Esposizione Abiti tradizionali (ph.Francesca Zedda)

Esposizione Abiti tradizionali (ph.Francesca Zedda)

Gavoi si prepara a spegnere le 27 candeline di “Ospitalità nel cuore della Barbagia”: la tappa
gavoese del circuito Autunno in Barbagia vedrà la sua realizzazione i prossimi 6, 7 e 8 ottobre, con
un programma che mette in risalto le più importanti peculiarità locali, tra esposizioni, visite guidate,
concerti e degustazioni.
Solo i più lungimiranti, quasi tre decenni fa, avrebbero potuto immaginare la grande crescita di quella
che venne battezzata come Sagra delle patate e del formaggio di Gavoi; certo è che la sua evoluzione in “Ospitalità nel cuore della Barbagia” è oggi un evento immancabile nell’autunno gavoese e capace, più di tutti, di coinvolgere le tante realtà locali.
La regia è del Comune di Gavoi e dell’Associazione Turistica Pro Loco, ma concorrono a definire un programma ricco e variegato le numerose associazioni e i privati che compongono la comunità gavoese, rendendo la tappa del circuito promosso dall’ASPEN, Azienda Speciale della Camera di Commercio, molto apprezzata.
Si apre venerdì 6 ottobre nei locali de Sa Caserma Betza, con due appuntamenti che coronano
preziose collaborazioni.
Il primo vede l’inaugurazione della mostra Camminare. Nei territori del viaggio, un percorso per immagini e video sulla cultura della transumanza, di cui proprio Gavoi rappresenta una delle comunità custodi. Le fotografie di Davide Virdis e il documentario di Marco Iozzo, che compongono l’esposizione, ripercorrono le tracce dell’antica pratica, offrendo un’interpretazione degli spazi e delle comunità che custodiscono la memoria di questa cultura. L’apertura della mostra, che si prepara ad essere ospitata nella ex caserma ottocentesca a tempo indeterminato, vedrà la presenza degli autori, del dott. Tonino Serusi, tra i curatori del progetto e della dott.ssa Silvia Serreli dell’Università di Sassari, tra i partner del programma inter-regionale CAMBIOVIA- CAMmini e BIOdiversità di cui il lavoro è esito.

