Oristano. Si è riunita ieri sera nella sede di Confagricoltura Oristano la sezione cerealicola allargata del provinciale per discutere della delibera regionale, approvata lo scorso 25 ottobre, dedicata alla valorizzazione della filiera del grano duro e quindi alla corresponsione di premi ai cerealicoltori che aderiscono ad accordi di filiera per l’annualità in corso 2022/23.

Oltre quaranta soci hanno partecipato ai lavori, coordinati dal neo presidente Tonino Sanna, in cui si sono analizzate le evoluzioni dei mercati e il cambio delle esigenze dei consumatori condizionati dalle recenti emergenze mondiali: covid, guerra e crisi energetica. Una serie di eventi che hanno segnato in negativo le attività del comparto e su cui i provvedimenti regionali non sono stati in grado di dare le risposte attese dai produttori primari. Proprio la pandemia, infatti, ha messo in evidenza come l’approvvigionamento alimentare sia un tema strettamente connesso alla nuova visione globale dei mercati e che gli agricoltori, in questo, abbiano un ruolo da protagonisti.

Il presidente Sanna. “Gli 800mila euro stanziati quest’anno dalla Regione per favorire gli accordi di filiera nel cerealicolo – ha spiegato il presidente di Confagricoltura Oristano – sono completamente insufficienti per le vere esigenze del comparto che si potrebbero soddisfare con oltre il triplo delle economie. Nonostante le nostre sollecitazioni, la politica, ancora una volta, persevera nei suoi errori dedicando a progetti di valorizzazione, particolarmente importanti per il mondo agricolo, risorse irrisorie e addirittura inferiori a quelle del passato. Più volte, sia nella Legge Omnibus e sia nell’assestamento di bilancio, abbiamo chiesto di integrare i fondi sull’annualità 2020/2021 così da poter scorrere le graduatorie e consentire l’accesso allo stanziamento anche ad aziende escluse a causa dell’esaurimento delle risorse finanziarie; a oggi il messaggio non è stato recepito e gli 800mila euro ne sono un chiaro segnale”, ha concluso Sanna.