo.

Dematteis sarà allo Spazio Bunker (via Porcellana 17/A) alle 18 per accompagnare il pubblico in una visita guidata della sua mostra antologica Five From One, curata da Claudio Domini e Paolo Pisanelli, che riunisce una selezione di cinque delle sue serie fotografiche più famose, in uno straordinario viaggio intorno al globo. Dal Nicaragua, dove una sua foto, che ritrae un mercenario al soldo della Cia, diventa la prova del coinvogimento segreto dell’amministrazione Reagan per rovesciare la rivoluzione sandinista, al Vietnam che negli anni Novanta riapre le frontiere; dall’America della controcultura giovanile all’Amazzonia delle popolazioni indigene vessate dalle multinazionali del petrolio, fino all’Italia delle sue radici.

E proprio l’Italia, dove il fotografo viaggia per ben quattro volte negli anni Settanta, è la protagonista di un’altra straordinaria mostra di Dematteis che Asincronie ospita quest’anno: “A Journey Back/Un viaggio di ritorno”, che sarà inaugurata sabato 7 giugno alle 10:30 nella Sala Duce di Palazzo Ducale alla presenza dell’autore.

Infine, Dematteis è ospite al festival anche in veste di filmmaker, con il documentario “Keeper of the Fire” sabato, h.22, Giardino di Torre Tonda).

Gli appuntamenti di venerdì 6 giugno proseguono di sera alle 21 al Cinema Cityplex Moderno con le proiezioni dei documentari in prima regionale e alla presenza dei registi (ingresso gratuito). Il primo film è “Metamorfosi”, un corto di Paolo Pisanelli e Matteo Gherardini, vincitore del Premio Bookciak, Azione!, assegnato durante le Giornate degli Autori del Festival del Cinema di Venezia a corti ispirati ai libri. E infatti, “Metamorfosi”, lungo appena sei minuti, vuole essere, con le parole degli autori, «un omaggio/oltraggio al racconto più famoso di Franz Kafka».

Poi al festival arriva uno dei più autorevoli e apprezzati documentaristi europei, il regista polacco Maciej Drygas, con un film realizzato unicamente con materiali d’archivio, provenienti da ben 46 collezioni di tutto il mondo: “Trains”, vincitore del Premio per il Miglior Film e il Miglior Montaggio all’IDFA di Amsterdam. Un lavoro stratificato e affascinante che, attraverso la storia dei treni, traccia un ritratto collettivo delle persone del XX secolo.