Seulo. A Seulo, in occasione di Procargius, sabato 16 dicembre alle 10,30 si confrontano esperti di Corsica e Sardegna per rilanciare il modello dell’agriforesta e contrapporlo a quello dell’agricoltura intensiva.
Valorizzare la pratica agricola dell’agro-forestazione per contrastare fenomeni di abbandono di molti tratti del territorio. Questo l’obiettivo dell’incontro “Il nostro futuro – Agriforeste mediterranee e prodotti di qualità”, in programma nel centro barbaricino, dove in questi giorni (dall’8 e fino a domenica 17 dicembre) si sta svolgendo“Procargius”, la rassegna che promuove la tradizione culinaria locale con 10 giorni di convegni, laboratori gastronomici e degustazioni con un fuoco sempre acceso.

L’agro-forestazione è una pratica agricola tradizionale molto antica. Prevede principalmente la presenza di due sistemi produttivi sulla stessa superficie di terreno, alberato sopra o accanto a pascoli o seminativi. La sfida è quella di mitigare gli effetti del cambiamento climatico e migliorare le condizioni di vita. Secondo gli esperti questa tecnica agricola garantisce una migliore gestione e conservazione del patrimonio boschivo, dal punto di vista produttivo con una migliore qualità dei prodotti derivanti e quindi un miglioramento della redditività e della produttività degli allevatori.

Al convegno “Il nostro futuro – Agriforeste mediterranee e prodotti di qualità” intervengono:
Gianni Battacone – Università di Sassari
Marco Piras – Agris Sardegna

Jean Christophe Paoli – INRAE Corsica
Enrico Murgia – sindaco di Seulo
Giuseppina Cireddu – Dir. Generale assessorato Agricoltura Ras

La pratica dell’agro-forestazione

Secondo gli studi del Parlamento europeo, l’agro-forestazione è una pratica agricola ancora ampiamente utilizzata in alcune zone paesi dell’Unione europea, e sta guadagnando rinnovato interesse grazie ai suoi numerosi vantaggi economici e benefici ambientali.

Si tratta di un sistema dinamico che combina alberi, colture e/o bestiame sulla stessa area di terreno qualche forma di disposizione spaziale o sequenza temporale. Esempi importanti sono la dehesa in Spagna (querce con bestiame al pascolo sottostante) e l’area fennoscandiana (che copre la Finlandia, Norvegia e Svezia nel loro insieme e una parte della Russia), dove viene praticato l’allevamento delle renne.

Le principali tipologie di agro-forestazione comprendono i sistemi silvopastorali e silvoarabili, l’agricoltura forestale, siepi, fasce tampone ripariali e orti. Complessivamente si stima una superficie totale di oltre 15 milioni di ettari nel UE, ovvero 52 milioni di ettari se si include l’allevamento delle renne. L’agro-forestazione è anche una pratica tradizionale molto antica e sta guadagnando sempre più popolarità in tutto il continente. Prevede principalmente la presenza di due sistemi produttivi sulla stessa superficie di terreno, alberato sopra o accanto a pascoli o seminativi.

Una caratteristica specifica dell’agroforestazione è la sua vastissima gamma delle possibili sistemazioni di alberi, colture e bestiame.
Un esempio sono le pecore che pascolano sotto le querce da sughero (nei montados e nelle dehesas che si trovano in alcune parti del Portogallo e della Spagna), o alti alberi da frutto sotto i quali si coltivano raccolti o si pascola il bestiame (Streuobst1 nell’Europa centrale) o si alleva renna Foresta boreale. Anche i possibili prodotti in vendita sono diversi: olive, frutti, noci, bacche, semi, foglie, tuberi, fiori commestibili, biomassa, trucioli di legno, legname, legna da ardere, carni, uova, latte, miele, ecc. compresi i meleti, gli uliveti, i castagneti o le piantagioni di noci sistemi ad alto valore. Con la modernizzazione e l’intensificazione della produzione agricola e forestale dell’UE negli anni ’60, molti sistemi agroforestali tradizionali praticati fino ad allora sono scomparsi. Per esempio, i bocages (pascoli caratterizzati da una rete di siepi) creati nel corso dei secoli hanno ceduto il passo ai grandi campi mentre le siepi venivano estirpate. Oggi, il ruolo multifunzionale delle siepi e dei loro valore in quanto fornitori di benefici ambientali sono meglio compresi: protezione della biodiversità, meglio qualità del suolo, regolazione del deflusso e dell’erosione, ecc. Ora c’è un rinnovato interesse per l’integrazione degli alberi con l’agricoltura.

