Porto Torres. Prospettive future e occasioni legate alla transizione energetica da fonti rinnovabili nel nord ovest della Sardegna, monitoraggio sui progetti che potrebbero realizzarsi nel territorio turritano, corretto equilibrio tra tutela del patrimonio ambientale e sviluppo economico. Sono i temi posti al centro del convegno “Transizione energetica nel nord ovest: metano, chimica verde e rinnovabili”, organizzato giovedì 01 febbraio nel museo del Porto di Porto Torres e frutto della collaborazione tra Comune turritano e Legambiente Sardegna.

Una sinergia orientata a dare il via a un tavolo di concertazione tra tutti gli attori del territorio – istituzioni, enti, parti produttive e sociali – chiamati a ragionare su una transizione energetica strettamente connessa alla lotta al cambiamento climatico. Il modo con il quale si sceglie di giocare le partite nei singoli territori, infatti, incide necessariamente su scala nazionale e globale. A dare il via all’incontro il sindaco Massimo Mulas, il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani e il responsabile energia Legambiente Sardegna Vincenzo Tiana che sono partiti dalla tematica relativa alla possibilità che il gruppo Snam posizioni un rigassificatore Fsru nel porto industriale di Porto Torres. In questa fase, nella quale ancora ci si confronta soltanto con un’ipotesi progettuale, il primo cittadino ha sottolineato la propensione ad avere a disposizione combustibili e approvvigionamenti energetici che favoriscano la “transizione” verso la decarbonizzazione, ferma restando l’intenzione di comprendere appieno la portata dei progetti realizzabili sul territorio.

Da qui la volontà dell’amministrazione comunale di condividere un dialogo aperto con tutta la popolazione turritana e del Nord Sardegna per analizzare i pro e i contro dell’infrastruttura. «Siamo disponibili a fare la nostra parte – ha ribadito Mulas – e a supportare opere che rispondano alle effettive esigenze dell’intera comunità. Vogliamo un futuro libero da scelte sbagliate per evitare che possano incidere negativamente sulla quotidianità così come accade ancora oggi per alcune discutibili decisioni del passato. La parola d’ordine in questo percorso è trasparenza, la stessa che non si può dire caratterizzi i Dpcm sul quadro energetico dell’isola». L’incontro ha rappresentato dunque in primo passo di questo percorso nel quale si inseriscono la Rete Metropolitana, il Tips, la Provincia, tutti i comuni dell’area vasta, il Consorzio industriale, le parti sindacali e sociali, come un unico grande soggetto che in futuro, se e quando il progetto sarà supportato da dati certi e precisi, potrà interloquire con Snam in modo unitario. Numerosi gli interventi che hanno dato vita a un importante momento di confronto, moderato dal presidente di Legambiente Sassari Michele Meloni, che ha toccato anche tematiche legate alla chimica verde, all’ipotesi di comunità energetiche, alla produzione di idrogeno verde. Tra questi il presidente del Consorzio Industriale Valerio Scanu che ha sottolineato l’importanza di fare gioco di squadra per portare avanti le istanze più utili al territorio, l’assessore all’Ambiente del Comune di Sassari Antonello Sassu che ha ribadito la necessità di una strategia territoriale in campo energetico, Roberto Madella della AD Higas, Carmelo Spada (delegato energia Sardegna Wwf), i rappresentanti dell’Università di Cagliari Michele Mascia e Fabrizio Pilo i quali hanno sottolineato come la Sardegna possa ambire ad essere un Hub delle rinnovabili più che del gas in virtù delle sue condizioni climatiche favorevoli che, grazie al sole e al vento, possono fare da traino a una rivoluzione energetica. Il convegno si è chiuso con l’impegno a proseguire nella strada di un dialogo basata su tre pilastri fondamentali: ambiente, salute e lavoro.