di Pier Luigi Piredda

Un pareggio che sta stretto alla Torres ma che è comunque una bella iniezione di fiducia. Un punto in trasferta sul campo di una squadra attrezzata per fare i playoff non è cosa da poco in questo periodo. La prestazione sfoderata dalla Torres a Pesaro ha una valenza enorme. Solidità in tutti i reparti, voglia di dimostrare di essere una squadra vera che non si arrende mai, cattiveria al punto giusto soprattutto nei duelli a centrocampo e poi tanta tanta corsa.

Una bella Torres, soprattutto nel secondo tempo. La squadra che tutti aspettavamo si è finalmente ritrovata e l’ha fatto nel momento più difficile di una stagione nata male, ma ancora tutta da giocare. Una bella dimostrazione di volontà, di attaccamento alla maglia e di affetto e fiducia nei confronti di un tecnico silenzioso e a volte anche un po’ troppo triste che però si è fatto voler bene dal gruppo. Che non poteva farlo andare via dopo l’impegno che ci ha messo in questo primo scorcio di stagione per gestire una situazione molto delicata in campo e anche a livello ambientale.

Michele Pazienza ha fatto tesoro delle difficoltà che ha dovuto affrontare con una squadra da amalgamare con l’inserimento di tanti giovani in un gruppo affiatato che per due anni aveva fatto cose straordinarie e con un ambiente che l’ha accolto bene ma che pian piano stava perdendo fiducia dopo i troppi risultati negativi. La società l’ha sempre sostenuto senza tentennamenti, ma lui da esperto uomo di calcio giocato sapeva bene che non poteva sbagliare ancora. Ad aiutarlo in maniera determinante è stato sicuramente il suo vice Antonio La Porta che con il suo carattere esuberante è riuscito a colmare i problemi caratteriali del tecnico e stringere un rapporto di amicizia e fiducia con tutto lo staff e soprattutto con la squadra. Che, bisogna riconoscerlo, ci ha sempre creduto anche se i risultati negativi avrebbero potuto far pensare ad altro.

I ragazzi non hanno mai mollato di un centimetro e sono sempre usciti dal campo con la maglia bagnata di sudore, perché in campo hanno sempre dato tutto, e anche di lacrime versate nel chiuso dello spogliatoio dopo alcune immeritate sconfitte rimediate nell’ultimo periodo.

La prestazione di Pesaro è una bella iniezione di fiducia per la squadra, per la società e per tutto l’ambiente. Il secondo tempo dominato è stato da grande squadra. Peccato per le occasioni sbagliate. Ma vedere Di Stefano e Lunghi avventurarsi più volte pericolosamente nell’area avversaria, Zecca galoppare nuovamente come un purosangue, quale è, sulla fascia destra, Sala mettere in soggezione tutto il centrocampo pesarese, Brentan smistare palloni con intelligenza e la difesa ermetica e sempre sicura su ogni pallone è stato veramente piacevole.

La Torres vera è quella del secondo tempo di Pesaro. Una squadra equilibrata in ogni reparto, autoritaria e sempre pronta a verticalizzare il gioco. E se l’arbitro avesse valutato con maggiore attenzione le due azioni nell’area pesarese con l’atterramento prima e la trattenuta subito dopo di due attaccanti torresini e avesse assegnato il rigore ora forse staremmo festeggiando una vittoria che sarebbe stata più che meritata.

E venerdì notte, al Vanni Sanna alle ore 20,30 contro il Forlì, a guidare sul campo questa Torres ritrovata ci sarà il tanto atteso fantasista Giuseppe Mastinu, che è tornato a lavorare in gruppo dopo l’intervento al menisco ed è pronto a scendere in campo per dare il suo contributo di qualità e di esperienza.

