Consegnata a Sassari al Vescovo Saba la statuina dell’“imprenditrice impegnata nella cura e manutenzione del verde”. Tradizionale iniziativa Confartigianato Sassari e Coldiretti Sassari-Nord Sardegna

Il personaggio del presepe 2022 è la florovivaista, la cui statuina è stata consegnata ieri mattina al Vescovo di Sassari, Monsignor Gianfranco Saba, dal Presidente di Confartigianato Sassari, Marco Rau
e dal Presidente Regionale di Coldiretti, Battista Cualbu.

La statuina raffigura l’impegno per uno sviluppo economico sostenibile e rispettoso dell’ambiente, in particolare per uno dei settori che in questi anni, prima con la pandemia poi con la guerra in Ucraina, ha
subito ingenti perdite.

Prosegue, quindi, dopo i primi due anni, l’iniziativa promossa in tutta Italia da Confartigianato, Coldiretti e Fondazione Symbola, con l’obiettivo di aggiungere al presepe figure che ci parlino del presente ma anche del futuro. Dopo la statuina consegnata nel 2020 l’infermiera, volta a ricordare il grande lavoro fatto dalla sanità nel primo anno della pandemia, a seguire nel 2021 è stato il tempo della figura dell’imprenditore che grazie alla tecnologia affronta e supera le difficoltà.

“Il presepio è una tradizione familiare che nel corso dei secoli è divenuta arte ricca di artigianato che unisce l’Italia dei mille campanili – ha detto il Presidente di Confartigianato Sassari, Marco Rau – le statuine del presepe ricche di ricordi per ogni famiglia sono spesso il frutto del lavoro minuzioso dell’artigiano, realizzate con tecniche diverse infatti raccolgono esperienze e tradizioni che rendono l’Italia riconoscibile per la qualità delle sue produzioni.
Quest’anno si unisce il mondo dell’artigianato al florovivaismo volendo rappresentare a livello economico, tutta la piccola impresa, l’artigiano che offre prodotti e servizi belli, ben fatti, durevoli, a
basso impatto ambientale, unici e distintivi, che sono anche baluardo della sostenibilità economica sociale”.

“In questo 2022 è stata scelta la florovivaista come figura simbolo delle imprese impegnate nella cura e manutenzione del nostro patrimonio verde e della biodiversità, un’idea inedita per parlare di
un’agricoltura plurale e differenziata, che produce cibo e insieme beni immateriali indispensabili per la qualità della vita – ha il Presidente di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu – un’agricoltura capace di generare esternalità positive per il bene della comunità e dell’ambiente, nonostante l’aumento esponenziale dei costi energetici nei campi e nelle serre”.

L’iniziativa di Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti è volta a diffondere la straordinaria attualità e forza del presepe, tradizione molto sentita nel nostro territorio che, oltre ad essere la
rappresentazione della nascita di Gesù, è uno strumento di straordinaria attualità per raccontare attraverso i suoi personaggi la multiforme dimensione del Creato, che parte proprio dalla terra, e la
realtà di tutti i giorni.

Obiettivo dell’iniziativa, nell’ambito del Manifesto di Assisi, è quello di aggiungere ogni anno al presepe figure che ci parlino del presente ma anche del futuro. Nel 2020 fu un’infermiera a ricordare il debito che ci lega in tempo di Covid a tutti coloro che operano nella sanità. Lo scorso anno è stato l’imprenditore che, cogliendo le opportunità della digitalizzazione, ha affrontato le difficoltà della pandemia per continuare a garantire servizi e prodotti ai cittadini nonostante le limitazioni e i lockdown.

Il Presepe è una delle tradizioni che trasmette speranza e serenità anche nei momenti difficili che stiamo attraversando.

Con la spinta delle energie vere e buone raccolte sotto l’egida del Manifesto di Assisi, Fondazione Symbola, Confartigianato, Coldiretti vogliono portare un loro contributo per diffondere la straordinaria
attualità e forza di questa narrazione gentile. Il Presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù, ma attraverso i suoi personaggi serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni e quindi troviamo, fra gli altri, artigiani, casalinghe, filatrici, agricoltori, pastori e gli animali per rappresentare la multiforme dimensione del Creato che parte proprio dalla terra.