Cagliari. Domenica 18 febbraio, con inizio alle ore 17 (Teatro del Segno, via Quintino Sella – Cagliari, ingresso libero) è in programma la “Maratona degli Artisti” per sensibilizzare la popolazione sarda sul conflitto in corso tra Israele e Palestina. L’iniziativa, partita dall’attrice e regista cagliaritana Monica Zuncheddu, si avvale della collaborazione dell’Associazione Amicizia Sardegna Palestina e del Teatro del Segno, e sarà trasmessa in diretta streaming su Facebook da EjaTv.

Hanno aderito gratuitamente 47 artisti sardi: Banda Sbandati (con Marco Ardau; Luigi Lai; Lucia Pisano; Giorgio Polo; Franco Macis; Aldo Matzeu; Gigi Sechi); Compagnia dei Ragazzini di Cagliari (Ines Rachele Addari; Sofia Atzeri); Cerchio Danzante Sardegna (Manuela Uccheddu); Rita Atzeri; Rahul Berardelli; Giuseppe Boy; Lia Careddu; Francesca Corrias; Grazia Dentoni; Danièl Dwerryhouse; Rossella Faa; Mario Faticoni; Karim Galici; Matteo Gazzolo; Luigi Lai; Fabrizio Lai Dessì; Stefano Ledda; Mauro Liggi; Giuseppe Ligios; Manuela Loddo; Cristina Maccioni; Gianluca Medas; Maurizio Mezzorani; Alessandro Olla; Isella Orchis; Carla Orrù; Claudia Ottavia; Mauro Palmas; Elena Pau; Rita Pau; Carlo Porru; Stefania Secci Rosa; Monica Serra; Valentina Sulas; Elio Turno Arthemalle; Gisella Vacca; Chiara Vittone; Elisa Zedda; Monica Zuncheddu.

 

Ci saranno anche alcuni contributi video di artisti sardi da Sassari, Roma, Madrid e Barcellona.

Sono migliaia le manifestazioni che, soprattutto nelle ultime settimane, si sono tenute in tutto il mondo per chiedere il cessate il fuoco. Anche il mondo della cultura e dello spettacolo sardo non vuole restare indifferente di fronte a questa guerra che sinora ha contato più di 27.000 vittime civili, tra cui moltissimi bambini. «Restare in silenzio ci rende complici di un abominio. Vogliamo partire dalla cultura e dalla bellezza, in solidarietà ai nostri colleghi e a tutto il popolo palestinese di Gaza e della Cisgiordania, offrendo il nostro tributo alla meravigliosa letteratura palestinese», spiega Monica Zuncheddu. «Proporremo un ricco programma fatto di letture, canti e danze che richiameranno alla pace tra i popoli».