In vista dell’imminente appuntamento elettorale, riceviamo e pubblichiamo le dichiarazioni del Partito Progressista: “Non serve perdere tempo, facendo finta di non vedere l’evoluzione del dibattito politico in Sardegna, nel campo democratico, progressista, ecologista dell’autodeterminazione, attorno alla costruzione della coalizione e all’individuazione del candidato Presidente per le prossime elezioni regionali. Riteniamo un dovere morale dare alla Regione un governo democratico, trasparente e onesto nell’azione amministrativa, e un dovere politico realizzare un programma avanzato in grado di rispondere ai bisogni della nostra comunità. Per questa ragione appare inutile tergiversare, anzi dannoso. Di recente si è manifestato, in diverse occasioni anche pubbliche, l’impegno per la Sardegna di tre autorevolissime personalità politiche. Quella di Graziano Milia, ex Presidente della Provincia di Cagliari e stimato Sindaco di Quartu. Quella di Renato Soru, già Presidente della Regione, parlamentare europeo, segretario regionale del più grande partito della coalizione. Quella di Alessandra Todde, componente del Governo nella precedente legislatura e vice Presidente nazionale del M5S. Nonostante l’unica personalità dichiaratamente disponibile ad affrontare la campagna elettorale ad oggi sia quella di Renato Soru, riteniamo che non si possa fare più finta che non esistano anche altre possibili candidature a Presidente della Regione. Stiamo, in questo caso, parlando di livelli altissimi di competenza, di storia politica, di capacità di governo. La scelta, pertanto, non può essere limitata ai gruppi dirigenti dei movimenti e dei partiti della coalizione ma deve vedere coinvolto direttamente il popolo sardo.

Nonostante la nostra posizione chiara a favore delle primarie, altri hanno escluso di ricorrere a questo strumento democratico. Si proceda, allora, con un’ampia consultazione dei cittadini elettori per scegliere tra queste personalità e su altre che vogliano cimentarsi alla guida della coalizione democratica. Bisogna farlo in modo diretto, istituendo postazioni consultive, articolate per territori, almeno in ogni comune superiore a 15 mila abitanti e con più postazioni nei grandi comuni capoluogo, integrando con una procedura online trasparente ed efficiente il voto in presenza. Si tratta di una modalità che vale di più di qualche recente sondaggio farlocco. La scelta è importante, decisiva per il destino dei sardi e della Sardegna. Diventa pertanto necessario impegnare le migliori qualità non solo per ricostruire la Regione ridotta in macerie dall’azione demolitrice dell’attuale Giunta e dell’attuale maggioranza, ma anche in considerazione che il mondo vive una profonda crisi ambientale, sociale, economica e della pacifica convivenza tra i popoli”.