Lo scopo del convegno è quello di prendere consapevolezza di quanto questo sistema sia importante per l’economia delle montagne sardo-corse e della necessità di valorizzarlo acquisendo una nuova consapevolezza dei ritorni ambientali di un’agricoltura di questo tipo. Quello di preservare le agriforeste e rendere quel modello di agricoltura ideale rispetto all’agricoltura intensiva a quella stabulata. Jean Christophe Paoli, esperto ricercatore della sede di Corte dell’INRAE, indica “l’importanza di questo approccio per contrastare fenomeni di abbandono di molti tratti del territorio delle due Isole e l’obiettivo di creare un sistema complesso e transfrontaliero efficace attraverso la crescita e la cooperazione dei partner e delle aziende che parteciperanno a futuri programmi di ricerca applicata”.

Gli effetti duraturi (in qualche modo irreversibili) deriveranno dalla rinnovata interazione fra le aziende agricole e l’ambiente forestale dove insistono con l’effetto di migliorare l’equilibrio agro-silvo-pastorale e di garantire la copertura boschiva del territorio interessato dal progetto e quindi la permanenza della società pastorale.

Si cercherà di dimostrare che attraverso un meccanismo di innovazione, attuato con la consapevolezza di tutti i protagonisti del territorio, tale modello di agricoltura diventa preferibili agli altri.
Tale preferenza si manifesta dal punto di vista ambientale con la migliore gestione e conservazione del patrimonio boschivo, dal punto di vista produttivo con una migliore qualità dei prodotti derivanti da questo tipo di agricoltura e dal punto di vista aziendale con un miglioramento della redditività e della produttività degli allevatori.

Il convegno propone di sviluppare il rapporto fra l’agricoltore e il territorio di riferimento della sua attività produttiva. La sfida è quella di mitigare gli effetti del cambiamento climatico e migliorare le condizioni di vita.
La crescita nella gestione agricola delle foreste mediterranee non deve essere una competizione ma la presa di coscienza di un sistema di agricoltura migliore rispetto a quella intensiva o stabulata o alla semplice attività silvicola finalizzata al prelievo di biomassa.

Il risultato sarà la valorizzazione del capitale forestale sviluppando un modello efficiente per la conservazione dello stesso, sostenendo modelli aziendali evoluti, differenti per storia, cultura, legislazione e incentivi per rendere agli stessi una valenza positiva rispetto ad altri modelli di agricoltura.

Enrico Murgia, sindaco di Seulo ed esperto di pianificazione del territorio dichiara: “Il nostro comune, insieme al comune di Pattada e ai numerosi partner scientifici che partecipano al progetto, ha adottato politiche di gestione del territorio con particolare attenzione alla tutela del valore ambientale e alla fruizione sostenibile, soprattutto in campo agricolo e turistico. I comuni attorno alle grandi montagne sarde e corse sono depositari storici di questo modello per gli allevamenti di foresta, i suini che tornano e le capre che non sono mai mancate sono i protagonisti principali che hanno tutelato nei secoli il nostro patrimonio boschivo”. Intanto nei due Comuni promotori, la pianificazione territoriale ha portato a risultati considerevoli in campo agricolo e incrementato i flussi turistici.

Il patrimonio boschivo, seppure costantemente minacciato dal pericolo degli incendi, ha assunto il carattere di perennità per conoscenza tramandata e per condivisa adesione al valore del patrimonio forestale. Nei due Comuni insistono diverse aziende agro-silvo-pastorali che utilizzano il pascolo delle foreste comunali per il sostentamento degli animali allo stato brado.

Procargius

Cucinare, degustare imparando le ricette tipiche di Seulo. Dai salumi ai formaggi, passando per i culurgionis e le altre specialità, dall’8 al 17 dicembre nel centro barbaricino torna l’appuntamento dedicato interamente al maiale.

Convegni, laboratori gastronomici esperienziali con un fuoco sempre acceso che si sviluppa attraverso 10 giorni di attività alla riscoperta delle antiche tecniche di lavorazione della carne, in particolare quella del maiale allevato allo stato brado e non solo.

“Più o meno la formula è quella dell’anno scorso”, spiega Fabio Puddu presidente di Su Scusorgiu Onlus. “Abbiamo messo appunto soltanto qualche appuntamento. Ci saranno più laboratori, più partecipazione. Per il resto la manifestazione è uguale allo scorso anno. Procargius è incentrato sull’allevamento del maiale semi brado, che era una risorsa delle nostre montagne prima della peste suina e adesso sta tornando a esserlo con diverse aziende suinicole. Tuttavia nella rassegna c’è una parte dedicata anche agli altri lavori della montagna, soprattutto al settore enogastronomico e all’artigianato”, spiega.

