Riceviamo e diffondiamo il resoconto dell’incontro tra il Comando Barracelli di Alghero e i rappresentanti delle istituzioni:

“Nella giornata di giovedì 15 febbraio c’è stato, per la prima volta nella storia dei barracelli, l’incontro con un Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno. Con il Sottosegretario Nicola Molteni sono state affrontate alcune questioni di stretta competenza governativa in un clima molto cordiale e costruttivo. Il 19 febbraio è stata volta del Sottosegretario di Stato al Ministero della Giustizia, On. Andrea Ostellari, che si è recato in visita istituzionale presso il Comando Barracelli di Alghero. L’incontro è stato organizzato dal Cap. Riccardo Paddeu, con i Capitani Giovanni Chessa e Giuseppe Vargiu.

Il Rappresentante del Governo ha subito accettato l’invito e voluto conoscere di persona chi sono i Barracelli, quale secolare istituzione di polizia rurale della Sardegna e unica nel panorama nazionale. Riteniamo la visita storica perché mai nella storia dei barracelli un rappresentante del Governo Nazionale si era recato di persona in un Comando di Compagnia Barracellare.

Anche in questo caso sono state trattate questioni di esclusiva competenza statale in un clima estremamente positivo e orientato sulla conferma di alcuni atti prodotti dal Mistero di Giustizia. SAB e UNIONE BARRACELLI hanno rimarcato che i Barracelli non vogliono sostituirsi per nessun motivo ai corpi di polizia statali e regionali esistenti. Pertanto, accogliamo con favore la volontà dei rappresentanti dello stato italiano di voler risolvere alcune annose questioni e soprattutto di aver voluto incontrare i barracelli, ben altra considerazione dobbiamo fare per l’Assessorato regionale agli Enti locali.

Dalla prossima legislatura regionale ci aspettiamo che sia finalmente portata a compimento la riforma della normativa sui Barracelli, da oltre trent’anni aspettiamo che la politica regionale dia delle risposte serie ed è per questo che chiediamo ai candidati alle politiche regionali non un impegno generico ma una svolta reale. Un tentativo di riforma, in parte condiviso con le sigle sindacali e rappresentative, aveva iniziato a prendere forma circa un anno fa, ma dopo alcune interlocuzioni ci si è resi subito conto che la riforma tanto attesa partiva già depotenziata, perché aldilà di alcuni adeguamenti al TUEL non vi erano modifiche sostanziali. A qualcuno nell’Assessorato agli Enti Locali non piace ammetterlo, ma le qualifiche funzionali dei barracelli sono, oltre quella di agente di pubblica sicurezza, di agenti e ufficiali di polizia giudiziaria ai sensi dell’art.57 comma 3 del cpp. come più volte rimarcato dallo Stato Italiano attraverso i propri Ministeri della Giustizia e dell’Interno. A fronte di un numero sempre maggiore di barracelli, non vi è mai stata la determinazione di migliorare la qualità del personale, a partire da una selezione in fase di arruolamento.

L’unico aspetto degno di nota e per certi versi innovativo è stato il recente finanziamento di 17.000.000 di euro da parte dell’Assessorato agli Enti Locali ai Comuni per l’acquisto di mezzi da destinare alle singole Compagnie Barracellari. La recente formazione attuata dall’Assessorato agli Enti Locali attraverso l’ANCI è del tutto fuorviante e inadeguata, in particolare nelle parti riguardanti le qualifiche dal momento che questo aspetto è di esclusiva competenza statale. La nostra forza oggi è rappresentata dai servizi istituzionali che svolgiamo alle dirette dipendenze dei Comuni, per la collettività. Ogni giorno quasi 6.000 barracelli mettono a rischio anche la propria incolumità personale per svolgere i servizi di polizia rurale e antincendio, lo fanno con spirito di sacrificio ed attaccamento alle istituzioni. Quando cala la notte e gli organici degli altri corpi di polizia diminuiscono drasticamente, i barracelli sono sempre operativi e spesso i primi ad intervenire. Quotidianamente affianchiamo, con orgoglio e senza la pretesa di voler prendere il loro posto, gli altri operatori di polizia o di altri corpi militari, in attività d’istituto molto delicate e rischiose. Conosciamo il territorio e ciò che avviene nelle aree rurali come nessun altro. Poi ci sono le manifestazioni pubbliche in cui, come nel carnevale di Marrubiu, svolgiamo servizio di pubblica sicurezza con circa 220 barracelli.

I Sindaci sanno quanto valiamo, sanno quanto siamo fondamentali e strategici con i nostri compiti di polizia rurale, antincendio e protezione civile per i loro territori. Purtroppo, la maggior parte degli amministratori regionali ignorano totalmente cosa voglia dire oggi essere “barracello” inteso come operatore di polizia rurale. Non è più procrastinabile una riforma della normativa in materia di barracelli che ponga definitivamente certezze, attualizzate ai tempi odierni, salvaguardando le specifiche funzioni di polizia rurale dei barracelli, indicandone contestualmente i dettami operativi e le tutele che i barracelli potranno vantare nello svolgere tali funzioni. Alle imminenti elezioni per le politiche regionali faremo pesare il voto dei nostri numerosissimi iscritti, lo faremo con il senso di responsabilità e di lungimiranza che ci ha sempre contraddistinto, perché ci siamo stancati delle promesse mancate e soprattutto di essere trattati con scarsa considerazione come avvenuto sino ad oggi da parte di chi avrebbe dovuto tutelarci”.