Sassari.Ieri mattina, 11 dicembre, il sindaco Nanni Campus ha ricevuto dalle mani del direttore Daniele Dore dell’Accademia “Sironi” e della coordinatrice del Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’Arte Paola Pintus alcune copie del catalogo della mostra “Passaggi di identità. Mutamenti visivi dalla Quadreria del Comune di Sassari”, allestita a maggio a Palazzo Ducale. L’opera è stata donata dall’Accademia di Belle Arti “M. Sironi” al Comune e sarà disponibile per la collettività nella biblioteca comunale. Successivamente si è tenuto un incontro all’ex Infermeria san Pietro durante il quale gli studenti che hanno lavorato al volume hanno spiegato tutti i passaggi che hanno portato alla sua stesura. Il catalogo restituisce l’esperienza della prima edizione del laboratorio di Pratiche curatoriali, attivato dal Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’Arte. Alla presentazione sono intervenuti anche l’assessora alla Cultura Laura Useri, il direttore dell’Accademia di Belle Arti M. Sironi di Sassari Daniele Dore, la coordinatrice del Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’Arte Paola Pintus, i docenti di Storia dell’Arte contemporanea e Museologia Sonia Borsato e Davide Mariani.

Dopo un’attenta ricognizione bibliografica sulla collezione e sul contesto storico-artistico della Sardegna del XX secolo si è proceduto con una serie di sopralluoghi nelle diverse sedi e uffici del Comune, in cui le opere sono oggi custodite, per identificare e documentare fotograficamente, quelle maggiormente in grado di restituire al pubblico il senso della mostra. Si è scelto di guardare alla quadreria da una prospettiva tematica, ricercando un comune denominatore attraverso il quale sviluppare una narrazione multiforme ma coerente.

I giovani studenti del laboratorio di Pratiche Curatoriali hanno avuto la possibilità di realizzare una mostra con opere di grandi artisti (da Mauro Manca a Mario Sironi, da Stanis Dessy a Maria Lai, solo per citarne alcuni) e, contestualmente, di metterle in scena all’interno della suggestiva cornice del Palazzo Ducale, attraverso una narrazione capace di restituirne l’alto valore simbolico e culturale.