Sassari. “A qualsiasi ora del giorno e della notte, i piccoli pazienti assieme ai genitori sono obbligati a fare le valigie di corsa, a sperare nell’arrivo di un’ambulanza in tempi rapidi (considerando che attualmente i tempi di attesa sono inaccettabili) e pregare di arrivare a Cagliari con un quadro clinico stabile e senza complicazioni. Sono tantissimi i bambini e gli adolescenti, che, giunti all’ospedale di Sassari o in altri plessi ospedalieri del Nord Sardegna, vengono dirottati verso l’ospedale Brotzu di Cagliari per sottoporsi a un’operazione di routine. Famiglie costrette a percorrere 250 km per accedere alle cure. Costrette ad attraversare una strada ad ostacoli come la 131 perché nell’ospedale della seconda città della Sardegna l’attività del reparto di Chirurgia pediatrica è vergognosamente sospesa da oltre sei mesi”.

“Sono tante e tutte tristissime le storie che accomunano i pazienti pediatrici del Nord Sardegna”, osserva Desirè Manca, che spiega: “Dallo scorso agosto, da quando l’attività del reparto è stata sospesa, la situazione è notevolmente peggiorata. Il giorno di Natale, una bambina di nove anni con l’appendice infiammata, recatasi al Pronto Soccorso dell’ospedale di Ozieri è stata letteralmente spedita a Cagliari perché nel Nord Sardegna non poteva essere ricoverata in alcun presidio ospedaliero attrezzato per questo tipo di interventi. Un caso emblematico del punto di non ritorno al quale è giunto il servizio sanitario pubblico della nostra regione”.

Così la consigliera regionale del M5s Desirè Manca ha presentato l’ennesima interrogazione al Presidente Solinas e all’assessore alla Sanità Doria per chiedere l’immediata riattivazione del servizio di Chirurgia pediatrica presso l’ospedale Civile di Sassari.

“Lo scorso agosto ho presentato un’interrogazione in merito per chiedere alla Regione che venisse ripristinata immediatamente la pianta organica del reparto di Chirurgia pediatrica dell’AOU di Sassari e garantire così la ripresa dell’attività. Da allora niente è cambiato, ancora oggi i bambini devono affrontare tre ore di viaggio per essere ricoverati e le famiglie devono sostenere le spese necessarie a viaggio, vitto, alloggio e gli enormi evidenti disagi connessi. La chiusura di Chirurgia pediatrica è un fatto gravissimo a danno della popolazione del nord ovest e nord est Sardegna, e della Sardegna centrale, che afferiscono all’ospedale civile sassarese”.

“Non è ammissibile che davanti alla carenza di personale la Regione non abbia ancora provveduto a individuare degli incentivi validi per i medici specializzati in Pediatria affinché la nostra isola non perda definitivamente questo servizio fondamentale”.