Oristano. Boom di iscrizioni per il corso di fotografia naturalistica organizzato nell’ambito de L’isola del grifone, una serie di iniziative promosse da LIFE Safe for Vultures con il supporto di Afni Sardegna, l’Associazione dei fotografi naturalisti italiani, con due obiettivi dichiarati: rendere sempre più vasta, inclusiva, consapevole e responsabile la comunità di addetti ai lavori e operatori del settore; consentire a un numero sempre più ampio di appassionati e amatori di sperimentare l’emozione di uno scatto nel rispetto dell’ambiente e di tutti gli esseri viventi che lo abitano.
Per i 55 partecipanti – 30 in presenza e 25 online, selezionati tra i circa 80 che complessivamente si erano candidati – il momento di tornare tra i banchi è già arrivato. Domani, sabato 18 ottobre, a partire dalle 9 il Vivaio Campulongu, sede del Servizio Territoriale Forestas di Oristano, ospiterà la prima parte teorica del corso.
Introdurrà i lavori Fiammetta Berlinguer, docente dell’Università di Sassari e responsabile scientifica del progetto, che presenterà i risultati raggiunti da LIFE Safe for Vultures e parlerà degli obiettivi dell’iniziativa. Prenderà poi la parola Venanzio Cadoni, ispettore superiore del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, al quale spetterà il compito di descrivere la normativa vigente e il codice etico in tema di osservazione rispettosa della fauna selvatica.
Toccherà agli esperti dell’Afni entrare nel vivo della materia. Matteo Cara parlerà dello studio della sessione fotografica in funzione della geografia dei luoghi, mentre Antonio Forma spiegherà l’etica dell’Afni, i fondamenti culturali ed etici della fotografia naturalistica e fornirà alcuni dettagli tecnici sulla fotocamera.
Dopo la pausa pranzo sarà ancora lui a raccontare come trasmettere un messaggio con una fotografia. Cristian Mascia fornirà qualche dettaglio sulla fotografia naturalistica con drone, mentre Giorgia Sanna si focalizzerà sulla fotografia naturalistica notturna. L’ultimo intervento sarà quello di Susanna Di Stefano, chiamata a raccontare di fotografia espressiva e astratta e di fotografia come linguaggio e mezzo di espressione.
«L’obiettivo è di valorizzare il processo condotto per favorire il ritorno e il benessere a lungo termine del grifone in tutta la Sardegna. In questi anni il contributo alla divulgazione dei risultati è stato fondamentale per il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari, capofila del progetto, l’Agenzia Forestas, il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, E-Distribuzione e la Vulture Conservation Foundation», affermano gli organizzatori.
La seconda parte teorica è in programma per il prossimo sabato 25 ottobre, sempre nel quartier generale di Campulongu. Una terza sessione sarà dedicata all’uscita sul campo, in particolare al cantiere boschivo di Villasalto, dove Forestas gestisce la voliera di ambientamento dalla quale a partire dall’aprile del 2024 sono stati liberati tre contingenti di grifoni destinati al ripopolamento del Sud Est Sardegna e all’ampliamento dell’areale di distribuzione della specie nell’isola.
Oltre al corso, è in fase di organizzazione un contest fotografico dedicato ai grifoni. Il concorso ha l’obiettivo di promuovere la conoscenza e la tutela dei grifoni e dell’ecosistema nel quale essi vivono, legato alla tradizione zootecnica dell’isola e allo sviluppo dei carnai aziendali, attraverso la fotografia naturalistica. Il concorso è aperto a tutti, dilettanti e professionisti di qualsiasi nazionalità, purché maggiorenni. Sono previste tre distinte categorie. La prima riguarda i grifoni nel loro ambiente naturale, la seconda i grifoni e l’uomo, la terza l’interazione tra i grifoni e altre specie.
Tutte le informazioni per partecipare al concorso sono online.
