I dati emergenti dal report di CNA Sardegna ci riportano una situazione sanitaria piuttosto preoccupante. Riceviamo e diffondiamo l’analisi effettuata dal Centro Studi regionale:

La Sardegna è al quart’ultimo posto tra le regioni italiane per efficienza e dotazione in ambito sanitario. Con 2,8 posti letto in specialità ad elevata assistenza per 10mila abitanti l’isola si colloca al secondo posto tra le regioni italiane meno dotate, peggio solo dell’Umbria (2,5).

In Sardegna solo l’1,7% degli anziani beneficia di interventi di assistenza domiciliare integrata: l’Isola è al secondo posto tra le regioni italiane meno virtuose, appena dopo la Calabria (0,9%).

Il 14,8% dei pazienti sardi che nel 2022 aveva usufruito di un ricovero ospedaliero si è dichiarato poco o per niente soddisfatto dell’assistenza medica: questa percentuale di insoddisfatti colloca l’isola al quarto posto dopo Calabria (17,8%), Lazio (17,7%) e Trentino (15,6%).

Il 12,3% dei sardi è costretto a rinunciare alle prestazioni sanitarie per inefficienza delle strutture pubbliche, costi eccessivi e liste d’attesa troppo lunghe.

Tomasi e Porcu: Urgente porre mano al dilagare dell’inefficienza di interi settori della macchina sanitaria regionale, la cui condizione oggi non rende esigibile ai sardi il diritto costituzionale alla salute.

La Sardegna è al quart’ultimo posto tra le regioni italiane per efficienza e dotazione in ambito sanitario. Che i servizi sanitari isolani siano inefficienti e sottodimensionati è attestato dall’ultimo rapporto dell’Istituto C.R.E.A. Sanità, un centro di ricerca che elabora annualmente un indice sintetico di performance dei sistemi sanitari regionali, in collaborazione con l’Università di Tor Vergata.

In base ai dati sardi del dossier – elaborati dal Centro studi della Cna Sardegna – emerge che l’isola è penultima in Italia (dopo l’Umbria) quanto a posti letto in specialità ad elevata assistenza. Stessa posizione, questa volta dopo la Calabria, per numero degli anziani beneficiari di assistenza domiciliare integrata. Ma il dato che preoccupa maggiormente è la enorme fetta di popolazione sarda che rinuncia alle prestazioni sanitarie per inefficienza delle strutture pubbliche, costi eccessivi e liste d’attesa troppo lunghe: il 12,3% della popolazione bisognosa di cure.

“Si tratta di una percentuale altissima, che più di ogni altra testimonia della criticità della situazione del sistema sanitario isolano – commentano Luigi Tomasi e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della Cna Sardegna – che più in generale fa il paio con il dilagare dell’inefficienza che interessa molti settori della macchina sanitaria, la cui condizione oggi priva i sardi di un fondamentale diritto costituzionale, quello alla salute”.

 

Il rapporto CREA Sanità. Il rapporto C.R.E.A. Sanità analizza una pluralità di indicatori provenienti da fonti istituzionali, selezionati e strutturati per indagare vari aspetti:

Sociale (equità)
% famiglie impoverite con spese Out of Pocket
% famiglie impoverite
% famiglie con spese catastrofiche
% famiglie con spese catastrofiche con spese Out of Pocket
% famiglie con anziani in carico impoverite
% famiglie con anziani con spese catastrofiche
% famiglie con due figli piccoli impoverite
% famiglie con due figli piccoli con spese catastrofiche

Economico-Finanziario
% di disavanzo su FRS
Spesa sanitaria pubblica pro-capite pesata
Spesa sanitaria totale pro-capite pesata
Spesa per ticket in % spesa pubblica
Spesa farmaceutica ospedaliera e convenzionata pro-capite pesata
Spesa pubblica per il personale delle Aziende Sanitarie pro-capite
Spesa pro-capite per investimenti fissi in sanità e assistenza sociale

Appropriatezza
Tasso di ricovero per BPCO, diabete e scompenso per residenti 50-74 anni
Adesione screening prevenzione donna (mammografia 40+ e pap-test 25-34)
Tasso di copertura vaccinale in età pediatrica (morbillo, rosolia e parotite)
Tasso posti letto in residenze
% anziani in ADI sul totale della popolazione anziana (65+)
Tasso standardizzato di ospedalizzazione per acuti in regime ordinario
Quota ricoveri ospedalieri ordinari con DRG inappropriati

Efficacia
Tasso di persone in buona salute
Persone molto soddisfatte dall’assistenza medica ospedaliera
Speranza di vita libera di disabilità (75+)
Tasso di mortalità evitabile
Tasso di mortalità standardizzata
% procedure chirurgiche in artroscopia e laparoscopia sui DGR chirurgici
Quota spesa per la formazione sul totale
Numero di PET per 750.000 ab.

Approfondendo alcune delle variabili esaminate nella definizione dell’indicatore di sintesi, le carenze del sistema sanitario sardo risultano chiaramente evidenti, sia dal lato dell’offerta, sia dal lato della soddisfazione dell’utenza.

I posti letto in specialità ad elevata assistenza. Dai dati forniti dal Ministero della Sanità, ad esempio, l’offerta di strutture ospedaliere risulta inadeguata; con 2,8 posti letto in specialità ad elevata assistenza per 10mila abitanti la Sardegna si colloca al secondo posto tra le regioni italiane meno dotate, peggio solo dell’Umbria (2,5). A rendere particolarmente critica la situazione c’è anche il fatto che, essendo un’isola, l’emigrazione ospedaliera verso altre regioni risulta più difficoltosa.

L’assistenza domiciliare. Osservando il dato sull’assistenza domiciliare, peraltro, non si può dire che il servizio extra-ospedaliero compensi in alcun modo il deficit strutturale. In Sardegna, infatti, solo l’1,7% degli anziani beneficia di interventi di assistenza domiciliare integrata, una percentuale che assegna all’Isola il secondo posto tra le regioni italiane meno virtuose, appena dopo la Calabria (0,9%).

Grafico 2. – Le carenze dell’offerta sanitaria in Sardegna

POSTI LETTO IN SPECIALITÀ AD ELEVATA ASSISTENZA
(x 10.000 abitanti 2021) ANZIANI TRATTATI IN ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA
(incidenza percentuale 2022)

Fonte: elaborazione Cna Sardegna su dati Ministero della Salute – Sistema Informativo Sanitario (SIS)

Il gradimento dei sardi. L’indagine annuale ISTAT sugli aspetti della vita quotidiana delle famiglie, peraltro, fa emergere una valutazione assolutamente negativa anche dal lato della domanda. Secondo i risultati dell’ultima rilevazione, in Sardegna il 14,8% dei pazienti che aveva usufruito di un ricovero ospedaliero nel 2022 si dichiarava poco o per niente soddisfatto dell’assistenza medica, una percentuale di insoddisfatti assai rilevante, che colloca l’isola al quarto posto dopo Calabria (17,8%), Lazio (17,7%) e Trentino (15,6%).

I sardi che rinunciano alle cure. Quello che preoccupa maggiormente, però, è la quota di popolazione che rinuncia alle prestazioni sanitarie per inefficienza delle strutture pubbliche, costi eccessivi e liste d’attesa troppo lunghe, percentuale che in Sardegna giunge al 12,3% della popolazione bisognosa di cure, una percentuale altissima, che più di ogni altra testimonia della criticità della situazione del sistema sanitario isolano.