Foto di gruppo della Torres 2025-26 dal sito della società

di Pier Luigi Piredda

Una sconfitta che brucia. Una sconfitta arrivata nei minuti di recupero di una partita giocata con disinvoltura per quasi 60 minuti e in apnea negli ultimi 40 minuti dopo il clamoroso, inutile e ingenuo errore del giovane e inesperto portiere Petriccione che si è fatto espellere in maniera banale lasciando in 10 la Torres che era appena passata in vantaggio. Dal momento dell’espulsione la squadra rossoblù si è rintanata nella sua metà campo sperando di resistere all’assedio della Juve. Che ha prima trovato il pareggio con un eurogol rasoterra, in parte viziato dalla presenza di alcuni giocatori bianconeri sulla traiettoria del pallone e invece ritenuti ininfluenti dall’arbitro e poi dall’imparabile colpo di testa del difensore centrale juventino sugli sviluppi, ancora una volta, di un calcio d’angolo al secondo dei 7 minuti di recupero.

C’è stata una buona dose di sfortuna, bisogna ammetterlo, ma la Torres ci ha messo un po’ del suo arretrando troppo quando si è trovata in 10 e in vantaggio di un gol, segnato dal solito formidabile Antonino Musso. A nostro parere, togliere Di Stefano, il migliore in campo e autentica e continua spina nel fianco della difesa bianconera in perfetta sintonia con il compagno di reparto Musso, per sostituire il portiere espulso è stata una decisione un po’ controversa. Sarebbe stato più logico togliere Lunghi, che stava giocando benino ma che non era così pericoloso come Di Stefano, costringendo così la Juve a restare più guardinga ed evitando invece che si riversasse nella metà campo rossoblù.

E infatti pochi minuti dopo è arrivato l’altro cambio con Dumanj al posto di Lunghi per rafforzare la diga che stava cominciando a scricchiolare. Gli scricchiolii sono lentamente diventati crepe fino al gol del pareggio. La Torres ha continuato soltanto a difendersi, anche se qualche sortita in avanti l’hanno fatta Zecca e Musso ma più che altro sono state azioni di alleggerimento. Dopo una strepitosa parata dell’ottimo Marano, che ha mostrato grande sicurezza anche in alcune prese alte, la Juve ha portato a casa i tre punti con un colpo di testa su calcio d’angolo. L’ennesimo gol preso da palla inattiva.

Se si dovesse guardare la classifica, la situazione non è delle migliori, ma dopo aver visto la Torres fino all’espulsione di Petriccione si può pensare positivo per il futuro. A questa squadra contro la Juve sono mancate la fortuna e l’uomo di qualità a centrocampo. Quel giocatore in grado di dettare i tempi e fare passaggi illuminanti. Perché la Torres ha corso tanto, ha imposto il suo gioco ma è mancata proprio nelle giocate di qualità. In attesa di Mastinu, che sta recuperando dall’intervento al menisco, sarebbe bello poter vedere all’opera il gioiellino dimenticato Carboni. A questo punto è fin troppo evidente che l’allenatore non lo vede, ma piacerebbe invece vederlo a noi che non abbiamo mai potuto apprezzare le sue tanto decantate qualità tecniche che l’avevano fatto diventare leader del centrocampo del Cagliari Primavera e poi della Ternana e giocatore conteso da numerose società di Serie B e Serie C. Possibile che un giocatore così, e sul quale la società ha fatto un investimento importante, in questa Torres senza fantasia non riesca a trovare spazio? Continuiamo ad aspettare con fiducia di vederlo in campo, ma senza caricarlo di troppe responsabilità. Forse il suo tasso tecnico insieme a quello di Mastinu potrebbero far decollare una squadra molto muscolare che a nostro parere ha le qualità per puntare almeno ai playoff.

