Sassari. Occorre ancora un po’ di Pazienza. Non tantissima ma ancora un pochino serve. L’avevamo detto all’indomani della disfatta di Caravaggio e dell’eliminazione dai play off che si sarebbe stato un lungo periodo di ragionamenti sul futuro della squadra. Dopo l’addio concordato con il tecnico Alfonso Greco, la società ha preso giustamente i suoi tempi. I proprietari, il presidente, i dirigenti e il direttore sportivo si sono incontrati decine di volte per affrontare insieme la delusione e ripartire. È stato un periodo non facile per una dirigenza giovane e ambiziosa come è quella della Torres da quando la società sportiva sassarese è entrata nella Galassia Abinsula. L’amarezza per la bruciante eliminazione dai playoff è stata grande e serviva tempo per superarla e riordinare le idee. Serviva soprattutto tanta, tanta Pazienza. E alla fine questa paziente attesa sta per essere premiata. Perché dopo aver sondato una decina di allenatori, aver provato a sentire nomi altisonanti e soprattutto aver conosciuto le loro pretese economiche, al di sopra del budget, anche se ricco, previsto dalla società, è stata fatta una scrematura. Tesser, Maran, Lucarelli erano i primi nomi venuti alla luce dopo la delusione play off, poi si è puntato con decisione sull’emergente Chiappella, che però è stato attirato dalle sirene della Serie B con l’Entella. Ed ecco allora spuntare l’esperto Bruno Caneo, il giovane e ambizioso Zanchetta, l’ottimo Buscè e infine Taurino. Ma sembravano più che altro nomi gettati lì sul tavolo dalla tifoseria, perché la società in questo periodo è sempre stata in silenzio. E l’ottimo direttore sportivo Andrea Colombino ha continuato a lavorare sotto traccia. Continuando a tessere la sua tela con quei tecnici che più facevano al caso della Torres, sotto tutti i punti di vista. A un certo punto la suggestione Donati è stata la più forte: ottimo profilo e curriculum da allenatore con un passaggio nella serie A greca. Ma la società non si è sbilanciata e, come avevo scritto all’indomani dell’eliminazione dai play off, sapevamo che sarebbe servita tanta, tanta Pazienza. E alle fine sembra proprio che la pazienza abbia portato al profilo giusto per una Torres ancora una volta ambiziosa, che sicuramente si ringiovanirà e che comunque punterà a un campionato di vertice. Ma senza proclami trionfalistici, anche se il Progetto Serie B è sempre il primo obiettivo della proprietà Abinsula. La società e anche la tifoseria hanno avuto pazienza, anche ora che bisogna programmare la prossima stagione e per farlo è stato scelto il tecnico più adatto. Anche perché ha il cognome giusto: Pazienza. Sarebbe proprio Michele Pazienza, 43 anni il 5 agosto, grintoso centrocampista di Udinese, Napoli, Fiorentina, Bologna e Juventus ed esperienze da tecnico a Pisa, Siracusa, Cerignola, Avellino e Benevento, il futuro allenatore della Torres, Ora avete capito perché ho scritto Pazienza con la P maiuscola. Pazienza è un tecnico giovane e ambizioso, che non ha avuto fortuna nelle ultime sue avventure in panchina ad Avellino e Benevento, ma in entrambi i casi era riuscito a dare alle sue squadre un gioco piacevole e votato all’attacco, ma con particolare attenzione per la fase difensiva. Pazienza predilige il 3-5-2 ma ha sempre mostrato grande flessibilità adattandosi a vari schemi secondo l’avversario.
Dopo la scelta del tecnico, il cui annuncio dovrebbe essere imminente, la società passerà alla fase 2 che è quella della squadra. Sicuramente arriveranno molti giovani che non avranno difficoltà a inserirsi in un telaio collaudato che dovrebbe subire poche modifiche. Il diesse e il tecnico dovranno lavorare fianco a fianco per cercare i profili giusti, ma visto l’ottimo lavoro di questi ultimi anni e la credibilità che ha la Torres non sarà difficile trovare i giocatori più adatti.
Dopo la pazienza di questo periodo, ora è solo questione di tempo. E attendere che la società faccia le prime mosse sul mercato. Tra l’altro non è improbabile che giocatori come Gujebre e Varela possano restare con l’arrivo di un nuovo tecnico e in rosa ci sono giovani interessanti e “vecchietti” che hanno qualità da vendere ed esperienza da regalare.
