Bosa. Oggi, venerdì 17 ottobre 2025, alle ore 17.30, nelle sale espositive del Museo Casa Deriu di Bosa, inaugurerà la prima tappa del progetto L’uomo inadeguato dell’artista livornese – ma sassarese d’adozione – Max Mazzoli.

«Penso sia normale, per molte persone, sentirsi inadeguate: parlo in particolare di quelle che vivono, in maniera più o meno parallela, nella società dell’arte e della cultura in generale, dove l’interazione e le pubbliche relazioni sono un obbligo. Sono le persone più sensibili, timide e profonde», spiega l’artista Max Mazzoli (classe 1953), riassumendo così l’anima della sua mostra personale che inaugurerà questo venerdì alle 17.30 a Casa Deriu.

Circa una ventina le opere esposte nella casa nobiliare nel cuore di Bosa, grazie alla promozione dell’associazione Dolmen di Sassari.
Ad arricchire l’inaugurazione sarà la presentazione del catalogo – edito da Soter e prodotto dall’Associazione Dolmen con il fondamentale contributo della Fondazione di Sardegna – che raccoglie le opere realizzate da Mazzoli negli ultimi quattro anni (2021-2025), accompagnate dai testi critici di Mariolina Cosseddu e Giovanna Pittalis.

«Ho sempre visto le mostre come un insieme di racconti, e questo mi ha portato a riflettere sul fatto che, alla fine, ogni mia opera racconta una storia. In ognuna di esse c’è un titolo ben pensato che serve da chiave di lettura a chi ne fruisce – dice l’artista –.
L’importanza del progetto L’uomo inadeguato non sta solo nel concretizzarsi di una mostra in due tappe, ma nel consolidamento di quanto fatto, ora racchiuso nel catalogo che presenta i dipinti realizzati tra il 2021 e il 2025, accompagnati da due testi critici. È, dunque, per me, un racconto per immagini che, a differenza di una mostra, rimane fruibile nel lungo termine».

In merito alla scelta del titolo, Mazzoli dichiara:
«Anche la scelta del titolo non è casuale: vuole essere una dedica alle persone più profonde e consapevoli della propria fragilità. Ricorda alcuni dei film in bianco e nero degli anni ’40-’50, in cui il protagonista è un personaggio un po’ kafkiano che riflette sulla propria esistenza e prende coscienza del suo modo poco adeguato di stare al mondo».

A lavorare per la riuscita dell’evento – finanziato dalla Fondazione di Sardegna con il contributo del Comune di Sassari – sono stati l’Associazione Culturale Dolmen, la Cooperativa Silt e i Musei Civici di Bosa.
«Siamo contenti di presentare il catalogo di Max Mazzoli e ospitare nuovamente una sua personale, dopo quella realizzata nel 2024 allo Spazio Dolmen di Sassari», dichiarano i rappresentanti dell’Associazione Dolmen.

Opera “Ti aspetto aspettami”, 2023; olio su tela
Max Mazzoli