LE PAGELLE DI PLP

PETRICCIONE 4: un errore incredibile, un’ingenuità che non t’aspetti in un momento in cui la tua squadra ha la partita in mano e l’attaccante non può mai arrivare a prendere il pallone perché c’è Mercadante a vigilare. Peccato perché sembrava stesse acquistando la sicurezza necessaria per far giocare serenamente la difesa.
MARANO 7: è entrato a freddo, arrivando direttamente dalla Serie D senza aver mai visto un campo di Serie C. Ma si è subito disimpegnato bene con alcune belle prese aeree, due parate a terra e una strepitosa deviazione su un tiro a botta sicura dell’attaccante juventino solo soletto a meno di due metri dalla porta. Ha preso due gol imparabili. Un buon viatico in vista dell’esordio dal primo minuto sabato contro il temutissimo Ascoli.
MERCADANTE 6: è tornato il muro insuperabile. Non ha sbagliato un intervento. Sempre attento e bravo a chiudere ogni varco.
BIAGETTI 6: ottimo esordio per il giovane difensore che ha presidiato con autorità la parte destra della difesa. Inspiegabile la sua sostituzione alla fine del primo tempo, a meno che non abbia avuto problemi fisici.
FABRIANI 5,5: è entrato in campo nella ripresa e dopo l’espulsione di Petriccione è stato costretto a sacrificarsi in un duro lavoro di copertura.
IDDA 6: sempre sicuro e ordinato. Ha guidato la difesa senza far sentire troppo l’assenza di Antonelli.
ZECCA 6: ci ha messo l’anima. Si vede che ci tiene alla maglia e a dimostrare di essere il padrone assoluto della fascia destra. Ha corso tanto, ha affondato e ha anche cercato la via della rete. Bravo anche in difesa sulle palle alte.
BRENTAN 5,5: benedetto ragazzo sei forte, hai gamba, hai un bel piede, hai il senso della posizione, hai anche il tiro ma devi moderare l’esuberanza. Non si può prendere un’ammonizione così, per un fallo evitabile a centrocampo. Giusta la sostituzione per non rischiare l’espulsione, ma la sua assenza in campo si è sentita.
GIORICO 5,5: è entrato in campo nel momento peggiore ed è stato costretto a sacrificarsi in un oscuro lavoro di copertura, senza poter mai esprimere le sue qualità.
SALA 7: il migliore della Torres. Ha corso in lungo e in largo, ha azzannato le caviglie di tutti gli avversari, ha conquistato e giocato decine di palloni. Un incontrista vecchia maniera che non molla mai, ma non gli si può chiedere anche di impostare il gioco. È il giocatore che qualsiasi fantasista vorrebbe al fianco per poter giocare la palla con più tranquillità. Grandissimo acquisto.
NUNZIATINI 5: nel primo tempo emerge grazie alle sue notevole qualità tecniche. Belle alcune giocate e interessanti gli scambi sulla fascia con Mercadante. Nel secondo tempo in continua apnea, ha combattuto e sofferto.
LUNGHI 5: alcune giocate di gran classe, ma anche lunghi incomprensibili periodi di isolamento dal gioco. Quando ha la palla tra i piedi è una delizia, così quando accelera improvvisamente per puntare la porta avversaria, ma deve essere più altruista e non insistere con il dribbling quando ha davanti due o tre avversari perché uno di loro il pallone te lo porta via…
DUMANJ 5: un combattente. Ma è ancora molto acerbo, non ha mai trovato la giocata, si è limitato a un lavoro di copertura e a fare un po’ di legna. Niente di più.
DI STEFANO 7: che bel giocatore. Un esordio clamoroso. Ha giocato una partita meravigliosa, si è sempre proposto e ha cercato il gol con decisione. Ottimi alcuni scambi in velocità con Lunghi e Musso. Inspiegabile la sua sostituzione, visto che stava facendo impazzire i difensori juventini con le sue giocate.
MUSSO 6,5: un altro grande gol da bomber di razza. Lui c’è sempre. Combatte come un leone. Sempre pericoloso quando punta la porta. Chissà quanti gol potrebbe fare se in area gli arrivassero palloni giocabili dalle fasce?

PAZIENZA 5: la squadra del primo tempo ha messo in mostra un gioco abbastanza fluido, con continue verticalizzazioni ben gestite dagli ottimi Di Stefano e Musso, anche se è stata più che evidente la mancanza di qualità. Se al centro del campo ci fosse stato un regista, probabilmente la Torres avrebbe messo al sicuro la partita già nei primi 45’. Perché va bene la corsa ma se non c’è nessuno in grado di fare l’imbucata giusta come fanno le punte a fare gol? Poi, inspiegabili i cambi: sia quelli all’inizio della ripresa, (tranne quello di Brentan ammonito) sia quello di Di Stefano per Marano e poi di Lunghi al quale è stato preferito il muscolare Dumanj.

Juventus Next Gen (3-4-2-1): Scaglia S.; Pedro Felipe, Scaglia F., Rouhi (76′ Fuczka); Savio (60′ Deme), Macca, Faticanti, Pagnucco (60′ Turco); Anghelé (76′ Pugno), Vacca, Guerra.

A disposizione: Mangiapoco, Fuscaldo, Owusu, Brugarello, Van Aarle, Makiobo, Martinez, Turicchia, Cudrig. Allenatore: Massimo Brambilla.

Torres (3-4-2-1): Petriccione; Biagetti (45′ Fabriani), Idda, Mercadante; Zecca, Sala, Brentan (45′ Giorico), Lunghi (62′ Dumani), Nunziatini; Di Stefano (56′ Marano), Musso (83′ Diakité).

A disposizione: Stangoni, Marano, Masala, Carboni, Bonin, Dumani, Zambataro, Starita. Allenatore: Michele Pazienza

Arbitro: Palmieri, sez. Brindisi

Assistenti: Brunetti, sez. Milano e Consonni, sez. Treviso

Quarto ufficiale: Restaldo, sez. Ivrea

VAR: Di Meo, sez. Nichelino

Reti: 47′ Musso, 72′ Macca, 91′ Pedro Felipe

Ammoniti: Anghelé 13′, Brentan 26′, 92′ Pedro Felipe

Espulsi: Petriccione 52′

Spettatori: 320