Sassari. Giovedì 19 gennaio alle 20 (alle 11 matinée per le scuole) ultimo appuntamento con la rassegna del Teatro Astra dedicata ai “Grandi personaggi di Sassari”. Dopo gli appuntamenti dedicati a: Enrico Berlinguer, il Conte di Moriana e Angelo Misuraca, la Compagnia Teatro Sassari presenterà “Perdona, Efisio. Tuo fratello Pasquale”. La pièce, come tutte le altre della rassegna, è di Cosimo Filigheddu con la regia di Mario Lubino. Ne sono interpreti lo stesso Mario Lubino, Teresa Soro, Alberto Lubino e Claudio Dionisi. Allestimento scenico a cura Laboratorio C.T.S., disegno luci Tony Grandi. Lo spettacolo realizzato con il patrocinio del Comune di Sassari, Regione Sardegna e Fondazione di Sardegna, verrà preceduto da una presentazione d’inquadramento storico-politico e cenni biografici a cura dello storico Professor Antonello Mattone. Come le altre commedie di questa rassegna, anche questa si addentra negli aspetti umani, spesso tortuosi e sofferenti, dei personaggi storici, inserendo una visitazione letteraria e drammaturgica della loro complessa psicologia nel reale contesto storico. Più che a uno storytelling, dunque, dove si offre una versione letterale delle vicende, queste quattro opere della rassegna possono in qualche modo richiamare gli stilemi del romanzo storico, dove l’invenzione narrativa e l’approfondimento psicologico dei personaggi assumono un ruolo primario rispetto alle vicende reali, che costituiscono una sorta di paesaggio diffuso che fa da sfondo alle vicende narrate. Insomma, un incontro drammaturgico e letterario tra la storia e la narrazione di vicende a volta reali, a volta fantastiche.
“Questo nuovo appuntamento è dedicato al grande storico, magistrato e uomo politico sassarese Pasquale Tola – dice Mario Lubino – il cui monumento campeggia al centro della piazza sassarese che porta il suo cognome ma non solo il suo nome proprio. Pochi sanno infatti che l’intitolazione esatta della piazza ha i nomi di Efisio e Pasquale Tola. Efisio era il fratello minore di Pasquale, fucilato alla schiena come un traditore, nel 1833, a Chambéry, nella Savoia, allora regione del Regno di Sardegna di cui era monarca Carlo Alberto. Efisio, ufficiale dell’esercito sardo di stanza nella Savoia, venne accusato di essere un cospiratore mazziniano, dichiarato colpevole da un tribunale militare e condannato a morte. Questo episodio pesò drammaticamente su tutta l’esistenza di Pasquale, diviso tra l’affetto per suo fratello e l’ostacolo che la vicenda costituiva per la sua carriera di rigido conservatore fedele alla chiesa e alla monarchia”. La pièce prende spunto, oltre che dalla vita di Efisio e di Pasquale, da alcune lettere reperite da Cosimo Filigheddu nel Fondo Tola della Biblioteca Comunale di Sassari. Nell’opera drammatica si immagina dunque che Tola, nel 1874, pochi mesi prima della sua morte, faccia gli ultimi conti con la sua tormentata esistenza e affronti i fantasmi di questo rapporto irrisolto con il suo fratello ucciso. Fantasmi che nell’opera teatrale assumono la concretezza di veri personaggi, con una loro fisicità e una loro storia personale lasciata sospesa in una dimensione onirica tra la realtà e l’immaginario di una coscienza drammaticamente inquieta.