Pale eoliche (foto Alberto Sala)

Ieri mattina, nella sala riunioni dell’Unione dei Comuni dell’Alta Gallura, si è svolta una seduta di
Giunta alla quale ha partecipato una delegazione del Comitato Gallura Contro la Speculazione Eolica e Fotovoltaica: Gianni Monteduro, Maria Antonietta Pirrigheddu e l’archeologa Angela Antona hanno incontrato e dialogato con tutti i Sindaci dei Comuni dell’Alta Gallura.
L’incontro è stato il prosieguo di quello del 23 gennaio scorso, in cui il Comitato aveva illustrato e
approfondito le tematiche relativamente alla speculazione in atto in merito al colonialismo energetico,
che vedrebbe la Sardegna occupata da migliaia di pale eoliche e vaste aree di impianti di fotovoltaico.
Tutti i Sindaci hanno espresso il loro parere e la posizione collegiale è chiara: il rifiuto del piano
industriale calato dall’alto che non prevede il coinvolgimento dei territori.
Si è parlato in alcuni casi di “tolleranza zero”, nel senso che i Comuni faranno tutto il possibile per
tutelare il territorio.
Il Comitato ha presentato una proposta di delibera, già consegnata ieri all’Unione dei Comuni.
Ieri ha sintetizzato i punti salienti della premessa e del dispositivo, contenente nella prima parte le
richieste da fare alla Regione Sardegna: moratoria, mappatura e piano energetico democratico
e partecipato, considerando i singoli territori e la quantità di energia da produrre entro il 2030,
fissato in 6 GigaWatt – e non un kw di più. Si deve inoltre porre un freno sul fronte delle opere
accessorie (cavidotti, stazioni, elettrodotti aerei ecc.).
La seconda parte del dispositivo tratta degli impegni che le Amministrazioni Comunali dovranno
assumere. Tra questi: comunicare con la popolazione; fare interventi sui PUC per rimodulare
in senso di maggior tutela possibile il proprio territorio; redigere un piano di salute pubblica;
richiedere a Terna di interrare gli elettrodotti; impegnarsi a fare un piano dei beni identitari
che, trasmesso alla Sovrintendenza, ci permetta di creare ulteriori vincoli e delle buffer-zone in
un’ottica di sistema-paesaggio.
Non si dovrebbe più cercare di tutelare il singolo sito quindi, ma collegare ogni sito all’intero territorio
inteso come sistema di beni identitari connessi. Una cosa che in Gallura assume ancora più valore
(basti pensare al sistema della civiltà degli stazzi).
Il Coordinamento è rimasto soddisfatto dell’andamento dell’incontro e della posizione generale
assunta dall’Unione dei Comuni e dai singoli Sindaci. La linea generale sembra condivisa nel
rigetto degli abnormi progetti che sono appunto oggetto degli interventi in atto.
Il Comune di Tempio Pausania, sulla falsariga della delibera prodotta durante il Consiglio Comunale
aperto del 16 gennaio scorso, ha proposto di istituire anche una commissione sovra-territoriale, con
all’interno due attivisti del Comitato Gallura Contro la Speculazione Eolica e Fotovoltaica, e la cosa è stata vista con favore dagli altri Sindaci. Ora si dovranno definire le forme per la sua costituzione.
La proposta di delibera presentata dal Comitato è quindi in mano all’Unione dei Comuni che,
adattandola al proprio ruolo collegiale e sovra-territoriale, andrà a breve a pronunciarsi in tal senso.
Altrettanto faranno i singoli Comuni, a cui l’Unione dei Comuni ha consegnato ieri mattina il
documento.