Martis. Il Festival Letterario Ethno’s si apre nel segno di Antonio Gramsci: politico, filosofo, giornalista, critico letterario, fra i più influenti pensatori del Novecento italiano e inesauribile fonte di ispirazione per artisti e intellettuali.

L’edizione 2023, che anche quest’anno gode del patrocinio e del contributo della Regione Sardegna, della Camera di Commercio di Sassari, del comune di Martis e dell’Unione dei comuni dell’Anglona e Bassa Valle del Coghinas, parte con la forza creatrice e evocatrice dei suoi scritti, in un viaggio dentro la sua mente, fra i Quaderni e le Lettere dal carcere, in un racconto a cura di Giovanni Campus e Maria Paola Cordella intitolato “Un  filosofo in carcere, Antonio Gramsci fra le lettere e i quaderni”.

Un percorso di lettura che vuole condurci in modo confidenziale alla scoperta dei temi e dei problemi, del cuore e del cervello, del carattere e dell’ironia, della ragione e della volontà del grande intellettuale sardo.

Portare sul palco del Migaleddu Antonio Gramsci – autore spesso più citato che conosciuto – è una sfida alle coscienze, e anche un messaggio sulle rivoluzioni quotidiane tutte e tutti dovremmo cercare di fare. Con l’ottimismo della volontà, possiamo uscire dalle nostre prigioni invisibili. Lottare perché il nostro pensiero non si possa ingabbiare.

La serata prosegue sull’onda gramsciana ma vista con gli occhi di Casti, col suo reading “Nino e la Balena”. Una produzione musicale originale, tratta dall’omonimo romanzo di Giacomo Casti. Un lavoro che vede in scena lo stesso Casti insieme ai due musicisti Luigi Frassetto e Francesco Medda “Arrogalla”. Un’opera musical-letteraria in cui le due componenti si equivalgono. Con “Nino e la Balena” Giacomo Casti immagina un Antonio (Nino) Gramsci scampato alla morte e imbarcatosi sul Rex verso l’America, con solo un libro come compagno: il Moby Dick di Melville. Cosa succederebbe se  Antonio Gramsci non fosse morto il 27 aprile del 1937, ma avesse inscenato il suo funerale, per fuggire alla volte degli Stati Uniti? Da qui si dipana un dialogo ed un introspezione nella vita e nella mente di “Nino”, a bordo di una nave dove compaiono i mitici personaggi di Moby Dick, a cominciare dal suo enigmatico capitano. E’ un romanzo  molto affascinante e poetico, del tutto coinvolgente: a bordo della nave Nino incontra i personaggi più disparati: un uomo con una gamba di legno, un nero/italiano che suona la musica degli schiavi (il blues), un’attrice ebrea che scappa dalla persecuzione nazista, un libraio, una signora che lo riconosce, e perfino lo stesso Mussolini. Durante questo viaggio le vicende del protagonista e del libro che sta leggendo – Moby Dick – finiscono per intrecciarsi. Un romanzo quanto mai “sonoro” che, in questa trasposizione scenica, dà modo a Frassetto e Arrogalla di mescolare tinte elettroniche e influenze del primo Novecento (jazz e blues ma anche fanfare bandistiche e musica sinfonica) con canti di balene e suoni del mare: un’opera sonica sulla quale si innesta la voce narrante di Casti.  Una bella immersione tutta da vivere nella letteratura, nella filosofia e nel nostro essere italiani.

L’ingresso è libero, con inizio alle 21 15 nel centro polivalente Migaleddu a Martis.

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