Per molti è utopia, ma vivere in un mondo alimentato da sola energia rinnovabile e sostenibile è possibile. E tutto entro un orizzonte temporale piuttosto ravvicinato come il 2035. Al giorno d’oggi, il modello energetico in atto è ricco di problematiche ambientali e non solo. Infatti, sono sotto gli occhi di tutti le debolezze di un sistema basato su fonti scarse il cui prezzo viene deciso sui mercati perciò oggetto di forti oscillazioni. È un sistema che arricchisce pochi e mette in difficoltà sempre più persone tanto che si parla negli ultimi tempi di povertà energetica.

Come viene prodotta l’energia oggi

Dal punto di vista puramente ambientale, inoltre, produce alti sprechi ed emissioni inquinanti. Il modo in cui viene prodotta l’energia, cioè sfruttando i combustibili fossili, non è più sostenibile e va abbandonato il prima possibile per evitare ulteriori cambiamenti del clima come quelli a cui si assiste già oggi con fenomeni meteorologici violenti sempre più frequenti e temperature in netto rialzo rispetto alla media stagionale del periodo.

Attualmente la stragrande maggioranza dell’energia viene ancora prodotta utilizzando delle fonti non rinnovabili che cioè si esauriscono. Si tratta di petrolio, carbone, gas naturale e pure uranio quando si parla di nucleare. Diventando sempre più scarse – oggi si calcola che sono esaurite al 70% –  il loro costo non fa che aumentare. Non si parla sono di costi economici ma anche sociali e ambientali. Vengono, infatti, prodotte emissioni durante ogni fase, a partire dell’estrazione senza dimenticare la distribuzione.

Che cosa s’intende per transizione ecologica

Ecco allora che diventa sempre più urgente spingere l’acceleratore della transizione ecologica. In pratica, occorre passare a fonti energetiche rinnovabili come solare, idroelettrico, eolico sostituendo progressivamente le vecchie fonti tradizionali responsabili del cambiamento climatico.

Tuttavia, occorre specificare che per come sono messi ora gli impianti, l’energia prodotta tramite le fonti rinnovabili non è in grado di soddisfare la domanda. Per tale ragione, insieme alla transizione ecologica, occorre mettere in atto anche una serie di cambiamenti per agire sull’attuale stile di vita. I consumatori dissipano un sacco di energia perciò occorre puntare su aspetti come efficienza energetica e risparmio per fare davvero la differenza rispetto a prima. Ovviamente, devono crescere anche gli investimenti sugli impianti di rinnovabili a fianco di maggiori attenzioni per un uso più consapevole degli elettrodomestici e non solo. Infatti, il discorso è molto più ampio e include anche i mezzi di trasporto e le attività industriali, ad esempio.

Quali sono le fonti di energia rinnovabili

Dopo aver parlato brevemente di quali sono gli attuali problemi del sistema di produzione energetica, vediamo ora più nel dettaglio quali sono le fonti di energia sostenibili. Si parla di energia sostenibile quando si ha a che fare con un processo di produzione, distribuzione, consumo sostenibile che non produce emissioni e danni ambientali. Per evitare tutto questo, l’energia deve esser prodotta sfruttando fonti rinnovabili che cioè non si esauriscono. Il ritmo con cui questi si rigenerano è quindi maggiore rispetto a quello del loro consumo senza creare problemi di approvvigionamento.

Rispetto alle fonti fossili come petrolio, gas e carbone, quelle rinnovabili sono sostenibili perché non si genera alcun impatto ambientale per produrre l’energia che serve. Se, invece, si fa un confronto con il nucleare, le fonti rinnovabili non creano problemi in merito allo stoccaggio delle scorie e non provocano disastri ambientali e sanitari se dovessero esserci degli incidenti.

Tra le fonti rinnovabili che si possono sfruttare c’è il calore solare, il vento e l’idroelettrico. In pratica, si sfrutta l’energia potenziale che una massa di acqua ha se cade da una certa altezza. Non è finta qui perché esiste anche il movimento dell’acqua tramite onde, maree e correnti oppure il geotermico che ciò sfrutta il calore del pianeta. Infine, occorre ricordare che esistono le biomasse cioè energia prodotta dall’attività di degradazione di prodotti biologici e rifiuti. Alcuni stanno anche sviluppando sistemi che trasformino in energia la pressione, come quella che esercitata da un corpo che calpesta una superfice.

Energia solare: come funziona

Iniziamo a vedere meglio nel dettaglio l’energia che deriva dalla conversione della radiazione solare in elettricità, cioè il solare. È uno dei sistemi più gettonati che tutti possono avere a casa grazie alle soluzioni di https://it.ecoflow.com/

Si apra di fotovoltaico nel momento in cui la radiazione solare è tramutata in energia grazie a materiali semiconduttori di cui sono fatti i pannelli, cioè silicio. La corrente continua che viene a crearsi, è convertita in corrente alternata che si stipa all’interno di una batteria ad accumulo oppure si immette nella rete pubblica.

Energia eolica: come avviene la produzione

L’eolico è un’altra fonte rinnovabile protagonista della transizione ecologica. Il vento, in pratica, mette in movimento delle grandi pale per produrre energia. L’energia cinetica del vento diventa meccanica e quella poi elettrica. Di solito, le tre pale eoliche girano su un rotore che è direttamente collegato a un generatore. Il rotore trasmette il suo movimento a un moltiplicatore di giri che velocizza la rotazione e trasferisce l’energia meccanica accumulata al generatore dove finalmente si ottiene energia elettrica.

Energia marina e oceanica: come funziona

L’energia marina è in pratica quella che deriva trasformando l’energia cinetica delle onde, delle correnti o delle maree. Nel caso delle correnti, si utilizzano delle pale come nell’eolico direzionate in orizzontale o verticale in base al tipo di movimento dell’acqua. Invece, per catturare l’energia delle maree, si utilizzano delle apposite centrali che si riempiono d’acqua durante la fase di alta. Con la bassa marea, l’acqua defluisce in condutture forzate facendo muovere delle turbine al loro interno collegate a dei generatori. Si sfruttano anche le onde grazie a impianti cosiddetti a colonna d’acqua oscillante che aziona una turbina.

Infine, si sfrutta anche la variazione termica dell’acqua marina producendo energia talassotermica oppure a gradiente salino quando si lavora sulla differente concentrazione di sale tra il mare e le acque dolci. In breve, le molecole di acqua dolce per osmosi vanno verso l’acqua salta generando una pressione che, ancora una volta, produce energia grazie a una turbina.