Sassari. È stato rieletto all’unanimità dal congresso ANMIC il presidente provinciale, avvocato Stefano Mazzola, che resterà in carica per 7 anni. Le elezioni si sono svolte domenica mattina all’Hotel Carlo Felice di Sassari nel corso del convegno “Disabilità: riforma e Prospettive”.
Alla carica di vicepresidente Provinciale è stato nominato Salvatore Monti, segretaria della giunta provinciale, Susanna Sechi, gli altri componenti del direttivo sono: Patrizia Paola Mazzola, Roberto Prandi, Giacomina Satta, Maria Serra, Giacomino Sias, Mario Tedde e Carlo Zavattaro.
Tra i numerosi ospiti del congresso: il presidente nazionale ANMIC (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili), Nazaro Pagano, i presidenti delle province di Nuoro e Oristano, Francesco Bosu e Guido Matta e il presidente provinciale dell’Ordine dei medici, Salvatore Lorenzoni. Nel corso della mattinata è stato posto l’accento sulla nuova riforma sulla disabilità che entrerà in vigore dal 2027, ma che in via sperimentale è già attiva a Sassari e in altre 8 province nazionali. Le problematiche affrontate, dal gennaio del 2025, sul territorio per la valutazione della disabilità, le cui competenze sono state affidate unicamente all’INPS, sono state evidenziate nei vari interventi. Salvatore Lorenzoni ha comunicato alla platea che il certificato medico introduttivo, previsto dalla riforma, come unica domanda per avviare l’ter e solo in forma telematica, ora potrà essere richiesto anche tramite CUP e non solo dal medico di famiglia e dagli specialisti medici.
“Sassari è in trincea, insieme ad altre 8 province, nel riconoscimento della disabilità con la nuova riforma – ha riferito il presidente Stefano Mazzola -. Si è passati dalle 7 sedi di commissioni valutative delle ASL di Sassari e Gallura alle 2 dell’INPS, costringendo i disabili a problemi logistici inaccettabili. Si è partiti con l’attuazione della norma senza emanare i regolamenti attuativi e le relative tabelle. Di fatto la situazione è peggiorata, anche da un punto di vista sociale, chi ha disponibilità economica potrà rivolgersi ad un medico privato e inviare la domanda all’Inps pagando il relativo costo, mentre per chi versa in condizioni di disagio dovrà rivolgersi all’Asl, tramite Cup”.
“Non abbiamo la presunzione di essere i più bravi, ma di fatto lo siamo – ha esordito il presidente dell’ANMIC, Nazaro Pagano -. Questa riforma aveva l’obiettivo di dare dignità di cittadino al disabile che deve essere integrato nella società, a scuola, nel lavoro ed economicamente ed invece si è complicata la procedura perché non si è tenuto conto della logistica territoriale e delle risorse umane. L’INPS ha scopi differenti da quelli delle ASL, l’Istituto nazionale di previdenza ha obiettivi di economicità non compatibili con le esigenze delle persone fragili. Una sfida che parte azzoppata. L’ANMIC è presente in modo capillare su tutto il territorio nazionale con i suoi sportelli e i suoi delegati ed è quindi disponibile al confronto con chi legifera per sperimentare la riforma offrendo 100 persone specializzate per ogni provincia, in modo da avviare una vera riforma partendo da una conoscenza di base privilegiata, forte di quasi 70 anni di attività”.
Che la riforma “impatti sul territorio in maniera violenta” è stato dichiarato anche dall’assessore alle politiche sociali del comune di Sassari, Lalla Careddu che ha chiesto: “linee guida efficaci e certezze di provviste economiche, oltre a una maggiore chiarezza sulle competenze di Enti locali, INPS e ASL in materia di disabilità”.
Un nuovo congresso provinciale dell’ANMIC di Sassari è stato auspicato prossimamente dal presidente nazionale Pagano per monitorare la riforma (che ha preso il via in forma sperimentale dal 1° gennaio del 2025 nelle sole province di Sassari, Brescia, Trieste, Forlì-Cesena, Firenze, Perugia, Frosinone, Salerno e Catanzaro) con il coinvolgimento di medici, ASL e soprattutto funzionari INPS.