LE PAGELLE

ZACCAGNO 7: un grandissimo portiere che, sotto la guida del suo preparatore e mentore Tore Pinna, sta diventando sempre più sicuro in tutti i fondamentali. Due o tre parate decisive per rassicurare la difesa e poi tanta sicurezza sia in presa alta sia con i piedi.
MERCADANTE 6: sicuro in ogni intervento, si è applicato con dedizione alla fase difensiva, tamponando anche qualche leggerezza del compagno di fascia. Nel secondo tempo anche lui è salito in cattedra in fase propositiva.
FABRIANI 5,5: rispetto alle ultime uscite ha mostrato più attenzione anche se ha avuto qualche battuta a vuoto quando gli avversari attaccavano dalla sua parte. Comunque è sembrato più motivato e in crescita.
ANTONELLI 6: non molla mai anche quando non è al massimo della forma. E infatti si è limitato a guidare la difesa con la solita lucidità e la giusta cattiveria
ZECCA 6,5: un secondo tempo da… Zecca, il giocatore ammirato per due stagioni e giustamente considerato uno dei migliori laterali della Serie C. Bella corsa e tanta voglia di diventare protagonista della riscossa. Dai suoi piedi sono partite le azioni più pericolose. Bentornato cavallo pazzo, facci nuovamente impazzire con le tue travolgenti sgroppate sulla fascia.
BRENTAN 6: ordinato e generoso. Ha combattuto su ogni pallone, ci ha messo una grinta pazzesca e quasi sconosciuta. E nel secondo tempo ha anche cercato di dettare i tempi della manovra. Un guerriero ritrovato.
SALA 7: travolgente, commovente, ma soprattutto combattente. La sua partita è un pressing continuo, sempre alla ricerca della palla da sradicare dai piedi degli avversari per poi rilanciare l’azione. I suoi recuperi e le sue immediate ripartenze travolgenti hanno annichilito il centrocampo avversario. Nel secondo tempo è stato incontenibile, peccato che sia stato poco lucido in alcune occasioni dal limite dell’area, ma non gli si può chiedere di più. Monumentale.
SCHEFFER 5,5: stranamente timido. Ha provato qualche sgroppata sulla fascia ma poi si è limitato a fare un compitino ordinato senza mai prendersi responsabilità. Eppure quando giocava con l’Atalanta aveva messo in mostra una grande intraprendenza. Deve avere più fiducia nei suoi mezzi.
LUNGHI 6: primo tempo sottotono e quasi svogliato. Secondo tempo a corrente alternata ma con alcune giocate di qualità. Quando riesce a fare la giocata che ha in testa fa vedere cose incredibili come la folata che ha messo in ambasce tutta la retroguardia della Vis Pesaro. Forse avrebbe anche potuto tirare, anziché rallentare e cercare un dribbling complicato. Gli manca ancora la continuità e la fiducia in sé stesso.
DI STEFANO 6: se avesse segnato almeno in una delle tante occasioni che si è ritrovato sui piedi nel secondo tempo avrebbe meritato un bell’8. Ma si è divorato un gol fatto e si è fatto parare un altro pallone incredibile, anche se bisogna ammettere che il portiere pesarese è stato molto bravo. Ha comunque corso tanto e scambiato bene con Diaki, però deve essere più cattivo in area.
DIAKITÈ 6: bene come sempre quando viene chiamato per dare il suo contributo. Ha fatto a sportellate con i difensori pesaresi e si è trovato bene con Di Stefano con il quale ha spesso seminato il panico nella retroguardia avversaria.
MUSSO 6: entra al posto di Diakitè e fa subito sentire la sua presenza in campo. Mette in mostra una grinta pazzesca e cerca il gol fino al fischio finale. Un bomber vero e anche un grande trascinatore.
STARITA, CARBONI, MASALA E DUMANJ 6: entrano in campo per dare il cambio ai compagni stremati e lo fanno nella maniera migliore mettendoci tanta grinta e dimostrando anche loro di voler essere protagonisti della riscossa rossoblù.

MICHELE PAZIENZA 6,5: ha dimostrato di avere le palle e di non volersi assolutamente arrendere alla sfortuna e al periodo negativo. Nonostante il fiatone sul collo di tutta la tifoseria sassarese e le tante critiche, a Pesaro ha schierato una squadra da combattimento che ha fatto chiaramente vedere di essere tutta con lui. Avrebbe meritato la vittoria, la sua Torres. Soprattutto per quel secondo tempo giocato all’arrembaggio e con intelligenza. Alzi la mano chi avrebbe immaginato che la Torres avrebbe schiacciato la Vis Pesaro nella sua metà campo e avrebbe avuto tante occasioni da gol? Nessuno. La fiducia nei suoi confronti stava cominciando a vacillare, anche se i troppi eventi sfortunati lo avevano finora reso quasi una vittima sacrificale. Ma lui ha tirato dritto, pensando soltanto a lavorare duro e lasciare alle chiacchiere il tempo che trovano. La squadra ha giocato per lui. E questo è importante in questo momento. La vittoria, più che meritata, avrebbe aiutato ancora di più lui e la squadra, ma per ora va bene anche così. Con una grande prestazione.

Vis Pesaro (3-5-2): Pozzi; Zoia, Tonucci (Stabile dal 46’), Vezzoni; Ceccacci (Ceccacci dal 46’), Nina (Giovannini dal 63’), Jallow, Vezzoni, Di Paola; Nicastro, Pucciarelli. A disposizione: Guarnone, Fratti, Ferrari, Forte, Berengo, Beghetto, Franchetti, Ascione, Ventre. Allenatore Roberto Stellone.

Torres (3-4-1-2): Zaccagno; Fabriani, Antonelli (C), Mercadante; Zecca, Sala, Brentan (Masala dal 88’), Scheffer (Dumani dal 66’); Lunghi (Carboni dal 88’); Di Stefano (Starita dal 73’); Diakite (Musso dal 73). A disposizione: Petriccione, Marano, Nunziatini, Bonin, Lattanzio, Biagetti, Idda. Allenatore Michele Pazienza.

Arbitro Signor Carlo Esposito di Napoli, assistente 1 Cristiano Pelosi di Ercolano, assistente 2 Silvia Scipione di Firenze, quarto uomo Lorenzo Maccarini di Arezzo, al football video support Ledjan Skura di Jesi.

Reti:

Ammoniti: Jallow 19’, Tonucci 25’, Di Paola 46’, Zecca 47’, Diakite 52’, Ceccacci.