Dalla collaborazione con l’Istituto Superiore Regionale Etnografico, invece, prende forma un appuntamento fortemente voluto e atteso: alle ore 17 i locali de Sa Caserma Betza ospiteranno la presentazione del volume Canti a ballo del popolo sardo, di Enzo Espa (ISRE ed.), curato da Giovanni Strinna. L’evento sarà occasione per rendere omaggio alla figura di Espa, glottologo ed etnologo di origini gavoesi, il cui studio sul patrimonio culturale sardo rappresenta ancora oggi un fondamentale punto di riferimento per una profonda conoscenza dello stesso.
I lavori vedranno gli interventi di Salvatore Lai, sindaco di Gavoi; Stefano Lavra, presidente dell’ISRE;
Prof. Giovanni Strinna, curatore del volume; Prof. Marco Lutzu, comitato scientifico dell’ISRE e un
momento musicale curato dall’associazione culturale Tumbarinos di Gavoi.
La collaborazione con l’ISRE prosegue al Museo Casa Porcu-Satta per l’incontro aperto a studenti e pubblico dedicato alla Storia di Gavoi attraverso il costume tradizionale gavoese, che vedrà la partecipazione dell’esperta Franca Rosa Contu, già ISRE Sardegna, e per la mostra temporanea L’evoluzione del costume tradizionale gavoese, a cura di Antonio Francesco Costeri.
Se il primo, con il coordinamento del Presidente dell’Istituto Stefano Lavra, rappresenterà un momento di approfondimento incentrato sul valore del patrimonio culturale dell’abito tradizionale Gavoese, la collezione si pone come un viaggio tra preziosi manufatti che, oltre a raccontare l’evoluzione dei capi, portano alla luce i tanti aspetti che definivano la vita quotidiana della comunità di un tempo.
Con l’esposizione si arricchisce la visita alla casa nobiliare ora museo, nonché dimora delle collezioni
permanenti dedicate ai gioielli e amuleti, Prendas contra s’ocru malu, del maestro orafo Nanni Rocca;
dei giochi antichi ricostruiti dall’artigiano Michele Pira; del costume e degli strumenti musicali tradizionali.
Il fascino di Casa Porcu-Satta prosegue negli spazi esterni, due antichi cortili che faranno da cornice alle dimostrazioni dedicate alla realizzazione del formaggio Fiore Sardo, a cura dei pastori di Gavoi, e alla ceramica archeologica di Cristina Satta.
Poche decine di metri separano gli echi di una vita nobiliare da quelli delle campagne, contesto di produzione del Fiore Sardo raccontato nel museo ad esso dedicato e che, per l’occasione, vedrà ospitare tra i suoi spazi i laboratori di analisi sensoriale dedicati ai vini e ai formaggi di montagna (su prenotazione) e una delle tappe del circuito di degustazione in sas cortes.
Da oltre un decennio la degustazione dei prodotti locali accompagnati dai vini di Sardegna rientra tra gli appuntamenti più amati della “sagra” – come la definiscono i gavoesi: un percorso di 4 tappe che si sviluppa tra i cortili e le case del centro storico, in ognuna delle quali formaggi, pani, salumi e confetture dei produttori di Gavoi incontrano l’eccellenza del mondo vitivinicolo isolano.
In un contesto, quale quello sardo, ricco di importanti realtà che hanno raggiunto riconoscimenti ad ogni livello, la scelta delle cantine di questa edizione è ricaduta su quelle che vedono in prima linea il lavoro di donne preparate e appassionate. Saranno dunque presenti: Antonella Pisu, con la sua La Dolce Vigna (Atzara); la Cantina Antonella Corda (Serdiana); Domenica Meloni che porta con sé le eccellenze della Cantina del Vermentino di Monti e Marcella Vitzizzai che, assieme al marito Gianluigi, gestisce la Cantina Montisci-Vitzizzai a Mamoiada.
Storico tassello che compone il programma, l’appuntamento Ad Alta voce curato dall’associazione Isola delle Storie, quest’anno si fa omaggio a un’amica e significativa presenza in tante edizioni del festival letterario, Michela Murgia. Tra le cortes di degustazione sarà Valentina Loche a dar voce alle parole della scrittrice tratte da Viaggio in Sardegna, Undici percorsi nell’isola che non si vede (ed. Einaudi), in una serie di brevi letture che arricchiranno la giornata del sabato.
Tra le vie e le chiese del centro storico, troveranno spazio anche le suggestive esibizioni di due “fiori all’occhiello” di Gavoi: il coro Gusana, diretto dal Maestro Claudio Deledda, rilevante formazione polifonica maschile oggi al suo 52°anno di attività, e il coro Eufonia. Reduce dal prestigioso premio “Maria Carta”, la corale femminile diretta dal Maestro Mauro Lisei sarà protagonista dell’appuntamento Intro ‘e su coro, un concerto itinerante tra le chiese di San Giovanni, del Carmelo, Sant’Antioco e San Gavino.
Appuntamenti ed esposizioni continuano tra Casa Maoddi e Sa Caserma Betza, che accolgono le attività curate dal CEAS e i gruppi BioBarbagia e Folk dell’associazione Pro Loco: se l’ottocentesca caserma dei carabinieri farà da scenario per l’allestimento dedicato al carnevale di Gavoi e la dimostrazione sulla vestizione del costume tradizionale, agli spazi di Casa Maoddi è demandato il racconto sulla biodiversità del territorio attraverso la mostra ad essa dedicata e un seminario curato dalla dott.ssa Anna Lisa Cuccui sulla riscoperta dei frutti antichi.
La natura agro-pastorale della storia di Gavoi rivive tra gli oggetti e la perfetta accoglienza a Casa Pira-Cadau, custode di una delle più interessanti collezioni sul tema; completano il ventaglio delle esperienze previste nella nuova edizione di Autunno in Barbagia a Gavoi, le passeggiate nel centro storico guidate dalle socie dell’UTE, Universidade libera de sos Ansianos, le visite nei siti archeologici con la guida esperta Tiziana Serra e le escursioni in mountain bike e a cavallo, proposte, rispettivamente, dall’associazione Bikin’Gavoi e il Centro Equestre Taloro.
L’eccellenza gastronomica, infine, troverà spazio tra degustazioni – come quella organizzata dalla Polisportiva Taloro Gavoi, e la proposta degli operatori locali tra punti vendita e di ristoro.
«Il programma è ricco di eventi culturali, esposizioni e una buona proposta gastronomica, dove il Fiore Sardo e le patate sono sicuramente elementi essenziali; a questo si aggiungono la consueta cortesia e la capacità di accoglienza, in una cornice paesaggistica tra le più belle dell’Isola e un centro storico da percorrere in un’atmosfera d’altri tempi. Il fine settimana a Gavoi può essere sicuramente una bella pausa dalla vita frenetica di tutti i giorni e ottima occasione per incontrarsi con uno spirito di autentica convivialità»