Numerosi i rumors susseguitisi circa la candidatura dell’Arabia Saudita come madrina dei mondiali di calcio del 2034. Una prospettiva che apre ad un ventaglio di importanti opportunità e che solleva diverse questioni. Scopriamo quali potrebbero essere i vantaggi del vedere il mondiale 2034 in Arabia Saudita.

L’appuntamento col calcio mondiale

Un anticipo di un possibile scenario lo si è avuto già nel match Argentina- Aurabia Saudita che ha visto i sud americani apporre la loro prima sconfitta dopo 36 partite con risultati utili consecutivi. Ma, oltre al risultato del campo, a far pensare è ciò che è avvenuto fuori: il 22 novembre, infatti, gli enti governativi, i ministeri, il comparto scuola ed università saudita, sono stati invitati a terminare in anticipo l’orario di lavoro per consentire a chiunque di supportare la propria nazionale. In occasione di quella vittoria il re Salman ha dichiarato il giorno successivo, festivo.

Una vittoria che ha portato entusiasmo in tutto il Medio Oriente, creando un vero e proprio momento raro di estasi condivisa. Una vittoria che la nazionale saudita aveva preparato per ben tre anni e, insieme ai giocatori, anche il ministero ha profuso tutto il suo impegno per promuovere e sostenere il calcio.

In virtù di questo ritrovato entusiasmo, sono diverse le voci che circolano in rete e non solo, per una possibile opportunità di far giocare i mondiali del 2034 proprio in Medio Oriente. A sostenere questi rumors anche la macchina organizzativa già messa in moto dal Ministero per lo Sport che si sta impegnando nel migliorare le strutture sportive. Un cambiamento che non è stato repentino ma il risultato di un sostegno pubblico diffuso e di un ritrovato orgoglio nazionale che vuole riportare i sauditi a competere a livelli internazionali.

Perché un mondiale in Arabia Saudita potrebbe essere più di una vittoria sportiva

Nonostante i risultati della nazionale, negli ultimi anni, non siano stati proprio costanti, il paese intero ha dimostrato di avere un profondo legame con il calcio e sta investendo parecchie risorse per farlo tornare ad essere uno sport importante. Tutto il settore sportivo sta vivendo tempi di gloria e non è un caso che proprio l’Arabia Saudita abbia ospitato la Coppa del Mondo Fifa Under20 dove ha potuto mettere in luce le sue doti organizzative.

Pensare a questo paese per un campionato di calcio mondiale vuol dire portare ad una maggiore apertura, del paese stesso, al mondo. Un’opportunità unica per promuovere il turismo e per avere l’attenzione internazionale puntata addosso. Questo garantirebbe anche uno sviluppo economico non indifferente, in un paese che sta dimostrando di voler crescere in questo settore.

Inoltre questo momento significherebbe anche permettere al mondo intero di mescolarsi con la cultura di un popolo che, fino ad ora, è apparso sempre ingiustamente chiuso. Scoprirne le tradizioni locale, la cultura popolare e culinaria e godere dell’ospitalità saudita, sarebbe un modo per far stare in piedi una convivialità tra le diverse culture e costruire un ponte che restituisca il senso di una comunità globale, promuovendo, attraverso lo sport, anche la pace.

Casa mondiali

Per alcune nazioni, i mondiali sono aria di casa. Perché ospitare un campionato del mondo di calcio vuol dire doversi impegnare ad ospitare la storia delle nazioni, dei popoli, delle culture e delle usanze, che si esprimono attraverso il gioco del calcio.

L’ultimo mondiale, vinto dall’Argentina, è stato giocato in Qatar, quello del 2018 in Russia e del 2014 in Brasile. Tutte le nazioni ospitanti hanno investito tantissimo in questa organizzazione al punto che l’impegno dei vari governi è stato quello di creare, molti anni prima, una vera e propria industria sportiva capace di coinvolgere tutta la comunità nazionale, restituendo allo sport una centralità che, in molti paesi aveva perso.

Il prossimo mondiale di calcio si giocherà in tre nazioni: Canada, Messico e Stati Uniti e, in virtù di questi sentimenti di apertura verso lo sport, vedrà per la prima volta la partecipazione di 48 nazionali, invece di 32.

Anche se aumenta la platea dei partecipanti alcune squadre continuano a rimanere sul podio delle favorite e tra queste il Brasile, l’Argentina, la Francia e l’Italia come dicono le migliori scommesse calcio.

Conclusioni

Poter disputare il mondiale 2032 in Arabia Saudita vorrebbe dire dare, ad un paese in crescita, l’opportunità di realizzare il sogno di uno sviluppo inclusivo che guarda alla pace.

L’Arabia Saudita sta infatti riorganizzandosi da anni, creando strutture sportive all’avanguardia, per poter ospitare il mondiale di calcio.

Un appuntamento che porterebbe al paese un introito importante, non solo dal punto di vista economico, ma dal punto di vista culturale. Un momento che servirebbe non solo per aprirsi al mondo ma anche per consolidare i legami di comunità di una nazione che, spesso, ha avuto fatica a ritrovarsi. Potrebbe essere proprio lo sport questo nuovo motore d’inclusione ed i sauditi stanno, già da tempo, lavorando affinché questo sogno possa realizzarsi. Del resto, tutte le nazioni che hanno ospitato un mondiale ne hanno tratto comunque giovamento. Per ora si aspetta il prossimo americano e poi ci si concentrerà su quello del 2032.