“Il vento di protesta che si solleva dalla Sardegna soffia sempre più forte. Sempre più Comuni, ultimamente in particolare dell’Oristanese, stanno manifestando il proprio dissenso contro quello che si presenta come un vero e proprio assalto ai territori della nostra isola da parte di multinazionali interessate a sfruttarli per la costruzione di parchi destinati alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Consapevoli del fatto che la transizione energetica sia un passaggio obbligato e doveroso, è necessario impedire che diventi un terreno fertile per il business indiscriminato. Il passaggio alle fonti rinnovabili non può prescindere da un’attenta valutazione dei territori su cui intervenire, dallo studio dei benefici concreti per la nostra isola e da una seria programmazione a lungo termine”.
“Attualmente in Sardegna – osserva il capogruppo del Movimento 5 stelle Alessandro Solinas – sono oltre 137 i progetti che riguardano l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, per un consumo di suolo pari a oltre 11 mila ettari. In particolare, diverse richieste di Via riguardano oggi i Comuni di Solarussa, Seneghe, Narbolia, San Vero Milis, Zeddiani, Siamaggiore, Bauladu, Paulilatino e Tramatza. Medi e piccoli centri a vocazione agropastorale e turistica in cui sta crescendo la preoccupazione per il futuro”.
“I sindaci di questi centri – prosegue Alessandro Solinas – si stanno attivando per chiedere alla Regione un intervento volto ad ottenere azioni mirate da parte del Presidente Solinas e della Giunta affinché la Regione si faccia parte attiva in questo processo che potrebbe compromettere per sempre la nostra terra”.
“Un coro al quale intendo unirmi perché la transizione ecologica non può prescindere dalle azioni di tutela del paesaggio. L’individuazione delle aree destinate alla costruzione di impianti FER deve avvenire nel rispetto delle esigenze di tutela del patrimonio culturale, del paesaggio e delle naturali vocazioni dei territori”.

Così il capogruppo del M5s Alessandro Solinas annuncia il deposito di un’interrogazione.

“La Regione Sardegna – sottolinea – naviga a vista priva di una visione programmatica di pianificazione dell’utilizzo del territorio. Occorre inoltre un piano in grado di privilegiare sistemi di produzione energetica che abbiano ricadute positive per le nostre comunità, sia in termini occupazionali che di risparmio, e non esclusivamente per le multinazionali”.

“Ritengo inoltre indispensabile lo studio di un Piano regionale di riduzione dei consumi a favore dell’efficientamento energetico. Un obiettivo – conclude – da perseguire anche attraverso la riqualificazione energetica delle scuole, degli edifici comunali, dell’illuminazione pubblica; incentivando misure ed interventi di autoproduzione e autoconsumo”.