Lo studio di Emilio Lussu ritorna a vivere in una sala dello spazio polifunzionale di Armungia, con i mobili originali restaurati e tutti gli oggetti d’uso quotidiano. L’inaugurazione si terrà sabato 5 agosto nel paese natale del grande intellettuale, politico e combattente sardo, durante una speciale anteprima della IX edizione del Festival Premio Emilio Lussu che, alle 18, nella sala congressi, proporrà una conferenza di presentazione con gli interventi di Alberto Cabboi, direttore del sistema museale Armungese, Giovanna Granata, docente all’Università di Cagliari e responsabile della biblioteca Lussu (Unica) e Giuseppe Caboni, presidente dell’istituto Emilio e Joyce Lussu.

Alle 18.30 sarà portato in scena il recitalLa lunga notte del 31 ottobre 1926”, con testi a cura di Alessandro Macis e la voce recitante degli attori Tino Petilli e Raffaele Chessa accompagnati al piano da Silvia Belfiore e al sassofono e ai flauti da Andrea Morelli.

Seguirà l’apertura al pubblico dello studio di Emilio Lussu, che preserva e ricompone gli oggetti presenti nell’appartamento di piazza Martiri, a Cagliari. Il restauro dei mobili è stato realizzato grazie al contributo concesso al comune di Armungia dalla Fondazione di Sardegna, partendo dalla proposta progettuale elaborata dal direttore del museo “Emilio e Joyce Lussu”, Alberto Cabboi.

L’evento è inserito tra le anteprime della IX edizione del Festival organizzato dall’associazione culturale L’Alambicco con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna, del comune di Armungia, del comune di Cagliari e in collaborazione con la cooperativa Agorà Sardegna.

IL RECITAL. L’attentato subito da Mussolini nel 1926 a Bologna diventa il pretesto per scatenare una dura repressione nei confronti di chi si oppone al Regime. Tra questi c’è anche Emilio Lussu, che nel suo appartamento di Cagliari subisce l’aggressione dei fascisti. Le camicie nere cercano di sfondare il portone, con l’intento di linciarlo. Un giovane squadrista si arrampica cercando di penetrare nell’abitazione attraverso un balcone.  Lussu è costretto a difendersi. Spara e uccide il giovane fascista. È legittima difesa. Ma Lussu, pur essendo un deputato protetto dall’immunità parlamentare, viene condannato al confino.