Sassari. Alessandro Sciarroni, già Leone d’Oro alla carriera per la danza e attualmente candidato ai prestigiosi Premi Ubu (categoria miglior spettacolo di danza) che saranno assegnati tra pochi giorni, arriva a Sassari il 9 e 10 dicembre per una nuova masterclass del progetto Centro Pratiche Performative (CPP) promosso da S’ALA Produzione, curato da Anna Destefanis e vincitore del bando Progetti Speciali del Ministero della Cultura. Con il workshop dell’artista marchigiano, uno dei più innovativi registi e performer della scena europea, il CPP corona due mesi di intensa attività didattica sulle performing arts iniziati con un laboratorio del coreografo Enzo Cosimi, seguito da quelli delle compagnie Kinkaleri e Igor X Moreno, e tuttora in corso con degli appuntamenti settimanali coordinati e condotti dalla performer e regista Anna Destefanis.

La masterclass di Alessandro Sciarroni del 9 e 10 dicembre nello Spazio S’ALA di via Asproni a Sassari (iscrizioni: centropraticheperformative@gmail.com, tel. 3403403210/ 3334390544), è un’occasione unica per confrontarsi con uno dei maggiori esponenti delle arti performative europee. La masterclass è aperta a persone con diversi background e una spiccata attitudine all’incontro con gli altri. Il lavoro di ricerca proposto durante il laboratorio avrà come oggetto le pratiche performative create in occasione dell’ultima produzione di Sciarroni, “Dream” (tra gli spettacoli finalisti ai Premi Ubu), e all’interno del progetto “Turning”, iniziato nel 2014 e sviluppato negli anni attraverso successive “versioni”.

“Dream” è una partitura per sei performer, un pianista, e un pianoforte della durata di cinque ore: un’osservazione dell’essere umano visto da vicino. Muovendosi tra musica, danza e teatro, gli interpreti mettono in scena una durational performance, un’azione senza inizio né fine, sufficientemente lunga da far dimenticare il concetto stesso di tempo. Lo spettatore è invitato a visitare lo spazio per il tempo che desidera, come se si trovasse all’interno di un museo, ad abitarlo insieme ai performer, opere in carne ed ossa che riorganizzano il proprio campo sensibile e tattile in relazione allo sguardo di chi li osserva.

In “Turning”, partendo dall’osservazione dei fenomeni migratori di alcuni animali che al termine della loro vita tornano a riprodursi e a morire nel luogo dove sono nati, il termine inglese turning (nella doppia accezione di “rotazione” e “evoluzione”) viene tradotto e rappresentato in scena in maniera letterale, attraverso l’azione del corpo che ruota intorno al proprio asse e che si sviluppa in una danza di durata e in un viaggio psicofisico emozionale.

Alessandro Sciarroni è un artista italiano attivo nell’ambito delle performing arts, con una formazione nel campo delle arti visive e di ricerca teatrale. I suoi lavori partono da un’impostazione concettuale di matrice duchampiana, facendo ricorso ad un impianto teatrale, e sono ospitati in festival, musei e spazi non convenzionali, in tutta Europa, Nord e Sud America e Asia. Nelle sue creazioni coinvolge artisti provenienti da diverse discipline, facendo proprie le tecniche della danza, del circo o dello sport. I suoi lavori tentano di disvelare, attraverso la ripetizione di una pratica fino ai limiti della resistenza fisica, le ossessioni, le paure e la fragilità dell’atto performativo, alla ricerca di una relazione empatica tra spettatori e interpreti.

Nell’immagine: Alessandro Sciarroni. Foto di Roberto Foddai