L’obiettivo dell’iniziativa è di promuovere la storia, la tradizione e la qualità dell’allevamento suino brado facendo conoscere ai partecipanti le carni e i prodotti confezionati in una grande vetrina dove si può lavorare, cucinare e assaggiare le specialità locali.

Un fuoco sempre acceso

A scaldare l’evento per dieci giorni c’è un grande braciere sempre acceso dove i visitatori possono anche far cucinare la loro carne.
Non mancano gli stand espositivi degli artigiani locali che mettono in vendita i loro prodotti.

Fanno da sfondo gli eventi collaterali, tra concerti musica e balli popolari.
A chiudere l’evento sarà la “cucina dei centenari”, in collaborazione con gli chef Maria Carta di Is Femminas e Davide Bonu di Impasto. Infine con la presentazione presentazione del progetto di ricerca “Epigenos@Seulo. La dieta del Microbiota”.

Il programma

Acquistando il biglietto di ingresso (costo 10 euro) si accede all’area “Procargius” dove inizia il tour esperienziale tra gli spazi espositivi e di degustazione. All’ingresso viene consegnata una tovaglia con bicchiere, piatto e posate. Il visitatore potrà comporre il proprio spuntino ed eventualmente far cuocere la carne nella zona adibita agli arrosti, in un grande braciere al centro dell’area Procargius.

PROCARGIUS
8-17 DICEMBRE 2023
Piazza Genneserra – Seulo
VENERDi 8
h 16.30 Benedizione del fuoco Saluti delle Autorità
h 18.00 Inaugurazione Laboratori Permanenti Stand Gastronomici TEMA: SCIALA ‘E PROCU
h 18.30 Cori Polifonici di Seulo e Atzara
h 21.30 PROCK | Pirati
h 24.00 (Prock dj Set con di Franchino e Gli Immacolati)

SABATO 9

h11.00 Laboratori Permanenti – Stand Gastronomici

TEMA: PORCEDDUS

h 11.30 Convegno. La nostra storia, frutti di foresta e lavori di montagna.
h 17.00 “Shardana” e “Tramuda” presentazione dei libri di Antonangelo Liori
h 21.30 PROCK Luca Lai e Michele Fadda (voce e organetto)
DOMENICA 10
h 11.00 Laboratori Permanenti – Stand Gastronomici
TEMA: PRESUTU E INSACCATI
h 11.30 PROCK “Su Cunzertu Antigu”
Ensemble Etnofolk al Femminile
LUNEDI 11
h 08.30 Escursione guidata
h 11.00 Laboratori Permanenti – Stand Gastronomici
TEMA: CARNI E FORMAGGI FRESCHI
h 18.00 “Guida ai Funghi della Sardegna” presentazione del libro di Renato Brotzu MARTEDÌ 12
h 11.00 Laboratori Permanenti – Stand Gastronomici
TEMA: SCUOLA DI CAMPAGNA
MERCOLEDÌ 13
h08.30 Escursione guidata
h11.00 Laboratori Permanenti – Stand Gastronomici
TEMA: STRUTTO E LARDO
h 17.00 “Montagne e Foreste della Sardegna”
presentazione del libro di Domenico Ruiu

GIOVEDI 14

h 08.30 Escursione guidata
h 11.00 Laboratori Permanenti – Stand Gastronomici
TEMA: PROCUS E SIRBONIS
h 17.00 “L’unico mondo possibile” presentazione del libro di Vania Erby h 21.30 Proiezione del cortometraggio “Bacio alla
terra” di Giulia Clarkson e Grazia Dentoni
VENERDÌ 15
h 11.00 Laboratori Permanenti – Stand Gastronomici

TEMA: SALAGIONE E CONFEZIONE

h 21.30 PROCK Costantino Lai e Jonathan Della Marianna (organetto e launeddas) h 23.00 PROCK Di Lucente
SABATO 16
h 11.00 Laboratori Permanenti – Stand Gastronomici

TEMA: SPERIMENTARE E CONDIVIDERE

h 11.30 Convegno. Il Nostro Futuro – Agriforeste mediterranee e prodotti di qualità
h 21.30 (Prock “A bratzos Tentos”)
DOMENICA 17

h 11.00 Laboratori Permanenti – Stand Gastronomici

TEMA: LA CUCINA DEI CENTENARI

Collaborazione con gli chef Maria Carta di Is Femminas e Davide Bonu di Impasto.  Presentazione del progetto di ricerca EPIGENOS@Seulo. La dieta del Microbiota